Intervista a Saimon Polini. Nuove sfide e mobilità
Orgoglio. Tenacia. Serietà. Passione. Queste sono le fondamenta sulle quali è stata costruita la Polini Motori SpA, una delle tante aziende motoristiche italiane che ha dimostrato di saper affrontare con forza e lungimiranza vecchie e nuove sfide. Nata nel 1945 come una piccola bottega dedita alla costruzione di biciclette, oggi è presente in ben 64 Paesi. Del resto i bergamaschi, si sa, hanno un vocabolario del tutto singolare, che alla lettera L ha tre sole parole: laurà, laurà e ancora laurà (trad. lavorare).
Ma qui non è solo questione di lavorare. Sì perchè quando la voglia di "fà andà i man " (trad. fare andare la mani) sa unirsi alla creatività e alla visione a lungo termine, ne esce quasi sempre qualcosa di molto buono, solido, strutturato.
Polini Motori Spa ha fatto crescere, sognare, innamorare tutti i motociclisti che ora hanno i capelli grigi. Il bello è che con lo stesso entusiasmo, o quasi, è capace di stregare anche le nuove generazioni che, ainoi, sono un po' meno "malate" di motori di quelle cresciute prima degli anni 90.
Mossi dalla voglia di scoprire il segreto di questa capacità di emozionare, che caratterizza la vecchia guardia Polini, i fondatori, così come le nuove generazioni che lavorano indefessi a vecchi e nuovi progetti, abbiamo deciso di intervistare Saimon Polini, marketing manager.
Per scelta dell'autore e dello stesso Saimon, si è preferito fare solo un breve accenno alla situazione di emergenza sanitaria che ha devastato proprio la zona dove la Polini Motori ha sede. Due i motivi: non rischiare di creare l'ennesimo contributo "umanamente demotivante" e cadere nella trappola del messaggio promozionale autocelebrativo, tra l'altro meritato. Si perché la Polini Motori è stata una delle prime realtà a tutelare i suoi dipendenti e collaboratori dimostrando acume e sensibilità. Cosa che ha saputo fare anche in tempi recentissimi, distrubuendo gratuitamente costosi test Covid (senza richiederne i risultati, ne renderli obbligatori).
Ora guardatevi la videointervista, se già non lo avete fatto. E', a nostro parare, molto interessante. Si parla di passato, presente ma anche futuro grazie alla mobilità elettrica, alle prospettive di crescita, alle competizioni e alla Vespa! Proprio così, Saimon si augura di ritrovarsela ancora nel catalogo del 2040... Come dargli torto. Anche perché in questo modo vorrà dire che io potrei correre ancora la 500 km con il team Polini... Cosa volere di più!