Aprilia RSV4 FW. Volo radente
Si dice che le corse migliorino la razza. E’ un assioma nato in altri ambienti, nello specifico – leggenda vuole – quello dell’ippica, ma si applica con facilità a tantissimi altri ambiti, soprattutto quello degli sport motoristici. Da sempre le Case costruttrici sperimentano in gara le soluzioni che poi andranno a definire motori, ciclistiche ed estetiche delle moto di serie – pensate anche solo alle gestioni elettroniche ormai patrimonio di qualunque mezzo di alto livello, arrivate ad un livello di sofisticatezza difficilmente raggiungibile senza lo sviluppo in gara.
Era solo questione di tempo prima che le appendici aerodinamiche fiorite sulle carenature di tutte le MotoGP arrivassero sulle moto a disposizione degli appassionati. Aprilia ha battuto tutti sul tempo, equipaggiando la sua RSV4 negli allestimenti Factory Works con gli stessi profili alari (o quasi) che campeggiano sulle RS-GP di Espargaro e Scott Redding. E per la nostra delizia, ci ha invitato sul circuito del Mugello per provarne una.
L’operazione Factory Works
Di cosa si tratta? In estrema sintesi, dell’allestimento di esemplari di RSV4 configurati per affrontare l’attività in circuito – le FW perdono l’omologazione per l’uso stradale – nel migliore dei modi, dalle semplici prove libere per gli appassionati più evoluti ai campionati Stock e Superbike di livello nazionale e oltre. Per chi poi non avesse problemi di disponibilità economica c’è anche il sogno proibito, la RSV4 R FW-GP, ovvero la base tecnica della RSV4 con un propulsore derivato molto strettamente dalla RS-GP 2015. Ma qui, come capirete, siamo al di fuori del… mondo reale.
A fianco di tutte queste versioni, a partire da quest’anno, arriva anche un kit speciale per le RSV4 RR e RF dal 2017 in avanti per chi volesse migliorare con uno step sensibile ma un po’ più abbordabile la propria RSV per l’uso in circuito rinvigorendo il motore, mettendo… a dieta la ciclistica e migliorando l’aerodinamica.
Il tutto sfruttando un travaso tecnologico diretto da parte del reparto corse Aprilia Racing, e – cosa non da poco – mantenendo lo stesso livello di affidabilità ed equilibrio del progetto originale, dato che, come ci conferma Cristian Barelli, responsabile marketing di prodotto Aprilia, gli intervalli di manutenzione raccomandati dalla Casa madre restano invariati rispetto al modello standard.
Il motore
Gli aggiornamenti al propulsore portano diversi benefici – fra cui quello, non trascurabile, di liberarsi dalle pastoie delle normative Euro-4. Si inizia dai pistoni, con unità monosegmento con trattamento superficiale per una miglior scorrevolezza all’interno delle canne e un relativo guadagno di 4 cavalli. Si prosegue con teste affinate attraverso lavorazione CNC dei condotti di aspirazione e scarico; molle, valvole e piattelli vengono lavorati o sostituiti per una maggior efficacia, così come gli assi a camme che godono di un nuovo trattamento superficiale per ridurre gli attriti. Il tutto, assieme allo scarico Akrapovic dedicato, contribuiscono ad ottenere una potenza massima di 215cv all’albero anche grazie ad una centralina che viene fornita assieme alle teste – tutto il resto delle componenti non richiede alcun aggiustamento.
Nessuna variazione invece per l’elettronica di supporto al pilota (ve ne abbiamo parlato in occasione dell’ultima prova di una RSV4, in questo caso della RR a Misano) che, del resto, è una delle implementazioni più raffinate del panorama attuale.
La ciclistica
Nessuna variazione di rilievo per la ciclistica, che viene semplicemente sottoposta ad una sostanziosa dieta con l’adozione di componenti più raffinate. Si inizia con la batteria al litio, proseguendo con un serbatoio dalla stessa sagoma dell’originale ma realizzato con un diverso metodo produttivo che garantisce un risparmio di circa 1,5kg.
