Max Biaggi e la RSV4-X: dopo gli anta, che fatica!
Tempo di test per tutti i piloti: quelli della MotoGP impegnati la scorsa settimana a Misano, Max Biaggi invece sul circuito del Mugello per un'attività sicuramente più piacevole e con meno pressione addosso, ovvero il primo contatto con l'Aprilia RSV4 X che proprio il Corsaro nero aveva tenuto a battesimo sul tracciato toscano.
Più seriamente, appunto, Max ha preso consegna della sua RSV4 X (un’altra verrà consegnata a breve ad Andrea Iannone) con la quale ha effettuato un primo shakedown sulle curve del Mugello, postando poi su Facebook le sue impressioni di guida.
Se già pensiamo quanto sia impegnativa la guida di una supersportiva “di serie” come l’attuale RSV4 Factory, figuriamoci una RSV4 X, che scende nel peso a 165 kg a secco per una potenza di 225 cavalli grazie a centralina, scarico, filtro. E poi c’è quella chicca del cambio ANN (Aprilia No Neutral), che la avvicina ancora di più a una MotoGP, sulle quali il seamless ha di fatto eliminato la posizione del folle, rendendo necessario un pulsante apposta per inserirlo.
Il test è diventato quindi uno spunto di riflessione per Max, che da grande professionista quale è sempre stato, si era preparato scrupolosamente al test con l’attività fisica più appropriata. Due stint in pista e poi, come succede a tutti i comuni mortali, la pioggia che ha guastato la festa rimandando il resto al giorno dopo.
Giorno dopo in cui, come succede a tutti noi, un po’ di mal di schiena. E al termine, una presa di coscienza in cui anche un campione come Max deve riscontrare che, con le moto di oggi, dopo una certa età diventa davvero più difficile: bisogna davvero lavorare il doppio per compensare l’inevitabile… smussatura dei riflessi e delle reazioni, e l’inevitabile allungarsi dei tempi di recupero del fisico. Con le parole dello stesso Max, “il cuore è quello di una volta, ma la testa a volte non lo segue!”
Viene da pensare che ci sia un riferimento al grande rivale Valentino Rossi, con il quale - dopo il ritiro - i toni si sono molto distesi: lo stesso Max Biaggi, che sa bene quanto sia impegnativo correre una volta entrati negli “anta”. Max infatti ha disputato la sua ultima gara iridata a 44 anni suonati nel 2015, salendo sul podio, in Malesia, e ha vinto il suo ultimo titolo nel 2012, alla tenera età di 41 anni.
Come è successo per tanti altri piloti, l’inevitabile inimicizia che accompagna rivalità tanto accese quanto possono essere dualismi di connazionali al top tende a stemperarsi dopo il ritiro, quando la tensione cede il passo al rispetto. Da parte nostra, quello che ci piace è vedere un pilota che, anche dopo il ritiro, non perde la passione per le due ruote. Grande Max!
Alla veneranda età di 44 anni ,già padre di due figli,che penso non velocizzino nessuno, quanti ragazzini mise in riga con un bel podio?
Alla fine non troppo tempo fa era con non so quante costole in mano e i polmoni bucati che sanguinavano e ancora si discute un personaggio simile.
Tanti pilotoni dopo quell'infortunio non avrebbero il coraggio nemmeno di guardarla ferma una moto!
Smettiamola di dire che la SBK è motociclismo di serie B.
Visti i tempi sul giro con una derivata di serie,elaborata quanto vuoi,ma pur sempre reperibile in un concessionario!