Le belle e possibili di Moto.it: Bimota Vdue 500
Le Belle e Possibili di Moto.it è una rubrica nata per proporvi come in una vetrina le moto da sogno che spuntano fra i nostri annunci. Modelli rari, particolari o magari appartenuti a qualche pilota; moto che scendono a prezzi umani con il passare degli anni, o semplicemente tornano ad essere acquistabili dopo essere state introvabili per tanto tempo.
Esattamente il caso della Bimota Vdue che vi presentiamo oggi.
Era il 1996 e le due tempi erano praticamente sparite dalla produzione stradale di serie; restavano le piccolissime cilindrate – 50 e 125, con qualche sparuto esempio di 250 sportiva – ma la sempre più stringente morsa delle normative antinquinamento stavano decretando la loro morte nonostante i tentativi di diverse Case di “pulirli” con soluzioni come l’iniezione elettronica.
Bimota fu una di queste: da sempre legata all’uso di motori di terze parti, in quel periodo decise di progettare un propulsore sviluppato e prodotto in casa. E la scelta cadde su un bicilindrico a due tempi da 500 centimetri cubici (all’epoca la cilindrata della classe regina del motomondiale, in cui correvano diverse bicilindriche) che avrebbe dovuto costituire il nuovo riferimento delle moto sportive. La scelta del due tempi non era casuale: con una potenza stimata attorno ai 110 cavalli non avrebbe avuto rivali. Una due tempi da 160 kg, in un epoca in cui le più leggere delle sportive di pari potenza pagavano almeno venticinque chili sulla bilancia, era un mezzo di tutto rispetto. E la soluzione dell’iniezione elettronica avrebbe risolto i problemi di erogazione tradizionalmente legati al due tempi ai bassi e medi regimi.
La Vdue arrivò nel 1998, quando si rivelò – prevedibilmente – impeccabile a livello ciclistico, ma a Rimini non riuscirono mai a risolvere i problemi legati per lo più all’iniezione elettronica, arrivando ad arrendersi e montare una coppia di normali carburatori. La soluzione arrivò però troppo tardi: ironia della sorte, la moto che avrebbe dovuto segnare la rinascita del due tempi, e allo stesso tempo della Casa riminese che in quel momento pativa un momento di leggera impasse si dimostrò la pietra sulla tomba di quello schema motoristico e, probabilmente, la causa principale dei problemi economici che determinarono la crisi di Bimota e la portarono al fallimento. Le 500 Vdue invendute finirono in un capannone e vennero acquistare in blocco da un commerciante britannico che le ha successivamente commercializzate in tutto il mondo.
La Vdue che vi mostriamo è in vendita sul nostro sito a 16.000 euro, cifra elevata ma giustificata dalla particolarità tecnica e soprattutto dalla rarità del modello. Non è difficile prevedere quotazioni in crescita a medio/lungo termine, soprattutto considerata la produzione in numeri davvero piccoli che la rende poco meno che introvabile.
grande moto
Mi piacerebbe affiancarla
vicino al gamma 500, all rd 500 ed alla piccola honda 400....
beh, unico problema...........devo ancora iniziare la collezione!
VERAMENTE UN SOGNO! ed i sogni sono sempre possibili!
buona moto a tutti!