Arriva anche la piastra di sterzo superiore ricavata dal pieno, che con l’ausilio di dettagli in fibra di carbonio e del già citato scarico completo Akrapovic contribuisce a ridurre di circa 10kg il peso complessivo.
Aerodinamica
Ma se c’è un aspetto che rende semplice riconoscere la FW, si tratta naturalmente delle winglets, le appendici aerodinamiche (optional, come del resto avviene… in MotoGP) che sfruttano la pressione aerodinamica per modificare il comportamento della moto in velocità, apportando benefici in termini di stabilità. Naturalmente, non vediamo l’ora di verificare con mano quanto siano efficaci tutte queste modifiche…
In sella
Saliamo in sella e, non fosse per il magnifico colpo d’occhio della lavoratissima piastra di sterzo superiore, l’illusione di trovarsi su una “normale” RSV4 2018 sarebbe perfetta. La posizione di guida è naturalmente identica, e ovviamente, da fermi o a bassa velocità, non è facile notare il dimagrimento di 10kg di cui è stata oggetto la Superbike di Noale.
Quello che invece appare immediatamente evidente è il marcato cambio di voce del V4 Aprilia, che già in configurazione di serie è dotato di uno dei rumori di scarico più gustosi del segmento. Ma oltre a una colonna sonora da salivazione compulsiva, il contributo dell’impianto completo Akrapovic si percepisce quasi subito, sotto forma di un’erogazione che, libera delle pastoie dell’Euro-4, diventa regolarissima e con una “schiena” da fare paura. La spinta è pulita e regolare a qualunque regime, la progressione talmente lineare da far pensare, di primo acchito, ad un motore quasi meno potente.
Basta però iniziare a dare gas sul serio per rendersi conto di quanto la RSV4 con kit FW spinga più forte dell’originale. Sul lungo rettilineo del Mugello si arriva a cercare un’inesistente settima marcia, e i brevi rettilinei fra le curve vengono divorati con una rapidità sconosciuta alla moto di serie, costringendo la sospensione posteriore ad un lavoro extra, da coadiuvare con un po’ di messa a punto sulla base dello stile di guida.
Ma veniamo all’aspetto probabilmente più interessante della Factory Works: le winglets. Lo ammettiamo, siamo stati fra gli scettici della prima ora in merito alla percettibilità degli effetti delle appendici aerodinamiche in uso sulle GP. Quanto ci sbagliavamo.
Andiamo con ordine: l’alleggerimento generale è più che sensibile in inserimento e nei cambi di direzione alla Materassi/Borgo San Lorenzo e poi alla Luco/Poggiosecco, dove la “FW” diventa ancora più agile della già eccellente versione Factory standard. Ma già nelle lunghe percorrenze veloci, come alle Arrabbiate, o alla Bucine, si percepisce un forte carico sull’avantreno che rende la Factory Works letteralmente incollata alla traiettoria.
Sullo scollinamento del rettilineo principale, dove le mille attuali tendono ad alleggerirsi d’avantreno cercando di imitare le cugine MotoGP, la RSV4 FW resta precisa e stabile, e in staccata, dove l’Aprilia – corta e reattiva – è tradizionalmente un po’ nervosa, sembra un’altra moto e fila dritta e rassicurante.
