Aprilia Shiver 900
Il nome Shiver ha segnato un punto di svolta per il Marchio di Noale e per il mondo delle due ruote: nata nel 2007, la naked di Aprilia è la prima moto di serie a montare la tecnologia Ride-by-wire per la gestione elettronica delle farfalle motore, sistema direttamente derivato dal mondo racing quando lo si vide per la prima volta sulla MotoGP Aprilia Cube nel 2002. La Casa del Leone punta tanto sulla propria nuda, che quest’anno si presenta con un nuovo motore, cresciuto nella cilindrata, e rinnovata nel look. A differenza della corsaiola Tuono, la Shiver 900 punta sulla versatilità: è sportiva ma anche turistica, divertente e comoda da guidare. Il nostro Luca Frigerio l’ha provata sui passi di montagna nei pressi di Madonna di Campiglio: scoprite come si comporta per strada, ma prima qualche dettaglio tecnico!
Com’è fatta
Il principale cambiamento apportato sulla naked di Noale è il propulsore: il bicilindrico a V di 90° ha ora una cilindrata di 896,1 cc. Per raggiungere tale obiettivo, i tecnici di Aprilia hanno aumentato la corsa che sale a 67,4 mm, mentre l’alesaggio rimane di 92 mm. La potenza cresce di poco, 95,2 CV (70 kW) a 8.750 giri/min, così come la coppia che tocca i 90 Nm a 6.500 giri/min. Il valore della potenza scaturisce dalla scelta di rientrare nei limiti di legge per poter omologare anche la versione con potenza limitata a 35 kW, guidabile con patente A2. Tra le novità tecniche ci sono nuovi pistoni con spinotti più leggeri e un nuovo circuito di lubrificazione a carter semi-secco che aiuta a ridurre le perdite di potenza da sbattimento e a mantenere limitata la temperatura del lubrificante; in questo modo non è necessario l’utilizzo del radiatore dell’olio. Inoltre, il motore Euro4 dell’Aprilia Shiver 900 è equipaggiato anche con un decompressore automatico, utile a facilitare l’avviamento in condizioni di basse temperature.
Il bicilindrico è abbracciato da un telaio in traliccio in acciaio avvitato a due piastre laterali in alluminio: come in passato, il monoammortizzatore è posto sul lato destro, infulcrato direttamente al forcellone secondo lo schema cantilever, mentre la forcella è ora una Kayaba da 41 mm. Sia davanti che dietro le regolazioni sono limitate al precarico e all’estensione.
Per quanto riguarda l’impianto frenante, la Shiver 900 monta un doppio disco anteriore da 320 mm con pinze radiali a quattro pistoncini, al posteriore un disco da 240 mm frenato da una pinza a singolo pistoncino.
Con l’arrivo della nuova centralina marchiata Marelli 7SM, si aggiorna anche il pacchetto elettronico: c’è il Traction Control a 3 livelli e disinseribile, ABS di serie (anch’esso escludibile), un nuovo ride-by-wire e ben 3 mappature motore (Sport, Tour e Rain). Per rendere la gestione elettronica ancora più facile, la nuova Aprilia Shiver 900 monta un quadro strumentazione completamente digitale da 4,3” con tecnologia TFT a colori.
Nuova anche l’estetica della nuda di Noale, che perde le linee spigolose: il faro anteriore, classico da Shiver, è più tondeggiante e le prese d’aria ai lati del serbatoio le donano un look più moderno. Nuovo anche il puntale sotto il motore, che le dona più sportività. Cambia anche il codino, con il doppio silenziatore cilindrico dal design futuristico: infatti, guardando gli scarichi da dietro ci sono due paratie che convogliano l’aria all’esterno per allontanare i gas di scarico dal passeggero. Molto sportivi i dettagli in rosso: telaio in traliccio, coperchio valvole e molla ammortizzatore. “Last but not least”, cerchi in alluminio a tre razze sdoppiate più leggeri di ben 2,3 kg rispetto a quelli del modello precedente.
Come va
La nuova Aprilia Shiver 900 è molto compatta: saliti in sella, il pilota si trova avvolto nella sella (posta a 810 mm di altezza) e il serbatoio offre tanto spazio per le gambe. La posizione di guida è comoda, leggermente impuntata in avanti ma con la schiena dritta, mentre le pedane arretrate migliorano la guida sportiva ma sacrificano un po’ di spazio per le gambe ai piloti sopra il metro e ottantacinque. La sella è ben imbottita e sostiene il peso, infatti anche dopo diverse ore passate alla guida non si avvertono indolenzimenti: infatti la Shiver 900 è adatta anche a macinare chilometri. Le vibrazioni e le pulsazioni del bicilindrico sono quasi del tutto azzerate. Il nuovo cruscotto TFT fornisce le informazioni necessarie alla guida: giri motore in alto, velocità e marcia inserita ben leggibili. In basso ci sono gli aiuti elettronici e i trip del chilometraggio. Non manca la temperatura esterna e quella del motore. Inoltre, il display cambia colore a seconda della luce esterna per migliorare la leggibilità: sfondo bianco con la luce, sfondo nero con il buio.
