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Rivive il Guzzi Galletto. Con motore ibrido

- E’ il progetto di una giovane designer lombardo, appassionato di moto e in particolare della Guzzi. Il celebre Galletto usciva esattamente settant’anni fa, nel 1950, e questo è un omaggio originale

Samuele Dell’Oro è un giovane di Galbiate, Lecco, laureato in Design del Prodotto Industriale al Politecnico di Milano con successivo Master in Transportation & Automobile Design.

Appassionatissimo di moto fin da bambino e affascinato dal marchio Moto Guzzi, endurista praticante anche nelle gare regionali e nel trofeo GR5, oggi presenta questo lavoro dal titolo Moto Guzzi Galletto 2020.
Perché il Galletto compie 70 anni, essendo nato nel lontano 1950. E’ un progetto vero e proprio, studiato e pensato in tutta la sua complessità e realizzazione. Le immagini fotorealistiche che vedete sono rendering ottenuti mediante modellazione digitale per superfici 3D, dove il modello è stato tutto disegnato per intero tridimensionalmente.

Samuele Dell'Oro
Samuele Dell'Oro

Galletto 2020 è un veicolo ibrido, due posti (rigorosamente separati), che sviluppa il propulsore della Vespa ibrida “X” declinandolo nel brand Moto Guzzi. Un veicolo pratico, giovane, cool, che riprende le linee classiche dell’iconico galletto, nel mitico colore sabbia del Ticino e con il fanale rotondo dove si inserisce il logo LED dell’aquila di Mandello del Lario, in linea con il family feeling Guzzi riconducibile alla V85.

E’ un gran bel lavoro e con dettagli importanti: tecnologia dei fanali full led, pedana con il disegno degli antiscivolo del modello del 1950, scudo frontale con il logo che ricalca le linee originali come il telaietto di supporto del fanale anteriore e il portapacchi posteriore, manopole ridisegnate con gli intagli verticali ed il color grigio.
La sella del passeggero può essere tolta per caricare borse o montare portapacchi dedicati, i parafanghi sono plasmati e modernizzati sul vecchio modello.

Nel cruscotto, montato al centro del manubrio, trova spazio un display TFT a colori da 4.3 pollici (quello della Vespa elettrica ed altri modelli del gruppo) che riprende il disegno del tachimetro del vecchio Galletto con la mezzaluna e le tacche che ricalcano quello d’epoca.
I più attenti noteranno nei rendering che sullo schermo spicca la velocità di 70 km/h come i 70 anni dalla sua comparsa sul mercato e che il chilometraggio è di 1950 km come l’anno della sua origine.

Il celebre Galletto aveva la ruota di scorta davanti allo scudo, ma gli obiettivi di peso e di aerodinamica (basilari in un mezzo elettrico) hanno suggerito a Dell’Oro una soluzione alternativa: uno scudo/convogliatore nero e tondeggiante in ABS. In mezzo alla pedana è collocato il serbatoio della benzina da 4 litri (il tappo carburante riprende le orme del passato) per alimentare il generatore delle batterie.

Troviamo sistema frenante con freni a disco e ABS, sospensioni anteriori idrauliche e mono ammortizzatore dietro, cerchi in lega che ricordano i vecchi cerchi a raggi, pneumatici leggeri e con poca impronta a terra per una larga autonomia.

Il motore è quello utilizzato per la futura Vespa Elettrica “X” ibrida con pacco batterie al litio ridotto e motore termico per il loro mantenimento. Un serbatoio di 4 litri soddisferà la carica. Questo per aumentare il chilometraggio e sfruttare il Galletto anche fuori città. La potenza sarà intorno ai 4 KW di picco massimo quindi intorno ai 5/6 cavalli.

“Ogni elemento - dice l’autore - è funzionale e disegnato mantenendo le radici storiche e il suo fine, le quote del veicolo tengono conto dell’aspetto ergonomico fondamentale in una moto. Sono un motociclista e un designer: mi ha ispirato la passione per questi due mondi”.

  • motojoe_3
    motojoe_3, Paderno Dugnano (MI)

    Bella idea e bel design ritengo si debba lavorare sulle dimensioni del faro che ritengo un pò piccolo
  • emicamm
    emicamm, Firenze (FI)

    Bello. Ma secondo me manca l’idea principale. Ovvero le marce! Se deve essere una moto non possono mancare. Magari con meccanismi tipo Honda che consentano la modalità automatica. Comunque interessante. Honda adv è una declinazione moderna e questo potrebbe essere il Classic che manca. Bello bello
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