Il London Motorcycle Museum chiude i battenti e mette all’asta le moto
Dopo aver celebrato lo scorso maggio il ventesimo anniversario dall’apertura, il London Motorcycle Museum è stato costretto a chiudere i battenti per sempre.
Il museo, che a Greenford ospitava la bellezza di circa 200 moto, non riusciva più a far fronte al costante aumento dei costi dell’affitto che, negli ultimi anni era arrivato a raddoppiare. Nonostante i vari appelli il museo ha ufficialmente chiuso lo scorso 7 ottobre, e le moto verranno messe all’incanto il 19 di ottobre durante lo Stafford Autumn Show.
Il museo è stato fondato Bill Crosby nel 1999, e ospitava la sua collezione privata di circa 200 motociclette, molte delle quali di grande interesse storico, tra cui alcuni prototipi.
La signora Crosby, intervistata da London Live, ha affermato che "Negli ultimi anni [l'affitto] è salito del 100%, e al momento stiamo pagando un affitto commerciale ordinario, che viene rivisto ogni anno e sta salendo, e non possiamo permettercelo".
All’inizio avevano pensato di trasferire le moto presso un’altra sede ma, visto lo spazio necessario ad ospitare tutte le moto, il costo dell’affitto era proibitivo in qualunque parte della città, e venderle era l’unica soluzione possibile.
La maggior parte della collezione di Bill Crosby verrà quindi messa in vendita allo Stafford Motorcycle Show il 19 di questo mese.
Un portavoce del museo ha dichiarato: "I nostri libri dei visitatori sono pieni di commenti entusiasti e di incoraggiamento, ma purtroppo quelli non pagano le bollette e ora ci troviamo in un punto in cui non siamo in grado di continuare. Vorremmo ringraziare di cuore tutti i nostri volontari che si sono dedicati allo scopo per anni, e chiunque abbia visitato il museo o espresso il proprio sostegno".
Bill ha impiegato circa 65 anni per mettere insieme la propria collezione e, ovviamente, separarsene non può che procurargli un immenso dolore, ma in assenza di aiuti finanziari non ci sono alternative per lui.
Alcune delle moto più importanti della collezione sono delle Triumph Thunderbird, Bonneville, Tiger Cub e alcune BSA Goldstar, mentre, la moto più antica della collezione è una Brown Brother che risale addirittura al 1907.
Non solo moto di serie, però: infatti sono presenti anche alcuni prototipi, tra cui quattro modelli Triumph a tre cilindri e due modelli che non mai stati prodotti.
Oltre a moto a marchio Triumph, il museo ospitava alcune Royal Enfield, BSA, una Harley – Davidson, alcune Matchless e tanti altri marchi storici che hanno fatto la storia del motociclismo britannico.
Non resterà che sperare in un unico acquirente per tutta la collezione, così che, come per il museo Morbidelli di Pesaro, possano le moto trovare una nuova casa in cui essere ammirate dai tanti appassionati di moto d’epoca.
Finché c'è da raccontare del patrimonio artistico e bla bla siamo tutti bravi, ma poi se c'è da pagare un ingresso sostanzioso stiamo a casa.