l'editoriale di Nico

Nico Cereghini: "Il nostro GP sulle corsie preferenziali"

- A Milano, come in poche altre città d’Italia, noi motociclisti abbiamo libero accesso alle corsie preferenziali insieme a bus e taxi. Una pacchia, che finirà presto se non cambiamo abitudini | N. Cereghini
Nico Cereghini: Il nostro GP sulle corsie preferenziali

Ciao a tutti! A Milano non si vive bene, si sa, e anche noi motociclisti abbiamo i nostri guai; però tra tante rogne abbiamo anche un vantaggio: possiamo percorrere le corsie preferenziali. Eh già, mentre gli automobilisti e i veicoli commerciali fanno la coda, imprigionati nel traffico e spesso addirittura bloccati nelle ore di punta, noi filiamo senza pensieri condividendo ampie praterie (d’asfalto) con gli autobus, i taxi, gli imbroglioni con il finto-pass-disabili e pochi altri privilegiati. E’ una vera meraviglia, se pensate che ci bastano venti minuti per andare da un capo all’altro della città, da nord a sud lungo i vialoni della circonvallazione. Noi liberi come l’aria sulla pista ben delimitata tra le due corsie, gli altri condannati alle lunghe code della loro sfigatissima quotidianità. Bello sì. Finché dura.

Ore 8 del mattino. Con la mia bicilindrica mi piazzo a sinistra del taxi, fermo al semaforo rosso. Il taxista mi guarda storto, ma sbaglia: non sono sulla riga bianca di mezzeria, neanche la tocco, e la ruota davanti sfiora la linea di arresto come la Honda di Marquez sulla griglia del GP di Austin. Sono in pole, e chi mi frega più? Ingenuo: nei dieci secondi che mancano alla luce verde mi passano davanti in sei mentre un settimo si affianca a sinistra. Tutti scooter, anche due donne. Tutti da squalificare, maledizione, tutti fuori dalla loro casella, e l’”affiancatore” a sua volta viene affiancato all’ultimo istante, quando i motori salgono di giri e la muta dei concorrenti si lancia attraverso l’incrocio. Nonostante l’esperienza riesco a conquistare a malapena un posto di centro gruppo, e dovrò liberare una buona dose dei miei cavalli se vorrò riguadagnare sul dritto successivo una buona posizione per la nuova griglia. Ammesso che non trovi gente da 120 all’ora….

Nei dieci secondi che mancano alla luce verde mi passano davanti in sei mentre un settimo si affianca a sinistra


Sempre così, ad ogni incrocio e a tutte le ore del giorno. Quando va bene è battaglia, quando va male è dolore: non passa settimana che non mi tocchi soccorrere qualcuno. Conosco il suono del botto, il rumore della strisciata del metallo sull’asfalto, le grida dei testimoni spaventati, il pallore del motociclista a terra che è il più spaventato di tutti. Fatto male? Solo una botta? Chiamo l’ambulanza? Non spostatelo se gli fa male il collo. In un attimo si raduna il capannello, un medico nei pressi c’è sempre, un telefonino che chiami il 118 sbuca fuori in fretta. E purtroppo, i numerosi mazzi di fiori lungo i viali sono lì a testimoniare che non racconto frottole, e che gli incidenti anche mortali sono già tanti, moto contro auto, moto contro autobus, moto contro moto.

Si può inveire contro i taxisti di Milano? Si può quando è il caso, perché tra loro ci sono dei veri farabutti. Come del resto tra i motociclisti di Milano, siamo tutti delinquenti e vittime allo stesso tempo. I taxisti non ne possono più e naturalmente premono per riavere l’esclusiva delle corsie. E qui, se non ci diamo una regolata, finisce che il comune di Milano si stanca del quotidiano macello e fa scattare i divieti. E le nostre belle corsie preferenziali andranno a privilegiare soltanto autobus, taxi e furbetti col finto pass.

  • manusha
    manusha, Milano (MI)

    Grazie dell'appunto

    Grazie Nico per aver scoperchiato questo vado di pandora, del cui contenuto in realtà siamo quasi tutti coscienti.
    Nonostante il traffico automobilistico sia spesso congestionato, per fortuna siamo in tanti ad utilizzare le due ruote in città.
    Si fa in fretta a dare la colpa agli scooteristi, ma chi è davvero senza peccato? Forse solo qualche raro fortunato che non è mai in ritardo e riesce a non farsi coinvolgere dalla foga della partenza da pole.
    Per quanto mi riguarda, anch'io pur cercando sempre di mantenere la calma mi son fatto prendere qualche volta contribuendo al marasma, al pericolosissimo marasma delle corsie preferenziali.
    Quando sono in coda e scivolo tra le automobili evito di passare ad ogni costo se lo spazio non è sufficiente e soprattutto se un automobilista si sposta un poco per farmi spazio cerco sempre di fargli un cenno di ringraziamento.
    Chissà, se da motociclisti/scooteristi cercassimo davvero di adottare un comportamento un po' più civile e ricorressimo alle buone maniere la nostra città diventerebbe davvero un posto migliore in cui vivere.
  • grt
    grt, Milano (MI)

    l'inciviltà purtroppo dilaga sulle 2 ruote

    ormai purtoppo ha preso piede a Milano la corsia preferenziale fai da te. ogni giorno in viale Biazzi (direzione uscita dalla città) il popolo delle 2 ruote di divide in 2 categorie.. in quelli che rimangono in mezzo al traffico e quelli che si fanno tutto il marciapiede... senza nessuna distinzione tra scooter e moto di grossissima cilindrata.
    P.S. Se a qualche vigile capita di leggere per favore prendete provvedimenti... è una scena veramente pietosa!
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