Yamaha Fazer8
Continuando il percorso a suo tempo intrapreso con le FZ6 e Fazer 600, (ben 250.000 esemplari venduti globalmente dal 1998 ad oggi), e continuato con le FZ1 naked ed FZ1 Fazer col motore da 998 cc della vecchia R1, Yamaha va dunque ad esplorare la via di mezzo con la naked FZ8 e la sorella semicarenata Fazer8. Entrambe chiaramente equipaggiate col nuovo motore da 779 cc, naturalmente un quadricilindrico, come tradizione di famiglia impone, sono state battezzate oggi ai Motodays romani. Grazie alla sua protezione aerodinamica decisamente superiore, la Fazer8 si rivolge evidentemente a chi alle naked prediliga una moto più versatile e ognitempo, adatta quindi anche al turismo, da solo o in coppia, su qualunque strada ricoperta da un bel nastro d’asfalto. Un comfort supplementare che costa all’utente solo 500 Euro in più rispetto al prezzo della FZ8, ovvero 8.690 Euro, franco concessionario.
Motore quadricilindrico, 779 cc, raffreddamento a liquido
Anche Yamaha imbocca quindi la strada della cilindrata medio alta, superando non solo la classica barriera dei 600 cc, ma anche quella, pur non diffusissima, dei 750, per offrire due mezzi (FZ8 e Fazer8, appunto) in grado di offrire un ottimo bilanciamento – sia a livello di “numeri” che di qualità dell’erogazione - tra potenza massima e coppia motrice disponibili, senza dover arrivare al limite dei 1000 cc, per molti un po’ intimidatorio.
L’alimentazione è supportata immancabilmente dall’elettronica, con farfalla secondaria che lavora in appoggio a quella principale per ottimizzare al massimo, istante per istante, il volume d’aria in aspirazione. I cilindri hanno un rapporto alesaggio/corsa di 68,0x53,6 mm. I dati relativi al numero dei giri del motore e all’apertura delle farfalle sono processati in tempo reale da una centralina che aziona un apposito servomotore dedicato appunto al controllo delle farfalle secondarie, per ottimizzare l’efficienza volumetrica in tutti i regimi di giri e fornire una coppia corposa fin dai bassi e medi regimi.
Un altro fattore che esalta l’elasticità del motore è l’airbox da 7,8 litri di volume, con condotti dell’aria di due diverse lunghezze: i cilindri 1 e 4 hanno infatti collettori di aspirazione da 125 mm, quelli dei cilindri 2 e 3 da 150 mm, per un’erogazione di coppia ideale e costante su sutto l’arco di erogazione. La potenza massima dichiarata è di 106,2 CV (78,1 kW) a 10.000 giri, e la coppia massima è di 8,4 kgm (82,0 Nm) a 8.000.
Il nuovo quadricilindrico Yamaha adotta un silenziatore molto corto montato sul fianco, a valle dello scarico “4 in 2 in 1” con convertitore catalitico a nido d’ape posizionato al punto di congiunzione dei collettori. Ovviamente, una sonda lambda fornisce informazioni in tempo reale alla centralina, per regolare istante per istante la miscela aria/carburante, ottimizzando l’efficienza e riducendo le emissioni.
Ciclistica ed equipaggiamento
Il motore funge da elemento stressato nel telaio in alluminio. La rigidità elevata e il peso contenuto dell’insieme riducono al minimo la torsione dell’intera struttura, per garantire la massima stabilità e precisione in ogni situazione. Il forcellone posteriore stesso, dall’aspetto molto solido, è pressofuso in alluminio, e aziona il monoammortizzatore, regolabile in precarico, tramite leveraggi di progressione. Il sistema garantisce un’azione di assorbimento morbida e progressiva all’inizio della corsa, per garantire il massimo comfort sullo sconnesso, ma diventa sempre più consistente al crescere della compressione, per una guida più precisa nelle curve più difficili.