La contropartita, ovviamente, è una certa perdita di agilità nei cambi di direzione veloci: alle Biondetti, per capirci, serve un po’ di impegno fisico per convincere l’Aprilia a passare da una curva all’altra. E pur senza riscontri strumentali, l’impressione – da un confronto con le altre moto in pista – è che in fondo agli allunghi più veloci il carico aerodinamico penalizzi un po’ la spinta del motore. D’altra parte, come diceva un famoso tecnico della MotoGP qualche anno fa, un circuito di solito ha un solo rettilineo veloce e una media di quindici/sedici curve, quindi la scelta sembrerebbe scontata. Ma naturalmente, si tratta di una scelta personale: nulla vi impedisce di prendere solamente parte del kit, o magari di montare o smontare le appendici aerodinamiche a seconda di pista e gusti…
L’opinione di Capirossi
Graditissima sorpresa, ai box, la presenza di Loris Capirossi, tre volte campione del mondo che con Aprilia ha vinto un titolo in 250 nel 1998, al Mugello per godersi qualche giro in sella a una RSV4RF. Piccolo inciso: Loris, che a tutt’oggi prova diverse MotoGP, è un appassionato di quelli veri. Basta guardarlo negli occhi e ascoltare il suo tono di voce nei commenti a caldo per capire che è uno che va in moto per divertirsi. Entusiasta, divertito, allegro, Loris naturalmente ha voluto provare anche la versione FW, dalla quale non voleva più scendere commentandone le prestazioni. “E’ veloce da fare paura per una moto di serie! Al primo giro mi sono attaccato ai freni ai 200 alla San Donato, e mi sono fermato ma di misura… Considerando che non frena come una MotoGP ma neanche tanto meno, vuol dire arrivare forte, ma tanto forte!”
Loris, di cui potete ascoltare le impressioni nel nostro video, ha avuto solo belle parole per la RSV4, lodando il V4 per l’agilità e la connessione acceleratore-ruota posteriore, ma anche per l’efficacia dell’elettronica. Il primo commento, da pilota abituato alle moto da corsa, è stato un “è morbida” che ha suscitato più di un sorriso fra i presenti, ma poi Capirex si è dilungato ad esaminare le doti dell’Aprilia con competenza e – lasciatecelo dire – senza la minima traccia di quella supponenza un po’ snob di altri piloti quando scendono da moto di serie.
I prezzi
Il kit, come dicevamo in apertura, è destinato ai modelli 2017 e 2018 delle Aprilia RSV4 RR ed RF. I prezzi delle singole componenti sono ancora in via di definizione, ma per darvi un’indicazione i pistoni costano circa 3.500 euro, le teste 5.900, lo scarico Akrapovic 3.500 e le alette 600 in versione grezza, che salgono a 750 se le si desidera verniciate. Naturalmente, sono previsti pacchetti che garantiranno un risparmio sostanzioso. I prezzi definitivi saranno rilasciati fra qualche giorno sul sito Aprilia Racing dedicato al progetto Factory Works.
Una spesa sicuramente non per tutti, che però offre una soluzione “ufficiale” a chi desidera migliorare la propria RSV per l’uso in circuito. Senza nulla togliere ai preparatori in grado di allestire mezzi efficacissimi, rivolgersi direttamente al reparto corse Aprilia ha evidenti benefici in termini di affidabilità, equilibrio delle prestazioni e assistenza – di fatto, una preparazione plug & play che elimina la necessità di messa a punto o sperimentazioni.
Le prestazioni, come già detto, migliorano in maniera tangibile con oppure senza le winglets, e tutti i particolari possono venire adottati indipendentemente sulla base delle esigenze o preferenze del cliente. Il tutto potendo contare sull’esperienza e sullo sviluppo effettuato da Aprilia Racing. Scusate se è poco.
Maggiori informazioni
Moto: Aprilia RSV4 FW
Meteo: Nuvolo, 20°
Luogo: Circuito del Mugello
Terreno: pista
Foto: Milagro
Video: Giulio Tosini
Sono stati utilizzati:
Casco AGV Pista GP R
Tuta Dainese D-Air Racing Misano
Guanti Dainese Full Metal D1
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devildog, Quartucciu (CA)Bella è bella,anche con le ali, ma la cosa che mi fa ridere è che nessuno urla al gomblotto per essere 1100cc e per avere le ali sulla stradale! Fosse stata marchiata Ducati apriti cielo.....
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babau551splendida! una vera macchina da competizione! ha un design inarrivabile ancora oggi.