La magia delle mitiche 125 stradali degli anni Ottanta
Non tutti hanno avuto la fortuna di vivere il fenomeno delle centoventicinque stradali, l’età dell’oro per le ottavo di litro che a partire dai primissimi anni ottanta ha accompagnato i motociclisti in erba dell'epoca fino alla metà degli anni novanta. Una quindicina di anni durante i quali l’Italia, o meglio il mercato italiano, è stato un punto di riferimento a livello europeo, un periodo in cui i costruttori nostrani hanno combattuto a suon di tecnologia e prestazioni, in un mercato che faceva numeri oggi impensabili. Questa corsa alle prestazioni e alla ricercatezza tecnica, ha però portato le piccole due tempi a essere troppo potenti (oltre 30 cv), veloci e anche costose, sia per il prezzo di acquisto, sia per il loro mantenimento, con il colpo di grazia della limitazione di potenza a 11 kW (15 cv) avvenuta nel 1997. Quindi il fenomeno si è ridimensionato fino a relegare il mercato delle ottavo di litro a una vera e propria nicchia.
Queste molte migliaia di moto con il passare del tempo sono praticamente scomparse dalle nostre strade, per trasferirsi su quelle di mercati esteri, soprattutto dell’est Europa, o nella peggiore delle ipotesi, sono state vittime delle campagne di rottamazione. Poi però, succede che un appassionato lungimirante, tale Jacopo Barone, ne salvi qualcuna da una brutta fine, e che preso dall’entusiasmo degno di un sedicenne, si inventi un sito a loro dedicato, 125stradali.com, dove poter condividere la passione per queste moto, che ha ancora oggi un seguito di tutto rispetto, ma soprattutto un numeroso gruppo di simpatizzanti. Abbiamo partecipato a uno degli incontri dell’allegra combriccola di giovani brizzolati, quasi tutti ultratrentenni, con alcuni ultraquarantenni e addirittura un ultrasessantenne, che ha portato le brillanti ottavo di litro sulle strade della provincia pavese per poi raggiungere il Passo del Penice.
Il colpo d’occhio offerto dalle piccole (ma allo stesso tempo grandi) centoventicinque, allineate e coperte nel parcheggio adibito a ritrovo, è di quelli che fanno venire la nostalgia dei tempi che furono. Asciugata la lacrimuccia, non si può che rimanere colpiti dalle condizioni in cui queste piccole e gloriose moto sono state tenute, o che amorevolmente restaurate, hanno riacquistato. Aprilia, Gilera, Cagiva in rappresentanza dei produttori italiani, Honda e Yamaha per quelli giapponesi (anche se poi erano anch’esse figlie legittime delle rispettive filiali italiane). C’è anche un’infiltrata, una Yamaha RD 500, che per cilindrata vale quattro centoventicinque, ben accetta solo perché ha un motore a due tempi assetato di benzina e olio, e perché è anch’essa figlia degli anni ottanta!
Allo stesso periodo fa riferimento anche la musica che esce da un improbabile megafono, portato appositamente per l’occasione da Alberto Moka70, che ha allietato con le note della migliore musica dance dell’epoca, le soste previste e non (mannaggia alle gare ciclistiche domenicali …). Per l’occasione Jacopo ci ha messo a disposizione una delle sue moto personali, una Aprilia Futura Reggiani Replica, che in barba ai suoi vent’anni, si è dimostrata ancora scattante e divertentissima (alla faccia delle depotenziate 4T odierne), sul percorso tortuoso del raduno, forte di un treno di gomme nuove e delle cure che gli ha dedicato Mauro, meccanico pavese e socio dell’esclusivo club di giovani/vecchi, con la sua Aprilia Futura Sport Pro.
La comunità formata dagli iscritti a questo simpatico club, è formata da persone che provengono da varie parti d’Italia, a dimostrare che la passione non ha limiti chilometrici, infatti i partecipanti al raduno 125 pavese arrivano da Genova, Ferrara, Vicenza, Varese e addirittura Lecce, nel caso del simpatico Felice. Tra loro anche Riccardo Barbieri, che alterna le sue 125 alle Lamborghini, e che ha organizzato l'evento.
Queste moto sanno ancora emozionare, sia chi le guida, ma soprattutto chi le vede passare. Pollice alzato e foto ricordo sono la regola, mentre i partecipanti si scambiano le moto per apprezzarne caratteristiche e prestazioni (salvo poi tornare in sella alla propria … che è sempre la più bella). L'esperienza vissuta oggi sarà replicata al più presto, visto che la bella stagione è appena cominciata, e soprattutto grazie all'intraprendenza del suo presidente Jacopo, che ha dato un ordine perentorio a chi scrive, e cioè di rimettere in sesto la sua Gilera KZ. Forse è arrivato lo stimolo giusto per darle una sana revisionata, Mauro arrivo!
risposta a utente pianoforte
Con amicizia
Moka70
Moka70
Ho citato anche l'RD500, il Gamma 500 e l'NSR400 solo perché vere regine di quegli anni, le top 2 tempi. Inoltre, ho visto nel video e nelle foto che una persona del vostro gruppo ha partecipato al raduno appunto con una RD500...
Spero quindi di avere solo frainteso.
Saluti