Riecco il trend delle "moto volanti", tra fantascienza e realtà
Ci risiamo, ma stavolta è grave: Honda ha appena depositato un brevetto per una moto volante. Si ripropone così, per l'ennesima volta, il progetto di fare delle nostre motociclette qualcosa che sta a metà tra la follia e l'assoluta velleità di fare una cosa per la quale l'uomo ha un'inspiegabile debole: volare.
Del resto alcuni i personaggi geniali hanno realizzato il loro sogno di vincere la gravità su un mezzo di trasporto personale, come ha dimostrato l'inventore francese Franky Zapata con l'attraversamento della Manica su un hoverboard in stile Ritorno al Futuro che in molti hanno etichettato come il più accreditato a potersi fregiare dell'ambita etichetta di Flying Bike.
Non che manchino altri fascinosi esempi, come l'intrigante prototipo del customizer francese Lazareth o le numerose realizzazioni della Hoversurf che arriva anche a fornire la polizia di Dubai con un mezzo (l'S3) capace di stare per aria tra i 5 e i 10 metri per un massimo di 25 minuti. Poi lo schianto. Ma se volete possiamo citare anche la Jetpack Speeder (economicissima: 330.000 euro) a decollo verticale che vi spara fino a 4.500 metri d'altezza ad una velocità di 240 km/h per una ventina di minuti finiti i quali se siete ancora tra le nuvole è game over.
A parte il facile sarcasmo, il brevetto Honda propone un concetto non nuovo, quello della hoverbike a seduta automobilistica, sostenuta in volo da una serie di eliche mosse da - in questo caso - otto motori elettrici; tuttavia, il fatto che la richiesta di brevetto provenga non da una sconosciuta start-up americana in cerca di fondi come Rosa Motor Company - che per lo sviluppo della sua Kirby volante ha poi raccolto solo 273 euro nel crowdfunding poi cancellato - ma da uno dei più potenti e scientificamente preparati produttori di veicoli al mondo, ci fa pensare che qualcosa di importante può essere sviluppato. Ma, lasciateci aggiungere, non in campo motociclistico.
Della moto volante noi prenderemmo volentieri la spinta devastante dei motori a reazione o quella progressiva degli elettrici, il guizzo verticale, il fascino di sentirsi in sella ad un mezzo totalmente svincolato da attriti con l'asfalto e dalle portiere delle macchine aperte all'improvviso.
Magari ci sarebbe difficile rinunciare al piacere di disegnare una curva, a quello di percorrere i sentieri impervi, senza contare che non potremmo più attingere a tutta quella iconografia on the road, dato che di strade non ne vedremmo più: solo corsie e corridoi aerei. Oh, aspetta: ma mica ci vorrà pure lì una patente? E quale, tenuto conto che i mezzi a reazione sviluppano potenze e velocità stratosferiche? Ci dovrà pure essere un codice del... volo? E che facciamo con le norme antinquinamento e antirumore? Otto motori elettrici o un solo motore a reazione producono un frastuono infernale: si ritorna al principio loud pipes save lives?
Insomma, la moto volante per adesso è un bellissimo esercizio di tecnologia, pochi dei prototipi volano davvero e non c'è nessuna domanda di sostituzione con le moto tradizionali; quelle con le ruote, per capirci.
Forse tutti questi brevetti riguardanti mezzi volanti potranno in futuro - distopico - aprire un mercato a parte, che sta iniziando proprio adesso con i droni e magari si sarà pure pensato di mettere in produzione dei droni king size e vedere se in qualche modo il veicolo risultante possa avere un'utilità e un mercato ma, fino ad oggi, i veicoli volanti sono destinati o alle imprese singolari come, appunto, l'attraversamento della Manica da parte dell'inventore francese Franky Zapata o alle chimere di chi è cresciuto a pane e Star Wars, con una spruzzatina di Tron.
La moto e' proprio il piacere di disegnare curve,percorrerle,sentire l'accelerazione e la frenata,insomma tutto cio' che riguarda le forze "terrestri" se vogliamo,per capirci.
Una volta che sei in aria,perdi tutto questo e dove sarebbe il divertimento?
A mio avviso il veicolo sarebbe certo affascinante,ma non chiamatela moto volante,vi prego!
Gia' il discorso di dire moto e volante ,nello stesso concetto,secondo me non ha senso,perche' la seconda parola annulla la prima.
Poi ognuno la vede alla sua maniera....