APRILIA Pegaso 650 Factory
Il mono mette le aliQuest'ultimo rappresenta la vera novità, per il fatto che fino ad oggi le uniche Aprilia "Factory" sono state le blasonate bicilindriche RSV e Tuono.
Con la presentazione di questa versione, la Pegaso si avvicina o per meglio dire entra, nel mondo delle moto special, quelle due ruote dedicate ai palati fini, che sfoggiano dotazioni ciclistiche al top.
Una street-motard urbana capace di grandi soddisfazioni.
Anche a motore spento e cavalletto abbassato, la Factory fatica a nascodere (e perchè mai dovrebbe farlo) l'anima da urban-fighter.
Se la Pegaso "base" vanta una dotazione ciclistica di tutto rispetto, la Factory farà la gioia dei motociclisti più…tecnici.
Ruote a raggi in lega leggera, molto motard, pinza freno anteriore a quattro pistoncini con attacco e pompa radiali per mordere un padellone da 320 mm. Parafango anteriore, protezioni collettori di scarico e laterali in fibra di carbonio.
Differenze sostanziali anche nella posizione di guida, grazie alla sella rialzata di 2 cm ed al nuovo manubrio in alluminio a sezione biconica.
Nuove anche le pedane, prive del rivestimento in gomma e dal look maggiormente racing e leva freno regolabile su quattro posizioni differenti.
Il monocilindrico 650 anzi 660, al contrario, non subisce modifiche rispetto a quello montato sulla "Strada" pardon, sulla Fun. Mono 4 tempi, cilindro in lega leggera, distribuzione monoalbero, 4 valvole e contralbero anti vibrazioni. Lubrificazione a carter secco e raffreddamento a liquido con circuito pressurizzato. I cavalli erogati sono 48 (35 Kw) a 6.000 giri/min mentre la coppia si attesta sui 6,01 Kgm (59 Nm) a 5.000 giri/min, il tutto rientrando nei limiti Euro 3.
In sella
La posizione di guida modificata rispetto alla versione Fun, grazie alla sella rialzata, permette di caricare meglio l'anteriore e cancella quella sensazione di "infossamento" che può sorgere guidando la Pegaso Fun.
Ricchissima la strumentazione misto analogico digitale, identica a quella montata dalle sorelle.
Sempre apprezzabili, soprattutto visto quello che offre la concorrenza, i due vani portaoggetti, uno con sblocco elettrico posizionato sopra il "serbatoio" e l'altro sotto la sella.
- Una street-motard urbana capace di grandi soddisfazioni
Anche se le condizioni meteo non permettono di sfruttare tutto il potenziale della Factory - 9 gradi nell'aria con asfalto umido e ben cosparso di sale - le qualità di questa Aprilia emergono in modo lampante.
Le modifiche alla ciclistica rendono la Pegaso ancor più reattiva, ma allo stesso tempo facile. Intuitiva e comunicativa, la Factory consente a tutti, ma proprio a tutti, di divertirsi alla guida. Quelli poi che sono più "capaci" in sella ad una moto, apprezzeranno l'efficacia della monocilindrica di Noale sui percorsi misti.
La cavalleria non esuberante, se da una parte può lasciare l'amaro in bocca, dall'altra risulta totalmente sfruttabile grazie ad una ciclistica davvero performante. L'impronta a terra dei Pirelli Diablo, 110/70-17 e 160/60-17 rende l'appoggio sempre sicuro, anche con asfalto scivoloso le perdite di aderenza sono sempre "telefonate".
Il settaggio standard delle sospensioni, mette al riparo da qualsivoglia ondeggiamento indesiderato, anche nella guida al limite e permette di avere sempre la situazione sotto controllo.
Maggior attenzione per il nuovo impianto frenante con pinza e pompa radiale, che se da una parte si dimostra infaticabile e potentissimo, quasi pistaiolo, dall'altra attacca con troppa veemenza e potrebbe creare qualche problema nelle frenate improvvise.
Il monocilindrico va tenuto sopra ai tremila giri per evitare che si assopisca, ma il limitatore posto a settemila consente di poter contare su di un range di utilizzo niente male. La presenza sulle moto in prova degli scarichi Akrapovic omologati (optional) che suonano meglio rispetto agli standard, rendono ancora più affascinante la Factory (mi sarebbe piaciuto stappare i DB Killer…).
Veniamo all'aspetto meno piacevole tipico di tutte le moto ben fatte…il prezzo.
7.190 Euro non sono pochi, ma visti i contenuti della Factory si allineano verso il basso nei confronti della concorrenza.
Il breve assaggio invernale della Pegaso è giunto al termine, ma il gusto che rimane in bocca è di quelli…pieni e persistenti.