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Piacenza: 23enne ubriaco travolge e uccide due giovani in Vespa, arrestato

- Il pirata della strada ha fatto registrare un tasso alcolemico di 3,1 g/l, ben oltre il limite consentito. La coppia di fidanzati sarebbe stata tamponata violentemente dalla sua auto finendo a sbattere prima sul parabrezza della vettura e poi sull'asfalto. Il 23enne è stato arrestato omicidio stradale e ora si trova ai domiciliari
Piacenza: 23enne ubriaco travolge e uccide due giovani in Vespa, arrestato

Stava guidando la sua auto in stato di ebbrezza il pirata della strada che ha travolto e ucciso due giovani in moto. È successo a Piacenza dove la Vespa su cui viaggiava la coppia di fidanzati è stata tamponata violentemente dalla Golf guidata dal 23enne.

Secondo quanto riportato da IlPiacenza, le vittime sono state prima sbalzate sul parabrezza della autovettura e poi sono cadute sull'asfalto a decine di metri di distanza dal punto di impatto.

Sembrerebbe che la Vespa sia stata trascinata dalla Golf per circa cento metri. Per i due poveri ragazzi, di 27 e 30 anni, non c’è stato niente da fare.

Il conducente del veicolo a quattro ruote è è stato arrestato per omicidio stradale e ora si trova ai domiciliari in attesa dell'interrogatorio di garanzia.

Gli esami del sangue a cui è stato sottoposto hanno fatto registrare un tasso alcolemico di 3,1 g/l, ben oltre il limite consentito.

Il pm Daniela Di Girolamo ha disposto l'autopsia sui corpi delle giovani vittime e il sequestro dei mezzi per eventuali perizie tecniche

  • Sberla1
    Sberla1, Genova (GE)

    Età e macchina in questione non mi sorprendono per nulla.
    Immagino già soggetto, atteggiamento e stile di guida.
    Non aggiungo altro se non odio furibondo.
  • Simo687079
    Simo687079, Sirolo (AN)

    Abbiamo perso nostra cognata ( la sorella di mia moglie) in un incidente stradale in cui a Lei non fu ravvisata alcuna responsabilità. So di che parlo, quindi, essendomi io occupato di troppe cose, allora. La pena massima per omicidio stradale va da un minimo di 2 anni ad un massimo di sette. Pene gravi, certo, ma mitigate parecchio, troppo, in presenza di accordo stragiudiziale tra assicurazione e danneggiati ( comprese parti civili), il tutto restando nei limiti di un tabellario risarcitorio che ricalca fin troppo bene i limiti assicurativi delle compagnie. Andare fuori da questi limiti, beennffa organizzata a 4 mani da compagnie e apparati di stato interessati, significa imbarcarsi in liti giudiziarie che, oltre le spese ingenti e i tempi biblici, potrebbero persino vedere ridotte la sanzioni amministrative e per questo dimuire ancor più quelle penali. Non possiamo più permetterci di dire, per cavarcela, che non lo si è fatto apposta ( colposità) ma prendersi la responsabilità che, accertata la dinamica, si parli esclusivamente di preterintenzionalità ( atto che va oltre le previsioni ma che sapevamo potenzialmente mortale). E, per chiudere, in caso di dimostrata e fattiva ricerca di una mediazione con le vittime le pene sono cmq dimezzate dal minimo pressochè sempre; nel caso specifico in questione si partirà da un minimo più severo (2/4 anni?) ma su cui si lavorerà allo stesso, sbagliato, modo; il 23enne deve andare al gabbio non meno di 10 anni, quindi a regime attuale almeno una condanna di 20.
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