Moto da cross con forte sconto? Occhio all'incauto acquisto
Pochi giorni fa l'Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori (Ancma) ha lanciato una campagna di informazione e sensibilizzazione contro il commercio delle moto da cross vendute illegalmente, lo slogan recita “Non cedere al lato oscuro, scegli la legalità”.
Partner dell'operazione sono i marchi GASGAS, Honda RedMoto, Husqvarna Motorcycles, KTM e Yamaha,
La questione delle moto vendute al di fuori dai canali ufficiali è antica e si basa sul fatto che quella da motocross, a differenze di tutte le altre, non circolano su strada, non vengono immatricolate e quindi non c'è un sistema di tracciamento che colleghi in maniera semplice il prodotto al proprietario.
Facile così per alcuni venditori poco scrupolosi offrire forti sconti rispetto al prezzo di listino. Prezzi tagliati del 20-25%, molto allettanti ma che si basano essenzialmente sull'evasione del pagamento dell'IVA.
Niente a che vedere con l'importazione parallela, che da parte sua è ammessa e regolamentata.
Frode da diversi milioni di euro
Si stima che in Italia, ogni anno, una moto da cross su cinque venga acquistata da canali non ufficiali e in maniera illecita: si tratta di oltre 1.500 moto. Questo crea un evidente danno ai venditori corretti - in termini di concorrenza sleale e quindi di perdita di entrate - e crea anche un danno erariale calcolato tra i 10 e i 15 milioni di euro, e altrettanti di mancati introiti.
Il meccanismo di evasione dell'IVA si base sulle cosiddette “frodi carosello”. Vengono cioè interposte apposite società (dette cartiere o missing traders) in una transazione commerciale “normale” tra un cedente e un cessionario, solitamente di due diversi paesi dell'Unione Europea.
Con questo meccanismo viene aggirata la norma sull'IVA, poiché la società “cartiera” non versa l’IVA dovuta, mentre le altre due società della filiera illecita realizzano un guadagno detraendo indebitamente l’IVA sugli acquisti.
Come funziona?
Come è possibile? Vediamolo con un esempio concreto suggerito dalla stessa Ancma.
Un distributore ufficiale acquista dalla casa madre una moto da cross – poniamo al prezzo di 4.751 euro più IVA – e la rivende in buona fede alla società “A” al prezzo di 4.825 euro in regime di sospensione IVA.
Subito dopo la società A rivende la moto, in regime di sospensione IVA, alla società “B” con sede in un altro paese UE. La società B rivende la moto a un terza società “C” (quella che si definisce “cartiera”). A sua volta la società C rivende la moto questa volta a una società italiana detta “broker”.
La società cartiera (C ) incassa l'IVA sulla vendita della moto fatta al broker ma non la versa all'Erario e nel tempo è destinata a scomparire.
E' possibile che tra le società C e broker venga interposta una o più società detta “filtro” o “buffer”.
La società broker vende la moto al cliente finale al prezzo di 4.745 euro più IVA (in pratica il prezzo pagato dal distributore ufficiale) e chiede il rimborso del credito IVA sorto dalla catena di frode.
Per combattere questo fenomeno, recentemente le case motociclistiche hanno depositato esposti e denunce alla procura della Repubblica, nei confronti di alcuni venditori, presso alcuni tribunali italiani.
Parallelamente è partita la campagna informativa ANCMA che mira a far conoscere che cosa si rischia, come acquirente, in questa pratica commerciale
Che cosa si rischia?
Come cliente si può infatti incorrere nella contestazione di due reati: quello di ricettazione (articolo 648 del codice penale) o di incauto acquisto (articolo 712 c.p.).
La differenza tra fra i due reati sta nel fatto che nella ricettazione è necessaria la consapevolezza - e non un mero sospetto - circa l'illegittima provenienza del bene acquistato. Se l’acquirente procede con l’acquisto del bene nonostante il serio dubbio che questo derivi dalla commissione di un delitto, commette ricettazione.
Nel primo caso di incauto acquisto la pena prevede anche l'arresto fino a sei mesi, mentre la ricettazione può portare alla pena detentiva da due a otto anni.
Contro la tentazione di un facile risparmio l’invito dei principali costruttori e dei distributori è alla fine quello di rivolgersi alla rete dei concessionari ufficiali. Si combatte l'illegalità e si rispetta chi opera in maniera trasparente.
“E' importante informare e coinvolgere gli appassionati di questo sport stupendo – è il commento di Paolo Magri, presidente di Confindustria Ancma – ed è importante dissuaderli dall’alimentare anche inconsapevolmente un sistema di frodi che, malgrado i risparmi illeciti che promette, rende in realtà tutti più poveri”.
Se prima il concessionario aveva interesse ad fidelizzare un cliente vendendo una moto da cross nuova,magari ritirando l'usato, e facendoli la manutenzione, i prezzi ribassati dell'import non legale (20/25% di sconto sul litino anche su moto appena presentate) ,ha portato il concessionario a cercare altri clienti su altre categorie.
D'altro canto Perchè spendere di più per lo stesso prodotto, che non ha garanzia, i rischi sono minimi perchè di controlli seri non ce ne sono mai stati,anzi è pure divertente richiare e vantarsi di aver pagato la moto molto meno rispetto all 'allocco che la compra ancora in concessionaria e che fa arricchire in modo sproporzionato il negozinate!!??
Poi però, appena c'è da rendere l'usato ci si lamenta perchè non viene ritirato alle quotazioni proporzionateal listino, e quindi lo si mette in vendita privatamente ,in modo da poter poi tornare a prendere una import a prezzo scontato 20/25%
Così il mercato dell usato impazzisce con moto di un anno a 4000 euro e moto di 10 anni a 3000 euro.
In questo modo è un fiorire di commercianti che ci sguazzano, porobabilmente anche con officine abusive,perchè la rete ufficiale non ha più interesse a lavorare in questo modo ma di licenze fmi e uisp con i rispettivi piloti alle gare ci sono e le moto girano ed in qualche modo bisogna sistemarle.
Tornare indietro non si può, in futuro il cross non potrà mai tornare ad essere uno sport motoristico quasi di massa, troppi vincoli ambientali, vedremo se questa stretta sull import poterà ad un ribasso dei prezzi della rete ufficiale ed una maggior attenzione sulle competizioni soprattutto a livello regionale, o se si dovranno attendere moto da cross elettriche all'altezza e ricominciare tutto imparando dagli errori.