Special: Triumph Thruxton Aurora II
Simone Donati è contitolare di una motofficina a Rosignano Solvay, in Toscana. Ed è un grande appassionato di Triumph. Quest’anno Simone si è presentato al T-Day, l’ormai classico evento organizzato da Triumph al circuito di Varano De’ Melegari, in sella alla bella Aurora II, una attraente special da lui realizzata assieme al suo socio. Ed è orgogliosamente tornato a casa con la coppa riservata al vincitore del contest “Triumph + 2011”, riservato alla moto giudicata la più bella della manifestazione. Ecco il suo racconto su come è nata la sua fascinosa creatura a due ruote.
“Con il mio collega Leandro, già da una decina d'anni, ci divertiamo a lavorare sulle moto di Hinckley. Avevamo già personalizzato moto per diversi clienti, ma non essendo "famosi" siamo sempre rimasti nell'ombra.
Che dire...la creazione di questa special nasce dall'idea di rendere più sportiva e performante una Triumph Thruxton, senza comunque doverla stravolgere. E lo abbiamo fatto partendo da una moto sinistrata.
Di special realizzate su questa base in giro ce ne sono a centinaia...Il difficile quindi era fare qualcosa di originale, senza attingere dai numerosi cataloghi aftermarket, e possibilmente rendere il lavoro finito alla portata di tutti. Ecco dunque che sono stati installati, nella quasi totalità, parti di serie di vari modelli Triumph: insomma, una moto, fatta di "tante" moto...
Il motore
Con l'aiuto di Leandro abbiamo lavorato sul motore rinvigorendolo un pò, le parti adottate sono gli alberi a camme British Custom, il kit carburatori dynojet con filtri Kn, molle e valvole by ORC, molle frizione by ORC e lo scarico 2in1 realizzato da Zard. Inoltre sono state lucidati i condotti di scarico e satinati quelli di aspirazione.
Per quanto riguarda l'accensione sono state semplicemente adottate candele Iridium e centralina programmabile Procom, con innalzamento del limitatore di 800 giri.
La ciclistica
Il divertente è stato assemblare la parte ciclistica: il forcellone non voleva "accettare" il nuovo cerchio posteriore da 5,5 pollici (ex Tiger 1050) dunque siamo stati costretti a "pomparlo" un po’ aumentandone la larghezza. È stato realizzato un nuovo parastrappi in alluminio e teflon e adottato un kit catena-corona-pignone da 520, per ridurre al minimo lo spazio necessario al movimento della catena stessa.
A questo punto, dovevamo ovviamente allineare alla erfezione la corona al pignone, per far lavorare la trasmissione finale senza troppi sforzi, e poter rendere la moto utilizzabile senza problemi: non solo presenza “scenica” da special, quindi, ma logicamente anche la massima funzionalità per l’uso quotidiano. Il pignone è stato perciò spostato all'esterno di 0,6 mm con l'adozione di uno spessore ricavato da un blocchetto di acciaio e fermato sull'alberino di serie tramite il millerighe originale.
Davanti è stato trapiantato un avantreno misto Triumph Tiger 1050/Speed Triple 1050, con una piastra superiore semi-artigianale che alloggia le spie di folle e pressione olio. La strumentazione è stata ridotta al semplice contagiri.
Per poter essere utilizzata tutti i giorni, la moto avrebbe avuto bisogno di un'impostazione di guida comoda, ma quando Leandro ha avvicinato all'avantreno una vecchia coppia di semimanubri rispolverata da uno scatolone è stato subito amore...
L'estetica
Il serbatoio resta quello di serie, mentre tutto il resto è stato realizzato a mano dal mio caro babbo Denio, “passionista” di moto e plasmatore di vetroresina.
Il telaio, riverniciato color oro/senape, richiedeva una colorazione delle sovrastrutture particolare. Talmente particolare che non riuscivamo a decidere...
I classici colori bianco o nero sarebbero stati sicuramenti belli, ma scontati: volevamo qualcosa di ancora più estroso...
