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Una Katana dalla coda lunga, come negli anni '80

- Riappare la coda lunga della Suzuki Katana 1100 dei primi anni '80. È opera dei giapponesi di Magical Racing
Una Katana dalla coda lunga, come negli anni '80

Magical Racing è un'azienda giapponese specializzata nel campo degli accessori per moto, con una certa preferenza per... l'uso del carbonio. Una delle sue ultime realizzazioni ci ha particolarmente colpito perché ha trasformato la Suzuki Katana 1000 del 2019 – disegnata da Rodolfo Frascoli, autore di tante belle moto che vediamo sulle nostre strade – in una chiara citazione della progenitrice del 1981, quella Katana 1100 partorita dalla matita di Hans Muth che all'inizio degli anni '80 stupì per originalità con un design che ha sfidato il passare del tempo ma resta ancora gradevole e sopratutto unico e riconoscibile.

Suzuki GSX 1100 S Katana 1981
Suzuki GSX 1100 S Katana 1981

Una moto che, come spesso è accaduto per il mercato giapponese (viene in mente la Kawasaki GPz900, per esempio) è rimasta in produzione molto lungo, magari soltanto per una nicchia di appassionati evolvendosi con il passare degli anni ma mai tradendo la linea e il concetto iniziale. Una sorta di... restomod autentico e fatto dalla stessa Casa costruttice. Sia come sia, la Katana in Giappone è rimasta in produzione – a corrente alternata e in numeri limitati – fino agli anni 2000, a testimoniare l'affetto di motociclisti giapponesi per un vero e proprio mito.

Magical Racing nella sua lunga lista di accessori e bodywork per la Katana 1000 annovera una coda lunga in fibra di carbonio che restituisce alla naked giapponese un non so che di benzina rossa e assenza di norme antinquinamento, capannelli ai bar in compagnia di altre iconiche due ruote come la Honda CB1100 Super Bol d'Or e la Kawasaki Gpz 1100 a iniezione.

La trasformazione, che avvicina il design alla Katana 1100 del 1981, fa parte di un gruppo molto nutrito di accessori tra cui leggeri cerchi BST in carbonio, parafanghi nello stesso materiale o plexi più simili nel disegno a quelli dell'antenata, ma fa perdere il posto per il passeggero e ricava un vano portaoggetti ulteriore che per il taglio ricorda in chi scrive il faro a scomparsa di un'altra Suzuki, la 750 Shark. Per saperne (e vedere) di più potete dare un'occhiata direttamente al sito internet del produttore.

Fonte e foto: Magical Racing

  • Katana05
    Katana05, Reggio nell'Emilia (RE)

    Meno male che c'è lo scarico Akrapivic altrimenti si correva il rischio di non confonderla con un T-Max. Di serie ti danno anche le infradito?
  • robertinocast121
    robertinocast121, Livorno (LI)

    Visto che ho una certa età e che l'originale 1100 l'ho avuta davvero nei bei tempi del passato quando erano ancora lontane decandi gli Euro 1 ecc, e la gente mi fermava per strada per ammirare questa superlativa e rivoluzionaria moto, posso dire con sicurezza che alla nuova per essere venduta infatti i concessionari l'hanno svenduta per mesi manca: un TFT largo, bello, completo e possibilmente completo di navigazione GPS , un faro completamemnte a led di forma moderna e slanciata (i designer si pagano perchè facciano il loro lavoro e non per fare queste caga... di fari), sospensioni attive o semi attive ed in ultimo una piattaforma IMU a sei assi completa ed efficente. Vedrete che se l'avessero pensata in questa maniera l'avrebbero pure venduta e la dirigenza della Suzuki Italia non avrebbe dovuto dire un sacco di fregnacce ad un popolo di motociclisti che e meno male potrebbero insegnare a loro ed a tutti i rivenditori del paese!!!! E putroppo lo stesso errore è stato fatto pure con quella importata quest'anno... meno male che ne hanno importate pochissime... disse l'omino scuro: "sbagliare è umano ma continuare è diabolico..."
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