Morto mentre viaggiava sullo scooter a Giardini-Naxos, il vero colpevole esce allo scoperto
Si era ingiustamente preso la colpa di un omicidio fino a quando ha svelato tutto ai carabinieri consentendo agli inquirenti di ricostruire il drammatico incidente accaduto nel giugno 2020. Il terribile fatto, accaduto nel centro di Giardini Naxos, in Sicilia, vide coinvolti un giovane diciannovenne e la sua ragazza a bordo di uno scooter.Travolti da un’auto ad avere la peggio fu il ragazzo, ucciso per il violento impatto mentre la fidanzata rimase gravemente ferita. La vittima, che guidava il motorino, andò a sbattere contro la fiancata della macchina che procedeva nella stessa direzione di marcia e improvvisamente ha svoltato a sinistra.
A bordo del mezzo a quattro ruote vi erano cinque persone che, di comune accordo, decisero di non addossare la colpa al guidatore dandola ad un altro che, anche per paura, accettò.
Come riportato da La Sicilia, il 23enne che aveva riferito di essere alla guida ha però rivelato la sua innocenza consentendo alla polizia di far luce sulla reale dinamica dell’incidente mortale. Sembrerebbe infatti che i cinque amici avrebbero dichiarato il falso dopo essersi accordati perché l’allora indagato era l’unico a non aver assunto alcol e droga.
Sempre secondo La Sicilia, il reale colpevole non avrebbe avuto alcun ripensamento continuando a negare le proprie responsabilità e minacciando gli altri amici di non parlare. Dalle indagini sono emersi altri particolari sulla dinamica dell’incidente. Il conducente di 26 anni avrebbe visto lo scooter arrivare dallo specchietto retrovisore, ma nonostante ciò, avrebbe comunque deciso di svoltare a sinistra causando l’impatto. Arrestato per omicidio stradale, lesioni e calunnia, il reale responsabile rischia una condanna fino a 18 anni, mentre gli altri tre passeggeri sono, invece, indagati per i reati di calunnia e favoreggiamento personale.
Convocato il gruppo di amici in caserma, sono stati ripresi dalle videocamera di sicurezza a farsi selfie con i telefonini e scherzare, come se non fosse successo niente.
spero che non ci sia affidamento ai servizi sociali !
Non solo per quello che hanno fatto, ma pure i selfie in caserma si facevano.
Dopo aver causato la morte di un povero ragazzo, a sfottò si facevano i selfie.
Ma gente così, che contributo possono dare alla società?
Parassiti