Mobilità & Politica

La senatrice Stefani e il presidente Copioli portano le moto (e la loro passione) in Parlamento. Sarà la volta buona?

- Senatori e deputati oltre gli schieramenti di partito, uniti dalla passione per le due ruote nel nuovo Intergruppo per la Mobilità Motociclistica promosso dalla senatrice Erika Stefani
La senatrice Stefani e il presidente Copioli portano le moto (e la loro passione) in Parlamento. Sarà la volta buona?

Se potessero, al posto dell'auto blu userebbero la loro amata due ruote ed arriverebbero a Palazzo Madama o in Parlamento in sella ad sportivissime Ducati e Suzuki, rombanti Harley-Davidson o borbottanti BMW d'epoca; tutte moto (e che moto!) e nessuno scooter...

È questa la variegata rappresentanza in garage dei parlamentari che hanno annunciato la costituzione dell'Intergruppo per la Mobilità Motociclistica, istituito su iniziativa della senatrice Erika Stefani, con una grande passione per le due ruote che ci ha raccontato in questa intervista. quando era ministro per le Disabilità.

Si tratta di una struttura trasversale rispetto ai partiti, che nasce per promuovere iniziative legislative e attivare proposte che favoriscano la mobilità su due ruote e l’educazione stradale, migliorino la sicurezza degli utilizzatori, sostengano la produzione e promuovano l’attività sportiva.

Un organo che riunisce parlamentari appassionati di moto, consapevoli delle problematiche di questo mondo, la cui costituzione è stata sostenuta e promossa dalla Federazione Motociclistica Italiana, interventuta all'evento con i suoi massimi rappresentanti.

Oltre alla Stefani, alla conferenza di presentazione hanno partecipato i senatori Gian Marco Centinaio, Gianni Berrino, Massimo Garavaglia, Stefania Pucciarelli e Domenica Spinelli e ne fanno parte anche Guido Quintino Liris, Giusy Versace e gli onorevoli Roberto Bagnasco, Dario Giagoni, Giandonato La Salandra e Ciro Maschio; nel corso dell'incontro sono intervenuti l'onorevole Edoardo Rixi, la senatrice Elena Murelli (Presidente dell'Intergruppo Parlamentare Veicoli Storici) e il Presidente FMI Giovanni Copioli, che ha portato all'attenzione dei presenti alcune delle esigenze più sentite dai motociclisti. 

La dichiarazione di Giovanni Copioli

"Abbiamo bisogno - ha detto il Presidente FMI - di qualcuno che ascolti le istanze che ci sono poste ogni giorno, a partire dal tema del motociclista come utente vulnerabile: il riconoscimento di tale status nel Codice della Strada dovrebbe essere il punto di partenza per affrontare altri argomenti relativi alla promozione della Sicurezza e dell’Educazione Stradale, la tutela del patrimonio dei mezzi storici, l'analisi delle problematiche relative alle coperture assicurative e la tematica della circolazione in fuoristrada. Come FMI garantiamo massima disponibilità e siamo al servizio di tutti i motociclisti".
 

La dichiarazione della senatrice Erika Stefani

Erika Stefani, nel ringraziare il Presidente Copioli per la collaborazione nella istituzione del gruppo, ha dichiarato: "La moto favorisce la mobilità in termini di tempo e di spazio, ma oggi il problema sicurezza appare sempre più stringente, soprattutto in termini di manutenzione del manto stradale e di attenzione da parte degli altri utenti della strada verso i motociclisti. Come Gruppo Interparlamentare avremo molto lavoro sotto questi punti di vista e ci impegneremo per promuovere le due ruote a motore come mezzo ideale per scoprire e far scoprire il nostro Paese".

Dopo i sorrisi, le strette di mano e le foto di rito, si attendono ora le prime azioni concrete dell'Intergruppo, soprattutto in merito alla sicurezza: le ha chieste anche Graziella Viviano, la mamma di Elena, a nome dei tanti, anzi troppi familiari di persone che hanno perso la vita in strada, mentre erano alla guida di una moto. 

  • gvn4q51
    gvn4q51, Aosta (AO)

    A mio parere sarebbe necessario che il governo obbligasse le società che gestiscono le autostrade affinché dimezzassero i pedaggi per le motociclette: infatti tali mezzi hanno solo due ruote e hanno dimensioni ben meno ingombranti rispetto alle automobili, perciò il loro impatto sull'asfalto è sensibilmente minore e anche lo spazio occupato è praticamente la metà di quello delle quattro ruote.
    Inoltre si potrebbe allungare da 4 ad 8 anni la scadenza delle revisioni per le moto storiche.
  • ettorino2
    ettorino2, Ancona (AN)

    Le 125 cc devono poter andare in autostrada, come avviene in tutto il mondo...
    Solo in Italia le lobbies assicurative non vogliono!!!
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