Le belle e possibili di Moto.it: BMW K1
Le Belle e Possibili di Moto.it è una rubrica nata per proporvi come in una vetrina le moto da sogno che spuntano fra i nostri annunci. Modelli rari, particolari o magari appartenuti a qualche pilota; moto che scendono a prezzi umani con il passare degli anni, o semplicemente tornano a essere acquistabili dopo essere state introvabili per tanto tempo.
Esemplari con tanti anni, ma pochissimi chilometri: sono pochi, ma esistono e non bisogna farseli scappare, perché potrebbero presto diventare mezzi unici da collezione.
La BMW K1 che vi presentiamo oggi rientra in diverse delle categorie sopra citate: snobbata all'epoca della sua introduzione, per diversi motivi - non ultimi i numeri di produzione piuttosto contenuti, a causa appunto dello scarso successo commerciale - è diventata successivamente un ricercato oggetto di culto, diventando così piuttosto difficile da reperire sul mercato dell'usato. Figuriamoci poi in condizioni pari al nuovo.
Era il 1988, e BMW - non del tutto soddisfatta dell'immagine e delle prestazioni della K100 standard - decise di osare ed andare davvero oltre presentando la K1. La base motoristica era il quattro cilindri a sogliola della serie K, ma dotato in questa versione della distribuzione a sedici valvole, di pistoni che aumentavano il rapporto di compressione, bielle ed albero alleggeriti per offrire prestazioni decisamente più interessanti. La potenza massima saliva quindi a 100 cavalli ad 8.000 giri, ma salivano purtroppo anche le vibrazioni a causa del motore montato rigidamente sul telaio, e il calore trasmesso al pilota a causa dell'innovativa carenatura integrale in fibra di vetro, estremamente aerodinamica (il cx di 0,38 era un record assoluto per il settore motociclistico) ma anche un po' troppo sigillante.
Il telaio veniva irrigidito rispetto all'unità della K100, ma soprattutto adottava la sospensione Paralever al posteriore (nata sulle Boxer, qui al debutto sulle quattro cilindri) con singolo ammortizzatore Bilstein, in grado di minimizzare la trasmissione delle reazioni di coppia del cardano sul retrotreno. La soluzione purtroppo determinava un interasse davvero importante (1.565 mm) anche per una sport-touring come la K1 ed un raggio di sterzo di poco inferiore ai sette metri. La K1, che BMW cercava di proporre come supersportiva, era anche un po' troppo pesante - 245 kg - e anche a causa di un'estetica un po' sconcertante non ebbe il successo atteso, prova ne sia invece la ben diversa accoglienza riservata alla successiva K100RS che aggiornava il modello standard (mantenendone la ben più convenzionale caratterizzazione estetica) con le migliorie motoristiche e ciclistiche della K1.
La K1 è stata però rivalutata nel tempo: le sue linee audaci ed innovative hanno trovato estimatori, e non è affatto raro sentirsi sparare quotazioni a dire poco fuori dal mondo per i pochi esemplari che si trovano in circolazione. La moto che vi mostriamo, prodotta nel 1990 ma con prima immatricolazione nel 2000, è in vendita sul nostro sito a 7.200 euro, una quotazione non contenuta in senso assoluto, ma più che valida in considerazione della ridottissima percorrenza della moto: solo 4.300 km, ovvero praticamente nuova. Collezionisti, affrettarsi!
Giusto..
vi ricordate la R1200 ST?