Incidenti stradali in aumento in Italia, come le percorrenze in autostrada
Il numero di incidenti stradali, feriti e vittime nel primo semestre di quest'anno ha visto un forte aumento sullo stesso periodo del 2021 che, va sottolineato, fu pesantemente influenzato dal periodo di lockdown e dalla limitazione degli spostamenti.
Le stime elaborate da ACI e ISTAT per il periodo gennaio-giugno 2021 riportano 65.116 incidenti sulle strade italiane con lesioni alle persone. Si tratta di un aumento del 31,3%; i feriti sono stati 85.647 (+28,1%) e le vittime 1.239, in aumento del 22,3%.
Queste ultime sono cresciute molto in autostrada (+50%) e si stima fra il +17 e il +20% sulle strade urbane ed extraurbane.
Del resto proprio in autostrada si registra un aumento della percorrenza media del 24% (però -23% rispetto al 2019) e del 5% sui percorsi extraurbani dopo il calo dei primi due mesi dell'anno.
Questi numeri, che comprendono tutte le categorie di veicoli, vanno però contestualizzati.
Nel primo semestre del 2020, quando ci fu il lockdown più severo, si registrò infatti una diminuzione del 40% degli incidenti e dei feriti e del 34% nel numero delle vittime. Una diminuzione della mortalità del 36% si registrò nello stesso periodo anche in 24 paesi dell'Unione Europea.
In Italia le percorrenze medie diminuirono del 37% in autostrada e del 32% sulle strade extraurbane.
Se infatti rapportiamo le statistiche del primo semestre del 2021 con quelle relative alla media del triennio 2017-2019 notiamo che c'è stato comunque un calo del 22,5% per quanto riguarda gli incedenti stradali, del 27,6% nel numero dei feriti e del 19,8% in quello delle vittime.
Nel decennio 2010-2020 in Italia c'è stata una riduzione del 42% delle vittime (obiettivo prefissato -50%). Tuttavia i dati del primo semestre 2021 mostrano una nuova tendenza all’aumento nei mesi che vanno da marzo a giugno anche se, rispetto alla media 2017-2019 che è il valore di riferimento per l’obiettivo europeo 2030, si registra ancora un decremento.
Nel periodo che va dal 2010 al 2019, a livello europeo stavolta, si è invece vista una riduzione del 24% quando l'obiettivo era appunto del 50%.
Se da un lato sistemi di sicurezza attivi e passivi sono in questi anni cresciuti, contribuendo al calo del numero degli incidenti e delle conseguenze che ne derivano, dall'altro rimangono i comportamenti degli utenti della strada che continuano a vedere nella distrazione, nella velocità eccessiva e nel non rispetto delle norme le cause maggiori di incidente. Senza poi considerare le carenze delle infrastrutture, della manutenzione delle strade e della segnaletica.
Insomma ci sono ampi margini di miglioramento su cui lavorare seriamente.
Guardando il trend su diversi anni, si può comunque affermare che non si riesce ad incidere come si voleva sulla riduzione degli incidenti, da alcuni anni non si riesce a farli diminuire. Secondo me si può affermare che le azioni prese non hanno sortito l'effetto desiderato e sarebbe il caso che si comincino a studiare azioni che siano veramente incisive e non di facciata o addirittura per altri scopi: mi riferisco ai controlli sui limiti di velocità fatti spesso non dove è veramente necessario ma la dove si "fa cassa" più facilmente.
Vivo in Francia e ci sono parecchi radar, ma posso dire che la maggior parte sono piazzati in punti dove non ci sono rischi particolari, ma dove è facile superare il limite, anche per sbaglio, ad esempio in improvvise discese in cui è facile trovarsi quei 5-10 kmh orari in più. Ed essendo adesso il limite sulle statali ad 80 kmh, il risultato è stato un bell'aumento delle multe, ma non mi risulta una corrispondente diminuzione degli incidenti
Ecco, il succo è questo. Al netto dei disastri provocati dalla politica.
Solo una precisazione.
utenti della strada siamo tutti:
pedoni
ciclisti
monopattinisti
auto/motociclisti
camionisti
ecc.
E le regole le devono rispettare tutti. Le categorie alla moda (del momento) NON sono escluse.