Meeting Internazionale Moto Inglesi
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L’estate sta finendo, ma il rammarico per le belle giornate che sfumano viene compensato dal rinnovarsi di un evento che anno dopo anno cresce nella partecipazione e nella qualità delle moto presenti.
Stiamo parlando del Meeting Internazionale Moto Inglesi Classiche, alla sua edizione numero 38, che ha confermato la location vincente di Santa Marinella, località di soggiorno marino a nord di Roma: come sempre, l'evento è stato organizzato dall’Heart’s Owners Motorcycle Club, in collaborazione con l’hotel “Il Cavalluccio Marino” e la “Terrazza del Porto”, presso l’omologo Porto Turistico Odescalchi.
Le moto costruite in Gran Bretagna dagli anni ’20 fino alla metà degli anni ’70 hanno costituito per decenni la spina dorsale della produzione mondiale: in tutto il mondo sono fioriti, fin dalla fine degli anni Settanta, una serie di Club di appassionati di moto inglesi sopravvissuti fino ad oggi, che rappresentano nella passione e nella temperanza quella che fu la parentesi più fervida fra soluzioni meccaniche ed estetiche che distinsero un’epoca aurea del motociclismo.
Lo scopo del Club, nato a Roma sulla via Cassia nel 1982, è di promuovere iniziative per mantenere viva questa passione fuori dalla logica museale, praticando il motociclismo in moto per rinverdire nel movimento dinamico in sella quel piacere come corollario di emozioni e meraviglie che derivano dall’uso plen air della moto, ancorché storica.
Quest’anno si è registrata una notevole l’affluenza di equipaggi, oltre ottanta certificati (insieme a qualche ospite “fuori ordinanza" comunque sempre ben accetto): molto ben rappresentato il meglio della produzione inglese, con Norton, Triumph e BSA in maggioranza, ma anche con la chicca di una rara Metisse; moto convenute a Santa Marinella ovviamente da tutto lo Stivale, ma con graditi arrivi anche da oltre confine, per esempio dalla Germania.
Un week end all’insegna della condivisione della passione motociclistica, con il corollario di buona musica e buona cucina; da segnalare la presenza della Motostar 2000, concessionaria romana del marchio Royal Enfield, che ha mostrato e fatto provare le nuove bicilindriche dello storico marchio tornato oggi a nuova gloria.
E, come in ogni raduno che si rispetti, alla fine ci sono stati anche i riconoscimenti per le moto più particolari: tra i premiati, il gruppo Wild Bunch, la best stock Triumph T90 del 1963 di Alex Nigro, la best special BSA DBD 34 Gold Star del 1959 di Fabrizio Brutti, la long distance Norton h.i. Rider del 1972 di Luciano Venarusso, e la oldest Triumph Silent Scout del 1932 di Gianluigi Colombo, una meravigliosa monocilindrica a carter umido.