Presto avremo un altro controllo elettronico: quello del salto
Si chiama Jump Control ed è un'altra chicca tecnologica a cui sta lavorando Honda. L'intento di questo nuovo brevetto richiesto dalla Casa è quella di aiutare il pilota a controllare la moto durante i salti. Si rivolge chiaramente alle moto da fuoristrada e sicuramente ci offre un ulteriore segnale di come gli aiuti alla guida stiano diventando sempre più elaborati e complessi. Così dopo il controllo della frenata, della trazione, dell'impennata, della partenza, del freno motore... avremo anche il controllo del salto! A prescindere da come la possano vedere i romantici, sono tutte soluzioni tecnologiche che possono influire positivamente sulla nostra sicurezza, in questo caso in off road.
Come funziona il Jump Control?
Gli schemi depositati ritraggono una moto simile alla CFR450 Rally e ci sembra già un'indicazione importante della sua possibile applicazione futura proprio in un tipo di utilizzo come i rally raid e la Dakar durante i quali il pilota è sottoposto ad un forte stress di chilometri e fatica. Si basa sul ride-by-wire, l'ABS e i sensori di inclinazione ma aggiunge anche una fotocamera installata sulla parte anteriore della moto oltre che un computer per l'elaborazione delle immagini. Il sistema è così in grado di riconoscere i pendii nella fase di avvicinamento e calcolarne pendenza e caratteristiche attraverso i sensori inerziali. In un attimo stabilirà se c'è ad esempio una curva e calcolerà quali sono le distanze in gioco. A questo punto basandosi sulla velocità agirà in maniera preventiva un po' come già avviene ad esempio per l'anti impennata.
Tre modalità di intervento
Sarà possibile decidere fra tre diverse modalità di intervento. Nella modalità A sarà più invasivo andando a ridurre la velocità della moto a mano a mano che ci si avvicina alla sommità della salita in modo che le ruote non stacchino mai da terra. Per farlo il computer gestirà sia l'acceleratore sia i freni. Nella modalità B invece consentirà dei salti "moderati" aiutando il pilota più esperto a mantenere il controllo durante la fase di volo. Il sistema calcolerà se ridurre l'accelerazione in modo da non superare una lunghezza preimpostata del salto che sarà personalizzabile, presumiamo, attraverso il dashboard. Sempre con il controllo di acceleratore e freno posteriore il sistema sarà in grado di gestire l'assetto della moto mentre è in aria. Con l'acceleratore farà salire l'avantreno e con il freno lo abbasserà esattamente come fanno i crossisti durante le loro acrobazie. L'obiettivo della modalità B però è quella di mantenere la moto in assetto orizzontale per avere un atterraggio su due ruote, non consentire originali evoluzioni.
Infine c'è un Jump Mode C nella quale il computer ha ancora il controllo dell'assetto della moto durante il volo e calcola di non superare la lunghezza del salto, ma la moto non è più orizzontale, bensì con l'avantreno più in alto per atterrare prima con la ruota posteriore. Anche in questo caso si presume che le distanze siano personalizzabili.
Conclusioni
Visto il grande interesse verso le maxi enduro e le manifestazioni in cui anche motociclisti non propriamente esperti si cimentano nel fuoristrada anche questo nuovo aiuto elettronico può risultare utile ad evitare cadute rovinose. Voi che ne pensate? Fatecelo sapere nei commenti.
Viva l'elettronica che ci aiuta nelle concrete situazioni difficili e rischiose che incontriamo alla guida di una moto, anche e soprattutto nell'uso quotidiano di milioni di utenti.
Ma il salto non rientra in queste tipologie. Il salto è uno degli aspetti salienti della guida racing.
Questo nuovo aiuto elettronico non trova razionali possibilità di essere travasato nell'uso quotidiano. Serve solo nelle gare. E allora è poco utile; anzi dannoso per chi cerca nelle gare l'esaltazione delle capacità dai piloti.