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Tacita T-Race Elettrica. Vacanze… lavoro!

- L’elettrico made in Italy ha un nome nuovo, apparso per la prima volta sulla scena del Merzouga Rally 2012. Dopo l’Elettrica da Rally, al lavoro sulla Moto da Enduro

 

Tutti in vacanza… ma non tutti. In Casa Tacita hanno approfittato del rallentamento delle attività dovuto al periodo delle vacanze per rilanciare, razionalizzando la linea delle proposte T-Race e introducendo il Progetto Enduro. PierPaolo Rigo, deus ex machina di Tacita, ne va orgoglioso, e non perde l’occasione per mettere in mostra la sua creatura, sottoponendola ad una nuova prova e ad una “vacanza-premio”. È così che la Elettrica da fuoristrada, che ha avuto il suo battesimo agonistico alla fine del 2012 al Merzouga Rally, si misura con le altitudini spettacolari del Vulcano più alto d’Europa, l’Etna, e si concede una passerella nel centro di una delle Capitali europee più gettonate, Parigi.


Ecco i due interessanti e divertenti contributi video di due esperienze abbastanza dissimili, se non contrapposte, ma legate dal filo conduttore del progetto di sviluppo della nuova Moto da Enduro che, come la versione aggiornata del modello Rally, vedrà la luce all’EICMA del prossimo Novembre, a Milano.
 

  • Utente_qualsiasi
    Utente_qualsiasi, Faenza (RA)

    Macdilobmwer

    Bravo L'idrogeno è la più grossa truffa dell'era moderna. In natura non esiste e per crearlo bisogna spendere una quantità di energia superiore a quella che si ottiene a fine processo. L'energia in oggetto viene prodotta... con cosa ?

    Idrocarburi allo stato attuale o nucleare. Non parlatemi di pannelli solari. Sono inquinantissimi alla produzione e producono pochissima energia. Oggi sono convenienti solo perché i governi ci costringono a pagare bollette molto più alte per pagare gli incentivi. La corrente realizzata con i pannelli è pagata tre volte più di quella col petrolio... per scelta di stato.

    Chi paga quei soldi ?

    Indovinate !
  • Macdilobmwer
    Macdilobmwer, Roma (RM)

    Concordo con Ducatista

    autonomia limitata, tempi di ricarica delle batterie lunghissimo e necessità di sostituzione ogni 5 anni delle stesse (gli accumulatori hanno vita massima 5 anni oggi per irreversibilità dei processi chimici di accumulo e scarica), per avere un veicolo a zero emissioni e autonomia ridotta che quindi può circolare soltanto in città. L'energia recuperata in frenata è minima per cui si ricarica con energia elettrica che qui in Italia viene prodotta da combustibili o acquistata quella che all'estero viene prodotta col nucleare. I veicoli elettrici appaiono fumo negli occhi appagano le coscienze senza risolvere il problema. L'idrogeno? altra chimera: funziona ma ne occorrerebbero quantità tali da dover fare idrolisi a tutto il Mediterraneo. Attualmente il veicolo a motore meno inquinante, oltre la bicicletta, è quello chiuso in garage!
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