MotoGP e Coronavirus. La FIM prospetta soluzioni estreme, Sky è disponibile
Pure congetture, uno sforzo di fantasia più che un programma. Come abbiamo già detto anche in DopoGP, il presidente della FIM, la federazione internazionale del motociclismo, è intervenuto sullo sconvolgimento dei calendari sportivi in seguito all’infezione del Coronavirus prospettando una serie di misure che appaiono inedite, coraggiose e forse anche inevitabili.
Jorge Viegas, ai microfoni di Catalunya Radio, ha ammesso che la situazione è molto difficile, che si naviga a vista, che non si può immaginare oggi quale sarà la realtà dei prossimi mesi; ma ha garantito che FIM e Dorna faranno il massimo per assegnare anche quest’anno i titoli mondiali della MotoGP. C’è un numero minimo di gare, sul regolamento FIM, e questo numero è tredici.
“In questo momento - ha detto Viegas - ho totale fiducia che il campionato avrà anche più delle tredici gare necessarie. Se saremo costretti a correre in gennaio, ebbene lo faremo. Possiamo disputare due Gran Premi nello stesso fine settimana, per esempio, oppure anche correre a porte chiuse se non ci fossero altre soluzioni. Diciamo che nella situazione attuale non devono esserci dei tabù: occorre essere flessibili e avere immaginazione”.
A questa voce se ne sono accodate altre. E’ stato sollevato anche il tema della SBK, e qualcuno ha fantasticato sulla possibilità estrema di mettere insieme le due formule nello stesso evento, quando naturalmente sarà di nuovo possibile spostarsi liberamente nel mondo e organizzare le gare.
Il punto di vista di Guido Meda
Abbiamo voluto sentire Guido Meda, vice direttore e voce di Sky sul motociclismo, per capire che tipo di palinsesto immaginerebbe per un fine settimana così affollato. “Una eventualità del genere non ci spaventerebbe. Noi abbiamo il vantaggio - ha risposto Meda - di un canale verticale dedicato al motociclismo, dunque non ci sarebbe alcun problema per trovare lo spazio. E poi abbiamo anche un dialogo con l’organizzatore: si parla con Dorna, da sempre, e ci si viene incontro con soluzioni che possano reggere per tutti e così coprire in maniera integrale ogni tipo di evento. Anche MotoGP e SBK insieme non ci spaventerebbero”.
Naturalmente, precisa Guido Meda, tutto questo varrà compatibilmente con le misure in atto in Italia e in ambito internazionale. Quindi con tutti i “se” del caso, se ci si potrà spostare verso i circuiti, se si potrà andare a lavorare nelle sedi nazionali eccetera.
“Devo dire - precisa Meda - che Sky ha anticipato le norme, che ha lavorato molto bene. Noi siamo stati i primi restare a casa: personalmente ho attrezzato un angolo del salone trasformandolo in uno studio per i collegamenti con Sky TG 24. L’unico problema è che i ragazzi devono stare in silenzio assoluto per un po’… Ma oggi è così, ciascuno deve fare la sua parte”.
Ma se uno o più piloti si ammalano, parlo dei top driver ovviamente, e non potranno partecipare, sarà comunque un campionato sfalsato.