La passione per la moto di Keanu Reeves è decisamente di dominio pubblico: l'attore di origini libanesi, proprietario con Gard Hollinger di ARCH Motorcycles, non è certo un poser della moto: basti pensare alle mille miglia percorse in moto nel 1989 per convincere il suo amico, poi tragicamente scomparso, River Phoenix ad accettare un ruolo nel film My Own Private Idaho (dove il futuro Neo guida una Norton Commando gialla).

Come pure alla sequenza d'azione in sella ad una Yamaha MT 09 nel capitolo tre della saga di John Wick (mentre la 998 “verde Matrix” usata nel capitolo due di Matrix figura nella sua collezione personale), fino all'avvistamento al Mugello nel 2017 in sella ad una Panigale V2 e alle sue presenze nei box della MotoGp, a turno con Rossi, Dovizioso e Márquez, Reeves può tranquillamente essere definito un appassionato proprio come la maggior parte di noi: lo stesso incontro con il suo socio Hollinger è scaturito dalla voglia di qualche “ritocco” per la propria Harley-Davidson, e tra l'altro ce lo ricordiamo in giro per EICMA un paio d'anni fa senza troppi filtri tra sé e il pubblico.

Per queste ragioni non ci ha sorpreso vederlo estemporaneamente in sella ad una Ducati V4S sul circuito di Calafat, in Spagna, dove si trovava per seguire dei test del team Dynavolt Intact GP (sponsorizzato da ARCH) e del giovanissimo pilota americano Damian Jigalov, che corre in MotoAmerica nella classe Junior Cup con una Kawasaki Ninja 400.

Certamente consapevole della notevole eco mediatica che la sua presenza e la sua prova in pista della quattro cilindri di Borgo Panigale avrebbero generato, Reeves ha inviato un video, prontamente rilanciato sul proprio profilo twitter, all'AD di Ducati Claudio Domenicali, dove si mostra visibilmente divertito - “Ciao Claudio!”- e si congratula per la magnifica esperienza in sella alla Panigale, magnificando la V4S. Lo stesso Domenicali gli risponde invitandolo nientemeno che al Mugello per provare qualche parte speciale per la Panigale 2020, promettendo la propria presenza.

Tutta pubblicità per entrambi, certamente, ma il fatto che i due marchi ARCH e Ducati non siano nemmeno lontanamente concorrenti e i due personaggi coinvolti siano dei veri appassionati rende tutto più facile e più autentico, nel pieno stile di un divo di Hollywood famoso per la sua empatia.