Dopo giorni di indecisione, con mille idee in testa, non restava che un'ultima persona alla quale poter chiedere consiglio: mia figlia Aurora (3 anni).
Domanda: Aurora di che colore facciamo la moto? Risposta: Ossa...
Ossa?...Il colore più scontato, il rosso, non ci era proprio passato per la mente...
Adesso dovevamo solo verniciare il tutto: al verniciatore ho chiesto di metallizzare il colore utilizzando un pò di glitter oro come le scritte sul serbatoio e sui fianchetti. Potrei continuare a raccontare o dettagliare meglio tutto il percorso che mi ha portato ad assemblare questa special fino al T Day di quest’anno, dove, con non poca meraviglia, ho portato a casa il 1° premio la “Triumph + 2011”...
Sono proprio soddisfatto!
Dimenticavo: un nome per la moto era d'obbligo, quindi l’abbiamo chiamata Aurora II, come mia figlia: senza di Lei, probabilmente la moto sarebbe ancora in officina in attesa di deciderne il colore (che per sfortuna in foto e in video non rende come dovrebbe)”.
Ma quanto è costato realizzare Aurora II?
“Cerco di rispondere nel modo più preciso possibile. Anch'io ho comprato dei ricambi in rete: per intenderci, i cerchi del Tiger 1050 (350 €), la forcella e le pinze freno (350 €), minuteria e supporti faro (150 €).Per il resto abbiamo utilizzato ricambi nuovi: ammortizzatori posteriori (360 €), kit sospensioni forcella (300 €), kit trasmissione finale (180 €), kit alberi a camme e accensione (750 €+250 €), particolari dei carburatori, come molle, getti ecc (170 €), impianto frenante, composto da dischi, pasticche e pompa radiale (550 €), kit pedane arretrate Discacciati (300 €). Infine l’impianto di scarico Zard, che ringrazio per averlo costruito appositamente: quindi diamo il prezzo di uno scarico per Thruxton in commercio 700/800 €)
Per la verniciatura del telaio e delle sovrastrutture (per la quale ringrazio la carrozzeria Tecnocar di Rosignano) eviterò di rivelare il prezzo vero e proprio, limitandomi a dire che il solo glitter Oro mescolato alla vernice costa 400 euro...Comunque, una verniciatura simile verrebbe in media a costare circa 1800/1900 euro.
Il resto, come vi ho già detto, nasce da tante ore di lavoro al tornio e alla fresa, per creare quello che in commercio non si riesce a trovare (vedi parastrappi ruota posteriore, cannotto e piastra superiore dello sterzo, distanziali e spessori vari, che di per sè non costerebbero nemmeno tanto, fatto salvo che..non esistono.
Il tempo comunque impiegato per tutto il lavoro si attesta intorno alle 200 ore.
E poi arriva la parte del babbo, che ha costruito tutta la carrozzeria in vetroresina ad esclusione del serbatoio. Il tempo da lui impiegato non saprei davvero quantificarlo: l'ho chiamato al cellulare e mi ha detto che non ci vuole più pensare...
Alla fine tirando due somme in base a quanto detto, arriviamo a circa 4.460 euro, ci va dunque aggiunto il costo della verniciatura, del lavoro per realizzare i pezzi in vetroresina e della manodopera, quantificabile in circa 200 ore.
Sicuramente non vien fuori una cifra economicissima, ma adesso che il primo esemplare è fatto, dovessimo rifarlo i costi si abbasserebbero drasticamente.
Quindi se qualcuno avesse in mente di fare qualche lavoro sulla propria moto non ha che da chiedere, una soluzione senza dubbio la troveremo.
Questa Thruxton non è la prima special che Motorpoint realizza, ma sicuramente è quella a cui sono più legato (vuoi per il T- Day, vuoi perche l'ho dedicata a mia figlia, che quando sarà più grande forse capirà la passionaccia del papà: quindi, anche se mi offrissero 20. 000 euro o anche più, Aurora II continuerebbe a fare compagnia alle altre Triumph che ho in garage...”.
di un rosso sbiadito poi...
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