Rally-Raid. Transanatolia: De Soultrait, la “guida” del Paese più bello
Karadag, Turchia. Quarta Tappa in archivio, una delle più dure, bella forse più di quelle che l’hanno preceduta. La Turchia è bella, l’Anatolia spettacolare. La carovana del Transanatolia Ten la esplora metro dopo metro, con meno calma, forse, del necessario, e sedimenta immagini che corrono veloci, come in un film avvincente, che resteranno nella memoria.
Il “regista” di questo Rally del decennale sembra ogni giorno di più essere Xavier De Soultrait. È un argomento che ha acceso le discussioni a causa della novità, e che trova nei fatti la sua più chiara evidenza. Il francesino corre come un fulmine, naviga bene, sbaglia poco, pochissimo. Non importa se parte davanti o dietro (generalmente è davanti), nel mirino della sua Husqvarna c’è sempre la vittoria.
La Tappa del giro di boa non fa eccezione. 400 chilometri, due speciali dalla conformazione antitetica. Un velocissimo rush iniziale, minimalista, appena 13 chilometri, e una maratona di quasi 200, oltremodo impegnativa. De Soultrait e Van Beveren se la giocano sul filo dei secondi, vincono una Prova ciascuno, ma alla fine della quarta giornata di gara è ancora De Soultrait che ha la meglio. Altri secondi che si aggiungono al suo “bottino di guerra”, un altro giorno da vincitore, come ormai tutti da quando il Rally è iniziato a Istanbul. Van Beveren continua a crederci e attacca il connazionale, ma il suo ritardo dal leader, quasi dieci minuti, comincia a diventare importante man mano che di giorni di gara diminuiscono. Diventa un confronto tra la velocità e l’attenzione, De Soultrait deve ora dimostrare di saper gestire il “patrimonio” di vantaggio messo da parte nelle prima quattro Tappe.
Ugualmente acceso e interessante è il confronto per il terzo posto. la quarta Tappa ha dato ragione a un ritrovato Botturi, che non ha sbagliato e ha portato a termine una giornata di attacco costante ed efficace, da Pilota in gran forma. Cerutti, che è quarto di giornata e terzo nella generale, restituisce un po’ di vantaggio, ne conserva una piccola dose e si prepara al duello finale.
Gerini, Lucci e Chapeliere conservano senza grossi affanni le caselle successive della generale, Andrea Rossi è strabiliante, adesso ottavo assoluto con la Multistrada.
Dai nostri inviati sulla pista.
Maurizio Gerini, il Detentore
“Buongiorno Moto.it. Ma qual è il contrario di buona giornata? Un casino. Ho fatto un casino. Prima Speciale cortissima, niente da segnalare se non i “tagli” di una serie di tornanti a metà e i pastori incontrati lungo la pista. Hai presente i loro cani, i Pastori dell’Anatolia? Sembrano… cavalli, e se gli passi accanto possono anche metterti paura. Seconda Speciale, parto deciso. Tutto benissimo fino per una sessantina di KM. Poi via tutta la strumentazione. Era da un po’ che ballava. Vibrazioni, spaccato il supporto. Al rifornimento fil di ferro, bulloncini, chiodi. Un po’ meglio, ma per poco. Fortuna che avevo con me la cinghia di traino, non si sa mai. Ho legato tutto, la “confezione” ha tenuto e sono arrivato a casa. Non guardo la classifica. Non ne va una dritta, ma come ho già detto un privilegiato che corre un Transanatolia bellissimo non ha il diritto di lamentarsi.”
Francesca Gasperi, la Detentrice.
“Sono stanca morta. È stata una tappa lunghissima, molto impegnativa. Siamo all’arrivo e questo è bene. Poco tempo per riflettere prima di infilarmi nel sacco a pelo, ma una cosa vorrei dire. Oggi posti da capogiro. Viste mozzafiato. La giornata più bella, anche se la più dura. Abbiamo attraversato canyon di roccia gialla e rossa, strisce di vegetazione verdissima. Siamo saliti in alto, e poi ancora più in alto, non saprei dire quanto, poi le valli, le lunghe, veloci piste. Giornata, memorabile, Rally memorabile!”
© Immagini Transanatolia Rally