Yamaha Crux 110 a soli 460 euro
La notizia era già circolata quasi un anno fa: Yamaha ha in cantiere il progetto di una nuova moto a quattro tempi, di cilindrata superiore ai 100 cc, con prezzo inferiore a 500 dollari. Programma che è stato ribadito da Toshikazu Kobayashi, il responsabile di YMRI, ovvero la filiale indiana di Yamaha, in un incontro con la stampa. Nell'occasione, Kobayashi ha precisato che quella sarà la moto più economica al mondo e che l'India diventerà per Yamaha il polo principale per la produzione di moto low cost. L'India offre infatti bassi costi di produzione insieme a una buona qualità industriale. Non è stata precisata la data di arrivo e nemmeno la cilindrata del nuovo modello, ma l'appena inaugurato nuovo centro Ricerca & Sviluppo Yamaha di Surajpur, in Uttar Pradesh, è già all'opera sul tema.
In India, del resto, sono attualmente in vendita modelli molto economici, almeno se rapportati alle nostre tasche, anche per questo l'obiettivo Yamaha di stare sotto il muro dei 500 dollari è molto più concreto di una scommessa. La Yamaha SS 125, una quattro tempi da un 11 cavalli dall'aria sportiva e con il freno a disco davanti, l'avviamento elettrico e cinque marce (nella foto sopra), costa l'equivalente di 700 euro. La YBR 125, la potenza cala a 10 cavalli e i freni sono a tamburo, ne costa 670. La più economica del listino è la Crux 110, con ruote da 18, freni a tamburo, 8 cavalli scarsi e 113 kg di peso: viene appena 460 euro.
Se nei mercati occidentali, più o meno sofferenti a causa della crisi, si cercano alternative economiche in modelli basati su unica piattaforma per ottimizzare i costi , vedi gli esempi di Honda NC 700 e CB 500, il progetto Yamaha in India e la strategia di altri fabbricanti che stanno addirittura spostando le produzioni dall'Asia all'Africa, è finalizzato a raggiungere nuove fasce di popolazione che si avvicinano alla mobilità individuale nelle econome in via di sviluppo. Dove le pretese sono inferiori, non l'affidabilità e i consumi, e dove i vincoli normativi sono assai meno severi. Per questo motivo l'eventuale esportazione anche in Europa di tali modelli non sarebbe possibile allo stesso prezzo. Ma è certo che l'esigenza di una moto economica è diventata una realtà pure in Occidente e che vedremo sempre più spesso anche da noi moto di cilindrata media e bassa arrivare dalle produzioni concepite per i mercati asiatici.
eppure
e non dimentichiamo che per le case produttrici soprattutto giapponese i migliori mercati per fare affari sono proprio cina india e sudamerica.
noi conteremo sempre meno e seguiteremo a scrivere al computer mentre gli altri andranno in moto .
saluti
@27