L'editoriale di Nico

Nico Cereghini: “Restate a casa e magari parlate con la moto”

- Uscire il meno possibile è una delle misure fondamentali che dobbiamo rispettare per spezzare la catena del contagio. Non è un momento facile, certo, ma recriminare serve a poco: più utile dedicarsi a qualcosa di piacevole, famiglia, amici, hobby e magari…
Nico Cereghini: “Restate a casa e magari parlate con la moto”

Ciao a tutti! In questi giorni mi è capitato di rivedere in rete un discorso che Bill Gates tenne cinque anni fa. L’avrete sentito anche voi: il fondatore di Microsoft, un anno dopo l’Ebola, sosteneva che sarebbe stato necessario lavorare sulla prevenzione di una minaccia virale ancora più pericolosa per il pianeta. Altro che spendere nella deterrenza nucleare - avvertiva Gates  - è molto più importante e urgente investire nei vaccini e nelle misure collettive di prevenzione.

Adesso tutti noi dobbiamo fare i conti con la predizione di Bill Gates, e imprecare contro i governi del mondo, apatici ed egoisti, non ci aiuterà più di tanto. Dobbiamo credere nella soluzione del problema, dobbiamo assolutamente rispettare le misure che ormai quasi tutti i Paesi europei hanno preso, dobbiamo tener ferma la moto per non correre rischi superflui e per non mettere in ulteriore difficoltà medici e ospedali. Abbiamo la massima gratitudine per loro, infermieri e specialisti; e confidiamo negli scienziati che stanno lavorando intorno alle possibili terapie, che accorceranno i tempi di recupero e, in tempi purtroppo più lunghi, anche ai vaccini.

Molti di noi, lavorando o studiando da casa, hanno riscoperto tante cose: il dialogo in famiglia, gli amici da sentire al telefono, gli hobby o gli interessi trascurati per troppo tempo. C’è un certo rovescio della medaglia. C’è chi finalmente sta mettendo ordine nel box, chi riprende in mano gli attrezzi e si arrangia nella manutenzione della moto, chi monta col figlio i modellini e chi va a rivedersi tutti i GP del 2015. Si può e si deve restare attivi.

Certo, un bel giro in moto ci manca e mi manca. Ma più avanti i giri li rifaremo, vedrete. Il punto è che davamo molto spazio al divertimento, e adesso forse è questa la rinuncia che ci costa di più. Non che fossimo tutti felici, certo, ma in genere ci siamo facilmente abituati a dedicare molto tempo al divertimento, in tutte le sue forme. Anche chi lavorava sodo, non solo i più fortunati, riusciva a ritagliarsi un ampio spazio per evadere ed inseguire il suo piacere.
 


Ora di colpo tutto è cambiato e nessuno, tranne Bill Gates e pochi altri, poteva immaginarsi questa svolta. E ci accorgiamo che anche noi avevamo dato per scontato un mucchio di cose, che ci eravamo un po’ seduti sui risultati, che il relativo benessere ci aveva viziato. Ammettiamolo. Intorno a noi - lo vedevamo bene - c’erano popoli che dedicavano al lavoro ben altra energia, ma pensavamo che fosse una cosa naturale, che loro dovevano recuperare terreno e per noi andasse abbastanza bene anche così.

Quando ne usciremo, dovremo rimboccarci le maniche. Dovremo recuperare, modificare le nostre abitudini, lavorare più duro. Per il momento però restate in casa il più possibile per spezzare la catena del contagio. La moto si impolvera nel box? Datele una bella pulita periodica e intanto parlate con lei: di strade, di viaggi, di pieghe e di profumi. Parlare alla moto è una sciocchezza? Se lo fa un nove volte campione del mondo possiamo farlo anche noi. A lui ha fatto bene.

  • maxbean
    maxbean, Trecenta (RO)

    Siamo d'accordo. Rimaniamo tutti a casa. Questo rallenterà o fermerà il virus, non possiamo fare altro, ecc.ecc.. Però vorrei anche che si guardasse all'altro aspetto di questa vicenda, per alcuni aspetti grottesca. Tutti a dire che è necessario ma l'aspetto dei diritti costituzionali non va esaminato? Questo non significa che bisogna ribellarsi e ci mancherebbe ma questa situazione evidenzia quanto fragile sia la nostra capacità di mantenerli questi diritti. E che non mi si venga a dire che una prevenzione più incisiva non avrebbe mitigato gli effetti della pandemia. Sembra che tutto il mondo sia stato, all'improvviso, colto da narcolessia: avevamo l'esempio della Cina, degli effetti devastanti di questo virus ma nessuno, incredibilmente, ne ha colto la pericolosità. Se questo è accettabile nella persona comune, non lo è per niente nei politici e ancor di più negli specialisti, per non parlare dell'OMS. Questa pandemia è stata sottovalutata in tutto il mondo. Quindi va bene accettare le restrizioni, ma subirle in silenzio, sommessamente, senza rilevare queste contraddizioni, ci farebbe passare come un popolo ormai passivo, al quale puoi fare digerire tutto. Mi dispiace ma anche se obbedisco alla legge, questo non mi impedisce di criticarla, di esprimere un parere fortemente negativo so chi prende o meglio, non ha preso, le giuste decisioni nel giusto momento. E non mi si venga a dire "tutti bravi a parlare col senno di poi", io non mi sono candidato a governare questo Paese, non sono io ad essere riverito quando mi presento ad una cerimonia o a un evento, chi accetta onori e stipendi, deve accettare anche la responsabilità di quanto ha o non ha fatto.
  • lapotanna
    lapotanna, Monfalcone (GO)

    quando si potrà andare in giro pioverà ogni giorno!!!!!!!!
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