USA: Yamaha deposita anche il modello YZF-R9
La trama si infittisce. La scorsa estate dall'estremo oriente era partita la voce che voleva Yamaha intenta a realizzare una sportiva sulla base del tre cilindri della MT-09 che, stando alla nomenclatura standard della Casa di Iwata, avrebbe potuto chiamarsi Yamaha YZF-R9. Successivamente, fermo restando il concetto di base (propulsore della famiglia MT declinato su una piattaforma sportiva stradale) l'attenzione si è spostata sul... fratellino piccolo del CP3, ovvero il bicilindrico CP2 - recentemente passato all'Euro-5 - che spinge la nuova MT-07.
Il motivo è stato un articolo di Young Machine, che ha confermato come Yamaha fosse al lavoro su una YZF-R7. Che poi è già stata data come sicura partente nel campionato MotoAmerica, e infine è arrivata la notizia della registrazione del marchio su un modello basato sul propulsore CP2 nei registri CARB (la motorizzazione americana) che sembrava aver messo la parola fine alla vicenda, in attesa naturalmente di vedere il modello definitivo.
E invece, ancora dagli USA, arriva la registrazione di tutta una serie di marchi che lasciano intendere come la gamma si allarghi tanto verso l'alto - ferma restando l'ammiraglia YZF-R1 - con una YZF-R9 motorizzata evidentemente con il propulsore CP3 che verso il basso, con una YZF-R15 (che potrebbe identificare una 125 o una 150) e YZF-R20/R25 che identificano quasi sicuramente una 200 e una 250. Dopodiché c'è tutta una serie di sigle, prive del prefisso YZF (R1, R2, R3, R4...) che Yamaha potrebbe aver depositato semplicemente per assicurarsi che il formato di nomenclatura R+numero non venga utilizzato da nessun costruttore rivale, come per esempio ha fatto Peugeot che ha brevettato tutti i numeri con "0" in mezzo.
Trattandosi di registrazioni sul mercato statunitense è abbastanza facile immaginarsi che questi modelli siano operazioni globali, con destinazioni preferenziali diverse (le proposte di piccola cilindrata saranno naturalmente pensate per l'Asia, quelle di grossa cilindrata per l'occidente) ma una presenza su tutti i mercati dove la categoria esista. Facile aspettarsi l'arrivo come model year 2022.
Una moto come questa se fatta a dovere ,su strada ha molto ma molto piu' senso dei 200 e passa cv delle attuali cilindrate grosse supersportive che sono talmente estreme che non ne vendono piu' una,rispetto a cio' che di moderno e attuale propone il mercato.
Chi non lo capisce e' rimasto molto indietro come mentalita'.
Ricordate bene che se pensate di essere i numeri uno con supersportivona incazzatissima su strada,nel misto un motard incazzato con un bravo,non dico eccezionale,basta solo un bravo pilota vi saluta e contro saluta.
E in cima al passo e' buona se quando arrivate non ha gia' finito il caffe'....chi pensa il contrario e' perche' ha pochi anni di esperienza su strada,dovra' ben presto ricredersi,gli basta un incontro solo ,con tizio e il suo motard,su descritto.....
Quest'epoca è decisamente la peggiore della storia dell'umanità. Sono riusciti a mandare in pensione forse la miglior moto che sia mai stata concepita. A dimostrazione del fatto che dopo ben 15 anni, l'R6 rimane ancora una moto attuale: bella esteticamente, ciclisticamente e prestazionalmente, oltre ad essere ancora la più desiderata e ricercata.
Aspettate pure l'R9, metà sportiva e metà naked come usano fare le "moto" adesso, per andare in giro comodi fingendo di possedere una moto sportiva, io torno in sella a una 4 cilindri.