l'editoriale di nico

Nico Cereghini: "Gresini e Capirossi, due discorsi su Supersic"

- Ho incontrato all’EICMA i due ex-compagni di squadra ed ho saputo un paio di cose interessanti sulle gomme. Tutti contiamo che la tragedia di Marco possa farci andare più avanti | N. Cereghini
Nico Cereghini: Gresini e Capirossi, due discorsi su Supersic

 
Ciao a tutti! Tra gli incontri fatti al Salone, nella scorsa intensa settimana, spiccano per me quelli con Fausto Gresini e con Loris Capirossi. Con tutti e due ho confidenza, li seguo da prima che diventassero compagni di squadra nel team Pileri in quel 1990 del primo titolo di Capirex in 125; in due giornate successive mi hanno visto in mezzo alla folla, mi hanno placcato, abbracciato, e subito abbiamo parlato naturalmente di SuperSic, che tutti noi e voi abbiamo nel cuore. Sono uscite due cose molto importanti, una amara e l’altra più dolce.

Quella amara. Fausto mi ha ribadito che Marco, quel giorno in Malesia, era convinto di potersela giocare, puntava a vincere la gara. Fin dalle prove si era sentito a posto sulla pista di Sepang, e soltanto un po’ di sfortuna gli aveva tolto la prima fila. Aveva scelto il tipo di gomma un po’ più dura, già lo sapete, con cui si era trovato bene, e confidava in un finale molto veloce; ma sapeva anche che il rischio stava nei primi giri. “Con quelle gomme –mi ha detto Fausto- il pilota è costretto a spingere subito al massimo, altrimenti le coperture non vanno in temperatura e addio, si perde un mucchio di tempo e poi recuperare è impossibile; Marco doveva spingere a tutta fin dal primo giro, se la moto derapava pazienza, doveva correggere e tenere aperta la manetta. Poi tutto si è combinato nel peggiore dei modi, ed è difficile accettare che la moto abbia preso quella traiettoria finendo sulla linea di Colin e di Valentino. Ma quelle gomme…”

 

Gresini: il pilota è costretto a spingere subito al massimo, altrimenti le coperture non vanno in temperatura e addio

 Già, le Bridgestone. Le discusse Bridgestone (che piloti e tecnici non possono pubblicamente criticare) sono sul banco degli accusati da tempo. Troppo lente ad entrare in temperatura, troppo dure di carcassa, troppe cadute. E qui arriva la notizia più dolce: Loris Capirossi, che dopo ventidue stagioni ha appeso il casco al chiodo, proprio di questo si occuperà per conto della Dorna. Lui dopo gli abbracci si è limitato a dirmi “mi occuperò di sicurezza, di gomme soprattutto, sarò presente in tutte le trasferte”; ma poi per vie traverse ho saputo di più. Loris è stato tra i più duri nella Safety Commission, tra i più decisi proprio con la Bridgestone. Lo hanno sentito spesso alzare la voce, non è un tipo tanto accomodante. Se Carmelo Ezpeleta ha scelto Capirossi per questo ruolo di mediatore tra il gommista ed i piloti della MotoGP, è per mettere la Bridgestone all’angolo e costringerla a cambiare la propria strategia tecnica. Mi dicono che l’anteriore cambierà moltissimo, e per la posteriore Bridgestone dovrà passare a carcasse più flessibili. Ne guadagnerà la sicurezza e anche lo spettacolo. E allora, forza Loris!

  • motostar
    motostar, Milano (MI)

    Non è corretto colpevolizzare

    Bridgestone per i problemi di aderenza nei primi giri o, peggio, per la disgrazia che ha coinvolto Marco. Il compito delle gomme è quello di valorizzare al massimo le prestazioni della moto che le monta e questo è cio' che chiedono i costruttori e i piloti per poter vincere. Trattandosi di un campionato ai massimi livelli dove ognuno ha lo scopo, come qualsiasi sport, di migliorare continuamente il la propria performance e la competitività non avrebbe senso che una casa investisse decine di milioni di Euro per migliorare la propria moto quando lo sforzo sarebbe vanificato da una gomma non all'altezza. Dunque il problema non è che Bridgestone non vuole o non riesce a fare una gomma sicura nei primi giri ma è che al momento ancora non esiste una "gomma perfetta" che metta d'accordo tutti, solo esistono dei compromessi su cui lavorare. E certamente la commissione guidata da Loris e Bridgestone riusciranno a migliorare questo compromesso e a mettere d'accordo tutti, lavorando con dedizione e passione. Non dimentichiamoci che la stessa Bridgestone ha dimostrato di essere in grado di debuttare in un campo completamente sconoscuto ed arrivare alla supremazia in pochi anni, vincendo il mondiale con Ducati: una dimostrazione di grande valore tecnico e sportivo.
    Marco è un caduto dello sport, lo ammiriamo e lo amiamo proprio perchè dava tutto se stesso anche a costo di prendere qualche rischio, componente purtroppo imperscindibile da questo sport.
  • enzo lo presto
    enzo lo presto, Milano (MI)

    Nico persona squisita

    Ragazzi non sono d'accordo!
    Mettetevi nei suoi panni... già noi non riusciamo a camminare dal casino che c'è in fiera, pensate a quanta pazienza deve avere lui solo per muoversi da a e b. Diamo tutti per scontato che ci debba dedicare il suo tempo, magari dopo ore che gli rompiamo le palle...
    Comunque con me è stato gentile, foto e cartolina firmata allo stand di questo sito, grazie Nico!
    ps e non sono una bionda con le tette giganti....
Inserisci il tuo commento