Tutte le Ducati di Troy Bayliss, da corsa e stradali. E un nostro video
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La presentazione della Ducati Panigale V2 Bayliss 1st Championship 20th Anniversary, nella giornata di apertura del Mondiale Superbike ad Assen, è stata l'occasione per molti di noi di... sentirsi un po' vecchi. Chi ricorda bene il debutto di Troy in Superbike, l'epico sorpasso a Monza, il primo iride festeggiato a Imola, ormai negli "anta" c'è quasi sicuramente. E allora, se nostalgia dev'essere, viviamola fino in fondo con una piccola gallery - ma anche un bel video - che ripercorre la storia delle moto con cui Bayliss, unico pilota ad aver vinto con tre generazioni diverse di Ducati, ha scritto le pagine della sua leggenda.
Sono passati davvero ben vent'anni da quel 2001 in cui Troy Bayliss conquistava il suo primo titolo iridato in Superbike. Arrivato in Ducati l'anno precedente, come sostituto dell'ultimo momento dell'infortunato Carl Fogarty, Troy non aveva convinto subito. Due ritiri a Sugo (anche se non tutti per colpa sua) e un'età non esattamente da giovincello avevano lasciato indecisi i vertici di Ducati Corse, che a Donington fecero correre Luca Cadalora - a onor del vero, con esiti disastrosi.
Fu così che a Monza, Ducati punta nuovamente su Bayliss. E non sbaglia, perché l'australiano, che la pista brianzola non l'ha mai vista, firma due quarti posti correndo come un leone, e chiude uno dei sorpassi più epocali della storia del Mondiale Superbike. Il resto, come si suol dire, è storia: nel 2001 vince il suo primo titolo, celebrato da una livrea speciale tutta argento della sua 998 in onore della Scuderia NCR. Titolo che nel 2002 deve cedere però a Colin Edwards nella storica gara di Imola, prima di passare in MotoGP sulla debuttante Desmosedici nel 2003.
L'avventura in MotoGP lo lascia sconfitto e infortunato, e a fine 2005 torna all'ovile. Una scommessa di Ducati, che in lui ci crede ancora; Troy la ripaga vincendo il titolo con la 999 nel 2006, anno al termine del quale, in "gita premio", si aggiudica la gara di Valencia della MotoGP. Nel 2007 la bcilindrica Ducati non riesce a essere competitiva con le quattro cilindri a pari cilindrata, e Troy si arrende a un micidiale Toseland su Honda non senza aver lottato con unghie e denti. Ma nel 2008, con l'arrivo della 1098, Bayliss torna a vincere. Terzo titolo iridato, festeggiato con un bellissimo "2+1" sul cupolino nell'ultima gara, a Portimao, e uno struggente addio al mondo delle corse.
Bayliss non saprà resistere del tutto alla sirena delle competizioni: proverà un improbabile rientro nel 2015, a quarantacinque anni, come sostituto di Davide Giugliano ma dopo sole due gare, prestazioni ben al di sotto del suo blasone lo convincono a lasciar perdere definitivamente. È a tutt'oggi, assieme a Casey Stoner, il pilota più amato dai Ducatisti di tutto il mondo, che lo festeggiano ad ogni occasione. E la nuova Panigale V2 a lui dedicata diventerà sicuramente oggetto di culto, come la 998 e la 1098 prima di lei. Dopotutto, come diceva uno striscione in quella gara di Portimao nel 2008, "Siamo tutti figli di Troy..."
Grande Troy! Mi hai fatto amare ancor di più questo sport e questa passione
Per me sei il n1