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In viaggio con Camilla. Il Ghisallo

- È il passo dei milanesi e dei brianzoli. Madonna del Ghisallo è il punto di riferimento in Lombardia per gli amanti delle due ruote


È il passo dei milanesi e dei brianzoli. Madonna del Ghisallo, che nel suo punto più alto raggiunge i 754 metri sul livello del mare, è il punto di riferimento in Lombardia per gli amanti delle due ruote, con e senza motore. Se il primo novembre è il giorno in cui i motociclisti si radunano a Civenna per ricordare i caduti sull'asfalto (ve lo consiglio solo se vi piacciono davvero tanto i moto raduni, perché muoversi quel giorno lungo la strada diventa praticamente impossibile), poco distante si trova un altro punto celebre: la chiesetta della Madonna del Ghisallo. Durante il giro d'Italia e della Lombardia questo colle, affacciato sul lago di Como, è diventato una tappa per i ciclisti professionisti. Non a caso sulla sommità del passo si trova un museo dedicato alla bicicletta e non a caso papa Pio XII proclamò la Madonna del Ghisallo patrona di tutti i ciclisti.

 
Ma partiamo dall'inizio, da una soleggiata Milano primaverile che viene abbandonata in fretta seguendo il filo della superstrada che porta a Giussano. Da lì a Erba è un attimo vissuto sulla nostra BMW che sfreccia velocemente in una domenica priva di automobili. Canzo è una piccola perla incastonata tra i suoi Corni, non lontana dal lago di Segrino. È una meta imperdibile per gli appassionati delle Prealpi lombarde, ma per noi è una cittadina che scorre via con delicatezza prima di affrontare il pianoro di Barni. Cercate di fare la salita del Ghisallo in un giorno di sole: il modo in cui il verde dei prati risalta agli occhi è uno dei motivi per cui amo fare e rifare questo passo partendo da Canzo e non da Bellagio.
 
La vista dall'alto è incantevole. Nei giorni privi di foschia si ammira il panorama sin verso la Val Chiavenna, la Svizzera e gli Appennini, se si gira lo sguardo verso sud. Il lago sotto di voi è un invito a buttarvi verso la discesa che è tutta un divertente tornante senza fine. Se credete che il Ghisallo sia qualcosa di semplice solo perché breve, vi sbagliate e anche tanto. Mettetevi alla prova, sopratutto voi che come me state dietro e a ogni curva dovete stringervi forte per non perdere la bellezza di una frenata e di un'accelerazione costante. L'asfalto permette di giocare perché per lo più in buone condizioni.
 
Il tratto di strada che da Bellagio conduce a Como, parte del circuito della SS583 che costeggia le due sponde del lago lariano, è divertimento allo stato puro. Se avete la fortuna di non trovare macchine, potrete accelerare parecchio facendo però attenzione ai massi sporgenti e al manto stradale non sempre perfetto. Gli stranieri adorano questa sponda del lago e dare loro torto è difficile. Lezzeno, Nesso, Pognana Lario, Villa Pliniana, Torno sono piccole delizie affacciate sulle rive di un bacino lacustre dai colori meravigliosi. Dall'alto si notano le ville, le abitazioni di inizio Novecento, i giardini ben tenuti, le imbarcazioni. Fare due passi per questi paesi è rilassante, soprattutto perché potete godervi la bellezza del lago senza il turismo di Bellagio o Como.
 
La città di Alessandro Volta, nonché la capitale dell'industria della seta italiana, è comunque un luogo in cui fermarsi prima di tornare verso Milano. La cattedrale, il tempio voltiano, il lungo lago (anche se in questi ultimi 8 anni deturpato dai cantieri senza fine), le vie del centro sono alcuni dei motivi per cui Como è una meta turistica famosa in tutto il mondo. Un consiglio per chi come me ama lasciarsi incantare dai colori della natura, oltre che dal brivido della velocità sulle due ruote. Prendete la funicolare per Brunate e ammirate dal monte appena sopra Como l'intero arco alpino, la pianura padana e gli Appennini. Lo chiamano il Balcone sulle Alpi: scoprite di persona perché e percorrere i chilometri che riportano verso Fino Mornasco, Meda e poi Milano sarà un'esperienza un po' meno triste.
 
  • carlo.caroni
    carlo.caroni, Albavilla (CO)

    il motoraduno del primo novembre e' qualcosa di particolare,non va confuso con megaraduni vari..un'occasione per rivedere vecchi amici,moto di ogni genere,vecchie,strane,rare,per ricordare chi non c'e' piu'(ma c'e' ancora,in noi),per chiudere la stagione avvicinandosi all'inverno..partecipo da 29 anni ininterrottamente.consiglio di parcheggiare prima del parcheggio presso la Madonnina e fare un pezzo a piedi.se si fa il passo in un altro momento attenti ai radar ed al parcheggio;il giro di cui parla l'articolo prevede di tornare da Bellagio a Como,si puo'(e consiglio)ridiscendere verso Canzo e,prima di arrivarci,deviare a sinistra verso Sormano e la Colma,a quasi 1300mt.,per scendere poi al Pian del Tivano e da li' a Nesso(strada un po' stretta).abito in quelle zone..
  • Annisettanta
    Annisettanta, Lodi (LO)

    Ma il motoraduno del 1 novembre non si svolge a Civenna? Sul piazzale del suo "stupendo" belvedere si erge il monumento ai caduti del motociclismo !
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