si chiude la protesta

Yamaha: raggiunto l'accordo con gli operai

- La Casa giapponese si è impegnata a chiedere ufficialmente la cassa integrazione per i 66 dipendenti lincenziati in Brianza. Termina così la protesta dei 4 operai saliti sul tetto della fabbrica


Una buona notizia coglie i 66 operai della Yamaha Motor Italia e tutti gli appassionati di motociclismo a pochi giorni dal Natale.
L'Azienda si è infatti impegnata a chiedere ufficialmente e inderogabilmente la cassa integrazione per tutti i 66 dipendenti dello stabilimento di Gerno di Lesmo (Monza).
Era questa la richiesta dei 4 operai che da 6 giorni dormivano al gelo, sul tetto della fabbrica. Raggiunto l'accordo, i Vigili del Fuoco hanno aiutato gli operari a scendere dall'edificio.

"Dopo una giornata di difficili contatti - ha dichiarato Gigi Redaelli, segretario generale della Fim-Cisl Brianza - l'azienda si è impegnata definitivamente a chiedere la cassa integrazione con dettagli che verranno stabiliti in un incontro fissato per il 29 dicembre prossimo al ministero del Lavoro".

Ora la parola passa al ministro Sacconi, chiamato alla ratifica dell'accordo.


A.P.

  • Fulvio49
    Fulvio49, TORINO (TO)

    Non si capisce

    Mi chiedo come sia possibile.
    Una casa blasonata che vorrebbe vendere sempre più in Italia, come fa a trattare come ''pezze da piedi'' 66 persone che sino a ieri hanno dato tutto alla causa Yamaha.
    Complimenti sarcastici alla Yamaha, se l'azienda è in crisi si trovano soluzioni e modelli nuovi per incrementare le vendite non si chiude uno stabilimento per risparmiare gli spiccioli..... Comunque non comprerò mai più una Yamaha.
  • sarek_it
    sarek_it, Torino (TO)

    Sono Contento.

    Trattamento ignobile da parte di Yamaha e del Sig Valentino Rossi.

    Complimentoni.
    Magari gli daranno altri 3 milioni per non aver preso posizione !

    Dovrebbe vergognarsi !
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