Ducati
Tolti i veli al nuovo Monster. 696 la sigla, 80 cv per 163 kg i suoi numeri. Anteprima anche per 109
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Tolti i veli al nuovo Monster. 696 la sigla, 80 cv per 163 kg i suoi numeri. Anteprima anche per 1098R e 848
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MONSTER 696
Completamente ridisegnato e riprogettato, il nuovo Ducati Monster 696 mantiene comunque il suo inconfondibile stile e la forte personalità che da quindici anni lo contraddistigue.
L’introduzione di nuove tecnologie costruttive e l’applicazione di nuovi materiali si sposano perfettamente con i distintivi canoni estetici del Monster, peculiarità assolute che fanno di questa Ducati una vera icona nel mondo motociclistico.
Pur conservando la sua tradizionale silhouette, il nuovo Monster 696 appare più muscoloso e imponente.
Il serbatoio acquista ancora più importanza e personalità, grazie alle linee che si fondono con sella e telaio.
Il Monster, lanciato con scalpore al salone di Colonia nel 1992, ha fatto da capostipite a un nuovo e inedito segmento, declinando la moto nella sua essenzialità di linee e forme.
Oggi, i quasi duecentomila Monster che circolano sulle strade di tutto il mondo, celebrano uno stile che ha creato una tendenza e ha raccolto consensi in maniera assolutamente trasversale, sia per quanto riguarda sesso che ceto sociale del monsterista.
Come da tradizione Ducati il telaio del nuovo Monster è formato da una struttura a traliccio di tubi d’acciaio di diametro maggiorato direttamente ispirata alla Desmosedici Campione del Mondo MotoGP 2007. A questo si fissa il telaietto portante fuso in lega d’alluminio.
L’impianto frenante anteriore fa invidia alle migliori supersportive e si pone come il nuovo riferimento nella sua categoria grazie al doppio disco da 320 mm di diametro ed alle pinze radiali a quattro pistoncini.
L’enorme forcellone posteriore bibraccio fuso in lega d’alluminio trae ispirazione dalle migliori realizzazioni di Ducati Corse.
Il cruscotto è ora totalmente digitale, riprendendo così l’impostazione di tutte le Ducati ipersportive di ultima generazione, garantendo al contempo leggerezza, facilità di lettura e ricchezza di informazioni.
Di impatto è il nuovo impianto di scarico caratterizzato dal giro dei collettori non più sotto al motore e dai silenziatori ovali in posizione rialzata.
Il gruppo ottico anteriore è caratterizzato dal nuovo proiettore a 3 parabole incastonato tra gli steli forcella, mentre il fanale posteriore sfrutta la moderna tecnologia a led.
Per aumentare le possibilità di personalizzazione, l’inconfondibile serbatoio del Monster 696 è rivestito da cover facilmente sostituibili. Il coprisella, facilmente rimovibile, permette l’utilizzo della moto anche con passeggero.
In linea con la filosofia delle ultime Ducati, il peso del nuovo Monster 696 è stato ridotto di ben 5 kg rispetto al precedente modello, affermandosi come la moto più leggera della sua categoria(163 Kg).
Il motore della nuova 696 evolve la precedente versione 695 introducendo alcune ottimizzazioni di rilievo nella termica e nei cilindri.
La potenza erogata sale a 80 CV (59 kW) a 9000 rpm con una coppia di 7 kgm (69 Nm) a 7750 rpm.
Si conferma quindi come il motore dalla miglior potenza specifica (cavalli per centimetro cubo) tra tutti i propulsori Ducati raffreddati ad aria, e garantisce un'erogazione omogenea e fluida.
L’incremento di prestazioni è stato ottenuto grazie al continuo affinamento del layout delle termiche, che ora presentano una configurazione analoga a quella del propulsore 1100 2V che equipaggia i modelli Multistrada e Hypermotard.
L’alesaggio e la corsa rimangono invariati rispetto al precedente 695: 88 mm per il primo e 57,2 mm per la seconda, ma pistone e camera di combustione sono stati rivisti per ottimizzare la resa fluidodinamica dei nuovi condotti.
Anche il sistema desmodromico è stato rivisto: ora gli alberi a camme lavorano direttamente sulla testa per sostentamento oleodinamico. L’eliminazione dei cuscinetti di rotolamento ha quindi permesso una riduzione del peso di questa unità ed una semplificazione del layout.
Come il suo predecessore, anche il nuovo Monster 696 si avvale della frizione APTC (Adler Power Torque Clutch).
Questo dispositivo presenta il vantaggio di ridurre lo sforzo necessario ad azionare la leva al manubrio rendendo la guida più facile e soprattutto più confortevole specialmente nei percorsi urbani.
Il secondo vantaggio della frizione APTC risiede nel fatto che, essendo dotata del sistema antisaltellamento, evita il bloccaggio della ruota posteriore nelle scalate più aggressive.
Sarà disponibile a circa 7.800 €.
Ducati 1098R
Ducati presenta anche quello che è un vero animale da pista, pronto a correre ai massimi livelli nella Superbike.
A dispetto della sigla, la cilindrata è portata a 1.200 cc (come permesso dal nuovo regolamento).
Imbarazzanti i dati di peso e potenza: 165 kg proiettati in avanti da 180 cavalli a soli 9.750 giri/min (in configurazione strada, quindi con tanto di omologazione Euro 3).
Col kit racing il muro dei 200 cavalli verrà facilmente infranto.
Tra l'altro, montando il kit, si ha a disposizione il nuovissimo DTC, il controllo di trazione sviluppato in MotoGP. E' settabile su 8 tarature di intervento.
Il costo di questo sogno? Si parla ufficiosamente di 35.000 €.
Ducati 848
L'erede di 749 si presenta in una candida livrea bianca, di forte impatto.
Guadagna ben 26 cavalli (134 contro 108) e perde 20 kg.
Nuova la gestione elettronica del motore e la frizione multidisco in bagno d'olio.
Costerà tra i 13 e i 14.000€.
Multistrada 620
BEL MOSTRICIATTOLO