Kawasaki ZX-6R 636. Perché potrebbe ritornare
Quella delle supersportive 600 è stata una lunga stagione di grandi successi commerciali, soprattutto negli anni Novanta e Duemila, ma poi è via via calata.
Suzuki ha smesso di costruire la sua GSX-R600, Yamaha ha deciso da quest'anno di vendere in Europa la sua YZF-R6 solo a uso pista (leggi non omologate per l'uso stradale), la Honda CBR 600RR è ancora prodotta e distribuita in USA e Giappone (e da noi non arriva), e la Kawasaki ZX-6R è stata sì presentata come modello 2021 ma nel mercato USA e poco più (la vedete nelle foto qui sotto).
Insomma, i numero di vendita in calo – hanno deciso i costruttori – non giustificherebbero al momento il rifacimento di motori per avere prestazioni elevate e rispettare lo standard di emissioni Euro 5.
La Kawasaki ZX-6R non è più disponibile in Europa, e in Italia ovviamente, se non in pochi esemplari Euro 4 presenti negli stock del 2020 e vendibili sino alla fine del 2021.
L'anno scorso in Italia ne sono stati immatricolati 165 esemplari, e la Yamaha R6 ha venduto praticamente lo stesso, questo per dare l'idea del mercato italiano.
Tuttavia fra la classe 300-400 e la 1.000 esiste uno spazio che delle bicilindriche di media cilindrata faticheranno a coprire se si pensa a uno standard prestazionale simile alle 600 a quattro cilindri (sono 126 a 13.500 giri i cavalli del Kawasaki 636).
Per cui, sempre che la classe 600 non sparisca dalle competizioni (la WSS sta modificando peraltro il suo regolamento tecnico) ci potrebbe essere ancora motivo d'esistere per una Ninja 600/4, o 636/4 se preferite.
Dal punto di vista stilistico, una interpretazione della prossima Ninja l'ha data Kardesign, prendendo a modello la ZX-10R di cui ha pubblicato il rendering l'anno scorso e rifacendosi alla versione 2021 presentata poi da Kawasaki.
Ci sono alcune cose poco logiche, come gli scarichi alti e bassi che avrebbero senso con un motore V4 ma non per un quattro in linea, e la sospensione posteriore con il mono laterale non progressivo è poco adatta a una sportiva vera.
Ma, come si dice, conta l'intenzione. Anzi, il desiderio di non vedere chiudere la storia della Ninja 600.
In fondo Kawasaki fu la prima a proporre una quattro cilindri sportiva di quella cubatura, nel 1985 con la GPZ 600R, precedendo la CBR 600F e le altre rivali.
Alla fine per ovviare bisogna aumentare le cilindrate , il peso dei mezzi ecc ecc con buona pace d'inquinamento e consumi.
Davvero tutto assurdo, come se il problema dell'inquinamento fossero le moto 4 tempi, è persin ridicolo parlarne.
Come già commentato in altri post, stiamo a guardare il bruscolino quando nell'occhio abbiamo la trave !!!
Spostamenti di merce da una parte all'altra del mondo assolutamente inutili con aerei, navi che inquinano da sole come milioni di automobili, crociere su città galleggianti, industrie che sversano a fiumi.., questo va tutto bene vero ???
Ridicolaggini atte solo a mandare fumo negli occhi e riempirsi le saccocce...
Dai che poi mi viene da parlare pure dell'elettrico..., la pianto tanto è tristemente inutile !!!