Diminuiti gli incidenti in Italia. Meno per i motociclisti
Il Rapporto ACI-ISTAT sull'incidentalità stradale, che viene pubblicato ogni anno, fornisce statistiche dettagliate sugli incidenti che avvengono sulle strade italiane.
Il rapporto del 2020 è stato naturalmente influenzato dalla diminuzione dell'uso di tutti i mezzi di trasporto a causa del lockdown nazionale dei mesi di marzo e aprile e dei successi provvedimenti di coprifuoco e non che hanno limitato gli spostamenti per lunghi periodi.
Ragion per cui, rispetto al 2019, le diminuzioni dell'incidentalità nelle sue diverse sfaccettature si sono dimostrate superiori rispetto agli andamenti degli ultimi anni: da un quarto a un terzo nell'ultimo anno.
Peggiori le strade urbane
Complessivamente gli gli incidenti sono stati 118.298 (-31%), ovvero in media 324 al giorno; erano stati 172.183 nel 2019). I feriti 159.249 (-34%), contro i 241.384 nel 2019, e dei quali gravi 14.102 (17.600 nel 2019).
I morti sono stati 2.395 (-24,5%) rispetto ai 3.173 del 2019. Tra le 2.395 vittime della strada, 1947 (l'81,29%) sono uomini e 448 donne (18,71%)..
La diminuzione di incidenti più consistente si è registrata sulle autostrade (-39,9%), seguite da strade urbane (-31,7%) ed extraurbane (-27,5%).
Sempre sulle autostrade, si è registrata la riduzione maggiore di vittime (-37,1%). Seguono strade extraurbane (-25,7%) e urbane (-20,3%).
I costi sociali dell’incidentalità stradale sono risultati pari a 11,6 miliardi di euro (lo 0,7% del Pil), contro i 16,9 miliardi del 2019 (l'1% del PIL), con una riduzione del 31,4%.
Per quanto riguarda il tasso di mortalità, in rapporto alla popolazione, l'Italia fa appena meglio della media UE (40 morti per milioni di abitanti contro 42).
Distrazione al primo posto
Le principali cause di incidente sono sempre le stesse: distrazione, mancata precedenza ed eccesso di velocità.
Nell'ordine si stratta di incidenti dovuti per guida distratta o andamento indeciso (nel numero di 23.802 che rappresenta il 15,7% del totale: un incidente su sette e causato da questi comportamenti), mancato rispetto di precedenza o del semaforo (21.985 incidenti, il 14,5% del totale); velocità troppo elevata (15.194: 10%).
Seguono il mancato rispetto della distanza di sicurezza (13.148 casi: 8,7%) e le manovre irregolari, come la retromarcia, l' inversione, l'invasione di corsia, le manovre irregolari per sostare o attraversare la carreggiata. Si tratta di 11.294 casi, l'8,7%.
La mancata precedenza al pedone (4.838) e il comportamento scorretto del pedone (4.252) rappresentano, infine, il 3,2% e il 2,8% di tutte le cause di cause di incidente.
Motociclisti molto esposti
Come si è visto le vittime sono diminuite di un quarto e la riduzione ha interessato tutte le categorie, tuttavia il calo rispetto al 2019 è stato meno deciso tra gli occupanti dei mezzi pesanti (con 117 vittime il -14,6%), tra i motociclisti (ancora ben 586, -16,0%) e i pedoni (409, -23,4%).
Tra gli altri utenti della strada le vittime sulle auto (1.081) sono diminuite del 27,9%, su ciclomotori del 33% (59) mentre per i ciclisti la variazione è stata di -30,4% (176 vittime).
Io sono già al terzo jolly che mi gioco dalla riapertura per colpa di deficienti al volante e al manubrio.
Se dura così smetto con la moto stradale e ritorno SOLO in pista.
Poche volte ma almeno si guida senza imbecilli che tirano drittp agli stop,letteralmente appoggiandosi alla fiancata della tua moto, oppure dementi che sorpassano in curva cieca e te li ritrovi di fronte a centro curva,, rischiando ub frontale.
Se continuiamo così duro poco, per strada.....
Ciao.