Radical Guzzi Retro Le Mans
Chi conosce Radical Guzzi, marchio che identifica il preparatore tedesco Stefan Bronold, conosce bene anche la sua filosofia: creare moto non limitate all'impatto estetico, ma che mettano in primo piano le prestazioni. L'approccio minimalistico è quindi più che logico in quest'ottica: tutti i particolari presenti sulla moto svolgono una funzione molto precisa in senso prestazionale.
Volendo creare una moto che quindi sintetizzasse prestazioni e tradizione Guzzi, Stefan ha unito il telaio creato da Lino Tonti e il moderno propulsore a quattro valvole, dando vita ad un esemplare che incarna alla perfezione lo spirito della Le Mans. Il motore è stato rialesato fino al limite dei 1450 cc indicati sul codino, erogando una potenza che oscilla fra i 120 e i 130 cavalli; la trasmissione fa affidamento su un cambio a cinque marce adattato allo scopo.
L'alimentazione ha portato diversi altri grattacapi a Bronold: deciso a rinunciare alla troppo moderna iniezione elettronica, ha dovuto lavorare duro per adattare i carburatori alla termica di provenienza Griso, nata per corpi farfallati a sezione ovale. Il risultato è comunque una moto funzionante, non un mero esercizio di stile, come potete vedere da voi nel video (in tedesco) che vi presentiamo.
La ciclistica conta su un retrotreno realizzato allo scopo per compensare la maggior potenza, con monoammortizzatore Ohlins che complementa alla perfezione la forcella della stessa marca prelevata da una Ducati 1098S. Tutta la moto è stata realizzata senza il minimo ausilio informatico, a dimostrazione di cosa si può ottenere con competenza e determinazione, e buona parte delle componenti sviluppate per questo progetto fanno ora parte del catalogo Radical Guzzi.
Fonte: Pipeburn
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