Davanti invece lavora una forcella a steli rovesciati da 43 mm, senza regolazioni, con due freni a disco da 310 mm e pinze monoblocco (non radiali) a quattro pistoncini. I cerchi da 17” a cinque razze, in lega di alluminio, montano pneumatici Bridgestone Battlax BT-021 da 120/70 e 180/55.
La posizione di guida è sportiva ma confortevole, con la sella alta 815 mm che, insieme al serbatoio ergonomico dal disegno “Slim Fit”, garantisce un buon appoggio dei piedi a terra.
Accessori
Per esaltare il look o aumentare la versatilità della FAZER 8 Yamaha ha creato una ricchissima gamma di accessori dedicati. Eccoli:
· Parabrezza alto
· Kit monosella
· Puntale sottocarena
· Portapacchi
· Bauletto da 46 litri
· Schienalino passeggero per bauletto da 46 litri
· Borsa interna per bauletto da 46 litri
· Manopole riscaldate MC 120
· Cavalletto centrale
· Copriradiatore
· Protezioni motore
· Tamponi paramotore
· Portatarga personalizzato (disponibile da aprile 2010)
· Copriserbatoio
· Frecce black, chrome e carbon look (disponibile da maggio 2010)
· TF Borsa serbatoio Touring
FAZER 8 m.y. 2010 La scheda tecnica
MOTORE
Tipo 4 cilindri, 4 tempi, DOHC con 16 valvole
Raffreddamento a liquido
Cilindrata 779 cc
Alesaggio x corsa 68 x 53,6 mm
Rapporto di compressione 12,0:1
Potenza massima 78,1 kW (106,2 cv) a 10.000 giri/min
Coppia massima 82,0 Nm (8,4 kgm) a 8.000 giri/min
Lubrificazione Carter umido
Alimentazione Iniezione elettronica
Frizione Dischi multipli in bagno d’olio
Accensione TCI (digitale)
Avviamento Elettrico
Cambio 6 marce
Trasmissione Catena autolubrificante
Rapporto primario 1,512(65/43)
Rapporto finale 2,875(46/16)
Rapporto 1a marcia 2,692(35/13)
Rapporto 2a marcia 2,063(33/16)
Rapporto 3a marcia 1,762(37/21)
Rapporto 4a marcia 1,522(35/23)
Rapporto 5a marcia 1,350(27/20)
Rapporto 6a marcia 1,208(29/24)
CICLISTICA
Telaio A diamante in alluminio pressofuso
Sospensione anteriore Forcella steli rovesciati da 43 mm Ø
Escursione 130 mm
Sospensione posteriore Monocross, con leveraggi progressivi
Escursione ruota 130 mm
Inclinazione cannotto 25°
Avancorsa 109 mm
Freno anteriore Due dischi da 310 mm Ø, con pinze a 4 pistoncini
Freno post. Disco da 267 mm Ø
Pneumatico anteriore Radiale da 120/70 ZR17 M/C (58W)
Pneumatico posteriore Radiale da 180/55 ZR17M/C (73W)
DIMENSIONI
Lunghezza 2.140 mm
Larghezza 770 mm
Altezza 1.225 mm
Altezza sella 815 mm
Interasse 1.460 mm
Distanza minima dal suolo 140 mm
Peso in ordine di marcia 215 kg
Capacità serbatoio 17 litri
Quantità olio motore 3,8 litri
novità dal Giappone
Honda con la nuova VFR e Transalp aveva inaugurato questa illogica tendenza.
Così che,dal mototurista al motociclista quotidiano,e con la sola eccezione del centauro da bar,tutti sono serviti.
Se questa è la nuova maniera di costruire le moto post Grande Crisi..beh stavamo meglio prima.
Adesso vedeiamo se per caso Wolkswagen si comprerà una quota di Yamaha come fu con Suzuki (Toyota permettendo).