l'editoriale di nico

Nico Cereghini: "La velocità è una droga?"

- Riflessioni sul tema della velocità in strada e in pista. Ve la ricordate la prima emozione velocistica che avete provato? Magari erano 70 all’ora ma parevano 200 | N. Cereghini
Nico Cereghini: La velocità è una droga?


Ciao a tutti.
A scuola mi insegnavano che la velocità, spazio percorso in funzione del tempo, è una grandezza. E sarà anche giusto, non dico di no, però vedete come la scuola rovina tutto? Per me la velocità era un sogno. E adesso Valentino Rossi aggiunge che la velocità è un fatto di abitudine: dopo un po’ ti sembra di andare adagio. Significa che le emozioni scadono come i prodotti alimentari?
Provate a tornare più indietro possibile: ve la ricorderete la prima esperienza di alta velocità. Io ero un sedicenne ancora imberbe con la mia Gilera Giubileo, l’ago del contakm ballava vicino alla tacca dei 100 all’ora, ma realisticamente io credo piuttosto che correvamo, la Gilera 98 ed io, sugli 85, al massimo. Spianato sul serbatoio, senza guanti senza casco e senza neanche un paio di occhiali perché la sicurezza non faceva ancora parte della nostra cultura (e soldi pochi), tenevo questa velocità da brivido sulla Milano-Lecco, la bocca storta per respirare, e intanto pensavo “che figata, questa è la gioia più grande della vita, chissà come deve essere andare a 150!”.

Ma appunto: alla velocità ti abitui, e anche in fretta. Altro che 150: qualche anno dopo, sulle Suzuki RG 500 e sulle 750 e 1000 da corsa che guidavo in pista, sfioravo i 300 e non mi faceva neanche una grande impressione. Al Castellet, sui due km del rettilineo del Mistral, si andava forte: era il 1975 e John Newbold (Suzuki RG) già registrava 314 kmh. 
 

Era il massimo, anche se avevi paura perché molti piloti ci erano morti, spesso sotto i tuoi occhi. La verità è che la velocità ha un gran fascino, la velocità è come una droga


E se alla velocità si fa l’abitudine, non vuol dire che il cuore batta sempre nello stesso modo. Ho corso sui 14 km del vecchio circuito di Francorchamps -dove Cecotto girava nel ’78 a 222,36 di media- prima che fosse accorciato per sicurezza; ho girato sul velocissimo budello di Salisburgo, fasciato di guard-rail; ho fatto in tempo a correre a Monza senza le varianti, con il curvone da impostare in pieno, con una 750 da 230 all’ora, se volevi fare il tempo.

Piste pericolosissime, fortunatamente corrette o cancellate del tutto; ma devo confessarvi una cosa: guidare su quelle piste era molto ma molto più bello che altrove. Era il massimo, anche se avevi paura perché molti piloti ci erano morti, spesso sotto i tuoi occhi. Ma la verità è che la velocità ha un gran fascino, la velocità è come una droga.

In pista oggi è quasi tutto ok. Magari i tracciati sono troppo omogenei, e si somigliano spesso, però sono sicuri. Ma in strada? Anche in strada ci si abitua alle alte velocità, anche in strada la velocità ha un gran fascino. E’ per questo che sopravvive il mito del TT, è per questo che tanti motociclisti continuano a correre forte anche tra noi e ben al di là dei limiti.
Però bisogna almeno averne coscienza, sapere come stanno le cose, poi liberi di scegliere: la velocità è una specie di droga, si dice “tirare come dannati” perché può diventare davvero una condanna.

Ascolta l'audio di Nico nel box in alto a sinistra.

 

  • fabri1964
    fabri1964, genova (GE)

    Nico Cereghini

    Ciao Nico.
    Ho 46 anni e vado in moto da 36 anni esatti. Ho letto attentamente piu volte quello che hai scritto. E l'unica cosa che ho rilevato è una ANALISI REALE OGGETTIVA E DRAMMATICAMENTE VERA di quella che è la velocita. Piaccia o no!! E l'unico modo che si ha per "salvare", se vogliamo usare un brutto termine, delle vite è quello di dire le cose come stanno. Come hai fatto tu, perche dal momento in cui posi le chiappe su una sella hai solo un unico obiettivo "arrivare prima del tuo amico". E se questa droga non la provi piu è solo perche hai SCELTO di non provarla, hai scelto di non fare un sesta/seconda, spalancare e lasciare libero l'agonismo che è in te.Il libero arbitrio appunto.
    p.s. come si è potuto abbandonare il progetto V6 Laverda cazzo!!!!!!!!!!!!!!!!
  • elpasor
    elpasor, Pederobba (TV)

    LA TESTA E L'ESPERIENZA

    Se usi la testa la velocita' e' una libidine , quando vai su di giri e il motore inizia a spingere forte......e' uno dei piaceri della vita....ti senti in cielo ( si fa per dire)
    Ma se lo fai per dimostrare qualcosa a qualcuno e' il momento che rischi di perdere il LIMITE...la TESTA insomma....cerca di essere sempre solo con la tua paura...e se sei "normale" avrai autocontrollo
    .....io da giovane e incosciente chiudevo gli occhi e contavo a dieci....ora da vecchio e spericolato non lo faccio piu'...magari vado piu' forte....ma con gli occhi aperti........SEMPRE come dice Nico
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