Nico Cereghini: “Turisti o puristi?”
Ciao a tutti! In questi giorni d’estate, quando manca poco alle vacanze, viene naturale pensare ai viaggi già fatti, a quelli da fare e alle moto in abbinamento. Una volta si partiva per fare centinaia di chilometri con certe moto del tutto inadeguate, perché quelle adatte erano rare e costosissime; ma anche oggi, pur con un mercato ricco di proposte, succede la stessa cosa per chi è giovane e ha un budget ristretto. La memoria corre, ed ecco spuntare una Gilera 98 Giubileo Extra portata su e giù lungo le Alpi italo-francesi tantissimi anni fa, una Aermacchi che scoppiettava verso sud fin sulla Sila e le Madonie, e soprattutto una Laverda SF guidata da un giovane barbuto e tutto curvo nei primi anni Settanta fino alle Meteore, in Grecia, zigzagando tutta la costa jugoslava. A quella mia 750 avevo messo due semi-manubri molto bassi, ecco perché ero curvo; la mia ragazza soffriva su una piccola porzione di sella, e avevamo tendina, sacchi a pelo, persino la batteria delle pentole d’alluminio e un fornellino da campeggio. Tutta l’attrezzatura trovò posto in tre borsoni militari, fissati alla bell’e meglio al grande portapacchi: una schifezza, esteticamente parlando, e una fatica esagerata che tuttavia mi sobbarcai con fervore per fare allenamento, in vista del Bol d’Or di settembre a Le Mans.
L’avventura è l’avventura. Forse quasi tutti noi rimpiangiamo quei primi viaggi in moto di ieri o dell’altro ieri, con poca organizzazione e molto entusiasmo. E non credo che sia semplicemente il rimpianto per la gioventù. Adesso chi di noi se lo può permettere parte con una Touring o una Crossover perfettamente equipaggiata con le borse in tinta e il cupolino regolabile; e ci stanchiamo meno e non ci bagniamo quasi per niente ma il gusto non è esattamente lo stesso. Per Lino Dainese, ad esempio, indimenticabile resta il primo viaggio in moto, a Londra con due amici, lui con la Vespa 150 GS e loro su Morini 125 e Laverda 200. Nemmeno una giacca aveva il giovane Dainese, solo un impermeabile, e i suoi amici mi hanno raccontato che presero freddo e acqua in quantità. Iniziazione e ispirazione: proprio questa esperienza avrebbe suggerito la produzione dell’abbigliamento tecnico più famoso nel mondo.
Oggi la massa è abituata a muoversi molto rapidamente anche nel week end, tutti i veicoli sono sempre più confortevoli e l’unica cosa che ci preoccupa sono le strade troppo frequentate e le code del week end. Anche per le moto c’è la tendenza a crescere in potenza e controlli elettronici ed equipaggiamento, però le naked e le classiche, anche quelle spartane e lente, non sono mai passate di moda e anzi, per molti di noi proprio quelle sono le moto ideali per viaggiare. Io, se ci penso astrattamente, sarei pronto a partire per il giro del mondo con qualsiasi trabiccolo, anche con una moto d’epoca sfiancata; ma poi, realisticamente parlando, devo ammettere che non saprei rinunciare al grado di comfort che mi sono guadagnato nel tempo. E voi? Cosa ne pensate? Qual è la moto ideale per la vostra vacanza? Siete turisti o… puristi?
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R72fender, Bologna (BO)Il progresso esiste, perchè regredire?
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Frankiebabie, Milano (MI)Secondo me dipende dalle esigenze del guidatore a 19 anni nel 1985 avevo un Guzzi V7 special che ne aveva 22 da solo ero partito per l'Irlanda, due anni fa sono andato in vespa 250GTS in Sardegna partendo da Milano......ho dei bellissimi ricordi di tutti e due i viaggi e di molti altri fatti con moto diverse nel corso degli ultimi 30 anni, la moto è secondaria e ci porterà sempre a destinazione che sia uno scooter o una granturismo ! unica pecca del viaggio il numero di auto e camion sulle strade veramente troppe !