l'editoriale di nico

Nico Cereghini: "I cinque marchi più belli"

- Parlo dei marchi delle case motociclistiche. Dicono che un buon marchio fa il successo di un prodotto, ma forse non è del tutto vero. Certi marchi sono bruttini ma evocano emozioni speciali | N. Cereghini
Nico Cereghini: I cinque marchi più belli


Ciao a tutti!
I vostri racconti arrivano numerosi e passerò giornate intere a leggerli. Sono così tanti che mi tocca gridare “stop” se no intasiamo il computer.
Oggi voglio farvi i miei auguri in anticipo e parlare di marchi. Il marchio è una cosa importante, dà il tono a quello che si fa, bisogna farlo bello. Mi viene in mente la storia di Lino Dainese, che studiò il suo marchio a diciannove anni, appena fatta la maturità e prima ancora di decidere cosa avrebbe prodotto. Oggi il triangolo del diavolo stilizzato sembra perfetto per le tute di pelle, ma se Dainese avesse poi fatto gli scarponi da sci? Sarebbe andato bene lo stesso?

Honda e Yamaha, per dire, hanno un marchio magnifico. A mio giudizio, naturalmente. Con la sua bellissima ala, la casa numero uno del motociclismo esprime efficacemente la velocità e la leggerezza delle cose che fa, a cominciare dalle moto. E i tre diapason incrociati, che di motociclistico non hanno nulla perché la Yamaha è nata con la produzione degli strumenti musicali, sono comunque graficamente belli ed hanno finito per caratterizzare bene anche le moto Yamaha.
Suzuki e Kawasaki, per restare nell’ambito dei costruttori giapponesi, hanno invece marchi banali che mi dicono poco. Sarà un caso, ma vedete? Honda e Yamaha hanno avuto un successo maggiore.

Gilera, quello originale con i due cerchi sovrapposti, e anche MV Agusta con la ruota dentata e le ali, hanno marchi molto antichi, più anziani di quelli nippo; per me restano tra i più riusciti: sono geometrici, evocativi, in un certo senso molto meccanici con le loro forme.
Però anche il marchio BMW è molto antico, ed è geometrico e rappresenta l’elica quindi è meccanico, ma quanto è più moderno degli altri due!
Pare fatto ieri e non all’inizio del secolo scorso. Mentre l’aquila ad ali spiegate della Moto Guzzi, scelta dai fondatori Guzzi e Parodi per ricordare il terzo socio caduto con l’aereo nella prima guerra mondiale, concettualmente è perfetta ma graficamente mi sembra soltanto abbozzata.

Il marchio Ducati e quello Piaggio, evoluti nel tempo, mi scaldano poco; ma quello della Vespa, in corsivo e di sbieco, lo giudico meraviglioso.
Così come mi sono sempre piaciuti i marchi delle moto inglesi: Norton, Triumph, Ajs e soprattutto BSA. Ecco a chi si è ispirata la Honda: quell’ala spiegata già compariva sulla B della fabbrica di armi di Birmingham.

Ma a questo punto mi viene il dubbio: i marchi motociclistici piacciono per la loro grafica oppure per le emozioni e i ricordi che evocano in ciascuno di noi?
Forse le due cose insieme. In ogni modo la mia classifica personale dei cinque migliori marchi di moto è questa: Honda, BSA, BMW, MV Agusta, Yamaha.
E voi come la pensate? Tanto per chiacchierare sotto l’albero. E Buon Natale!

  • tuono spaziale
    tuono spaziale, Roma (RM)

    una piccola parte nella storia del motociclismo it

    Ciao Nico!
    Chi sa, probabilmente questo sarà uno dei tanti commenti che passeranno inosservati, ma ci provo lo stesso:
    BENELLI, una parte della storia del motociclismo italiano.
    E tra pochi giorni, nel 2011, ricorrerà il suo centenario!
    I simboli (soprattutto storici) del marchio, come il primo, quello del 1911, con la ruota dentata (molto meccanica insieme a "brevetti Fratelli Benelli Pesaro") ed il legame con i nomi di piloti che hanno contribuito alla storia del motociclismo italiano: Ambrosini, Provini, Pasolini, Carruthers, Saarinen...
    Malgrado le difficoltà del marchio, come si possono dimenticare le moto Benelli quando vengono citate le cugine Guzzi, Gilera, MV, Morini, Ducati, .....

    Un lampeggio, e buone feste !!!
  • Adolfo Serinelli
    Adolfo Serinelli, Siracusa (SR)

    moto morini

    moto morini rulez!
Inserisci il tuo commento