Il DNA del Leone esce però tra le curve: come sempre la ciclistica del Marchio di Noale è un garanzia. Stabile nel veloce e precisa nel misto: la posizione in sella ben inserita nella moto e il baricentro basso offrono tanta agilità e reattività nei cambi di direzione. Le sospensioni assorbono le asperità dell’asfalto e sostengono in fase di piega. Inoltre, in caso di passeggero a bordo si può giocare con il precarico per non perdere queste qualità. Il bicilindrico da 900 cc ha un’erogazione pulita e lineare fin dai bassi regimi, dove non strappa quando si prende il gas in mano dalle curve più strette. La coppia è più che sufficiente per divertirsi e tira fuori dai tornanti con vigore. Ci ha davvero sorpreso il setting del motore perché, nonostante il Traction Control sul livello 2, non c’è stato nessun tipo di intervento anche girando con decisione la manopola del gas. Questo fattore evidenzia ancora di più la versatilità della nuova Shiver, che è in grado di far divertire il pilota più esperto e non mette in difficoltà il neomotociclista con patente A2 alle prese con una bicilindrica da 900 cc.
Il pacchetto elettronico è completato dalle 3 mappature motore: ci è piaciuta molto la Sport, che a differenza di molte altre moto non è troppo reattiva nella risposta e rende poco nervosa la guida tra le curve. La Tour è più morbida, comoda in città, ma meno adatta quando ci si vuole divertire. La Rain invece riduce la potenza a circa 70 CV e permette di guidare più rilassati su fondi scivolosi.
La frenata è molto potente e modulabile, merito del doppio disco da 320 mm con pinze radiali. A fianco dell’impianto frenante c’è l’ABS: all’anteriore interviene solo nelle frenate più estreme, mentre al posteriore è un po’ più invasivo. Fortunatamente, chi si vuole divertire senza aiuti elettronici può disinserirlo e concedersi qualche derapata.
A chi è destinata
La nuova Aprilia Shiver 900 è facile e con tanto potenziale: il motore è tondo e pieno fin dai bassi e regala emozioni anche ai motociclisti più sgamati; il telaio porta la firma Aprilia e si vede: la moto è una lama nei destra-sinistra e, grazie alla sua stabilità, permette di divertirsi senza alzare l’asticella del “rischiometro”. Inoltre, si può anche guidare con la patente A2 e, una volta acquisita la patente A3, il concessionario può ripristinare la piena potenza modificando elettronicamente la centralina.
La nuda di Noale è già disponibile ad un prezzo di 8.340 euro (franco concessionario) in tre colorazioni: Evolution White, Hi Tech Silver e Unconventional Green. Aprilia ha pronta una gamma accessori, sia sportivi che turistici, per la nuova Shiver 900: protezioni in carbonio e alluminio, tamponi paratelaio, sella comfort, le valigie laterali e lo zaino serbatoio. Inoltre, acquistando l’AMP (Aprilia Multimedia Platform), è possibile collegare il proprio smartphone al veicolo: si può rispondere a chiamate, visualizzare messaggi e scaricare informazioni riguardo alla moto e al tragitto.
Maggiori informazioni:
Moto: Aprilia Shiver 900
Meteo: Sole, 24°
Luogo: Madonna di Campiglio (TN, Italia)
Terreno: strada
Foto: press Aprilia
Abbigliamento:
Casco LS2 Arrow C EVO Indy Carbon Chrome
Giubbotto Icon Hypersport Prime Hero
Pantaloni Icon Strongarm 2
Guanti Alpinestars GP Air Glove
Stivali Ixon Speeder
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IL BOSS1OTTIMA MOTO DA PRENDERE USATA,SI SVALUTERA°PRESTO.LA VERSIONE 750 ABS DEL 2015 SI TROVA SUI 5.5000,O ANCHHE A MENO.DI MEGLIO NON PUOI TROVARE COME MOTO IN GENERALE A QUEL PREZZO
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anonym_4397114L'ho provata, sia pure per poco, al Motodays. Avevo inseguito per tanto tempo la 750, ma non c'è stato verso, perché la rete di vendita ed assistenza fa acqua da tutti i lati...Alla larga! Ma è un peccato, perché tecnologicamente il prodotto non si può discutere. Un minimo di design inoltre non guasterebbe... I due coperchi metallici sui terminali di scarico sotto la sella sono davvero orripilanti, anzi di più...Levateli!!!!