Treviso, nel 2022 fu travolto e ucciso da un poliziotto ubriaco. Alla famiglia arriva il conto per la pulizia del suo sangue
La fredda e insensibile burocrazia ha colpito un altra famiglia, quella di Davide Pavan, il 17enne che l'anno scorso ci ha lasciato in seguito ad un incidente causato da un agente di Polizia ubriaco.
Il 22 maggio 2022, la vita di Claudio Pavan e Barbara Vedelago è stata sconvolta quando l'auto di un poliziotto, successivamente risultato ubriaco, ha investito e ucciso il loro figlio 17enne, Davide.
A oltre un anno dalla tragedia, i genitori hanno ricevuto una fattura di 183 euro, che recita: "Bonifica dell’area con smaltimento dei rifiuti e assorbente per sversamento liquidi". In altre parole, le autorità locali hanno richiesto alla famiglia di Davide di pagare per la pulizia del luogo dove era avvenuto il tragico incidente. Una richiesta brutale, ma che fa parte della burocrazia.
Poco fa vi avevamo parlato di una vicenda simile, fortunatamente con conseguenze molto meno gravi, accaduta a Genova.
I genitori: "Siamo pronti a fare causa"
La madre della giovane vittima ha condiviso questa angosciante vicenda in un'intervista esclusiva con il Corriere del Veneto. "Inizialmente, pensavamo fosse un errore o forse un crudele scherzo", ha riferito. "La somma richiesta era destinata a coprire i costi della rimozione dei rottami e della distribuzione di segatura sulla macchia di sangue di Davide e sui liquidi del motore che erano rimasti sull'asfalto", ha spiegato ulteriormente.
Recentemente, Samuel Seno, il giovane agente di 31 anni che aveva causato l'incidente mortale a Paese, nel Trevigiano, ha patteggiato una pena di 3 anni e 6 mesi. Le attenuanti generiche gli sono state riconosciute, e i suoi avvocati stanno cercando di ottenere una misura alternativa alla detenzione. Sorprendentemente, l'uomo è tornato al servizio presso la polizia.
"So bene che, anche se quel poliziotto fosse finito in prigione, non avrei mai riavuto mio figlio", ha commentato la madre del ragazzo. "Ma ritengo che la legge, nonostante l'introduzione del reato di omicidio stradale, sia ancora troppo indulgente con coloro che causano incidenti. Tuttavia, è l'intero sistema che presenta gravi lacune, e la fattura per la bonifica rappresenta solo uno dei tanti esempi. In questi sedici mesi, io, mio marito e il fratellino di Davide ci siamo sentiti abbandonati, come se il nostro dolore non avesse alcun valore". Conclude la madre.
Tra le parole della madre si legge l'amarezza e la rabbia nei confronti di un sistema che deve, necessariamente, essere calibrato a dovere.
E magari quell'essere senza dignità e miserabile che ha "ripreso il posto" ce lo troveremo ad insegnare educazione stradale.
ma dove siamo arrivati ??!!