BMW M1000 RR: M maiuscola!
La mitica lettera M che contraddistingue le auto BMW più sportive e prestazionali, fa il suo esordio su una due ruote e più precisamente sulla nuova M1000 RR. Come spesso accade tra le quattro ruote di Monaco, il modello deriva da una sportiva esistente, e in questo caso si tratta della S1000 RR che, come se non bastassero le già fantastiche prestazioni di serie, viene affinata in moltissime componenti. Lo scopo della M1000 RR è dupilce, dare la possibilità agli appassionati di guidare una moto stradale dalle caratteristiche davvero racing, e ai piloti di poter contare su una base di partenza perfetta per lo sviluppo di una moto da corsa (e relativi regolamenti).
Proprio per questo motivo i tecnici hanno modificato ciclistica e motore della S1000 RR, per renderla ancora più adatta alle gare di qualsiasi genere, con un occhio di riguardo per il Mondiale SBK, ma anche a livello di aerodinamica cambia qualcosa, difficile non notare le ali in carbonio, un vero e proprio esordio in casa BMW, e il parabrezza dal profilo differente.
Il downforce garantito dalle appendici aerodinamiche arriva a 16,3 kg a 300 km/h (13,4 anteriori e 2,9 posteriori).
Motore
Partiamo quindi dal motore della M1000 RR, di base è quello della S1000 RR, ma per aumentarne la potenza e soprattutto le doti di allungo, si è intervenuti su vari aspetti del quattro cilindri a fasatura variabile shiftcam.
Pistoni forgiati Mahle a due segmenti, più leggeri di 12 grammi, una disegno modificato delle camere di scoppio che ha permesso di raggiungere un rapporto di compressione di 13,5:1, con valvole in titanio per il lato scarico. Le bielle Pankl in titanio sono più lunghe e leggere, i bilancieri a dito della distribuzione sono stati alleggeriti e assottigliati del 6%, mentre i condotti di aspirazione sono stati modificati nelle geometrie, così come gli alberi a camme. Lo scarico è realizzato completamente in titanio.
La potenza cresce da 207 cv a 13.500 giri a 212 cavalli a 14.500 giri, mentre valore di coppia è invariato, 113 Nm a 11.000 giri, ma il motore ha un allungo incrementatodi 500 giri, arrivando a 15.100 giri/minuto.
Ciclistica
Il telaio resta quello della S1000 RR, mentre arrivano aggiornamenti per le sospensioni a funzionamento meccanico e non semiattivo, come si addice a un mezzo prettamente racing, con ottimizzazioni su forcella e monoammortizzatore (contraddistinto dalla molla di colore blu).
I cerchi di serie sono realizzati in fibra di carbonio (sono gommati 120/70-17 e 200/55-17),così come i freni "M", le pinze freno, sviluppate in collaborazione con Nissin hanno un rivestimento anodizzato blu in combinazione con il logo M. 4 pistoncini agiscono su dischi da 320 mm mentre sono 2 a frenare il disco posteriore da 220 mm.
La regolazione del pivot aumenta, arrivando a +/-2 mm mentre cambia la cinematica del mono, l'interasse cresce da 1.441 a 1.457 (il forcellone passa da 606 a 618 mm), con variazioni dell'offset, che scende da 29.5 a 26.6 mm, e dell'avancorsa che cresce da 93,9 a 99,8.mm.
Tali modifiche hanno comportato una differente distribuzione dei pesi, i 192 kg pesano per il 52,1% (sulla S1000 RR sono il 53,8%).
Elettronica
La strumentazione da 6,5 pollici permette di visualizzare i menù per la regolazione dei parametri riguardanti i controlli elettronici, che non serve scriverlo, sono completissimi.
I riding mode sono: "Rain", "Road", "Dynamic", "Race"" e "Race Pro1- 2 - 3", assistiti dall'ultima generazione di Dynamic Traction Control (DTC) e DTC Wheelie con una piattaforma inerziale a 6 assi di nuova generazione.
Si può intervenire sulla regolazione di numerosi parametri, quali, ABS, DTC e Dynamic Brake Control, così come sul freno motore, anti impennata e risposta del gas. Per non farsi mancare nulla e per migliorarne la fruibilità anche su strada, aspetto non del tutto sono di serie il cruise control e le manopole riscaldabili!
Come va
Due turni in pista a Vallelunga non sono molti per capire ed entrare in confidenza con una moto tecnica e prestazionali come la M1000 RR, ma ci ha sicuramente aiutato il fatto che abbiamo potuto compararla in tempo reale alla versione S1000 RR da cui deriva strettamente. Scendere da una e salire sull'altra ci ha fatto comprendere meglio il lavoro svolto dai tecnici in ottica racing.
Si parte da una posizione di guida che grazie alle pedane più alte permette di spingere meglio in uscita di curva e al cupolino più protettivo che affatica meno sul veloce evitando scuotimenti del casco.
Le differenze maggiori sono però ben altre, e lo si percepisce dopo le prime staccate, circostanza in cui emerge la maggiore potenza e soprattutto costanza di rendimento dell'impianto frenante. La corsa della leva non si allunga, cosa che avviene anche se in maniera moderata, sulla ''S'', mentre la maggiore spinta del motore si fa sentire soprattutto in uscita dalla "Roma" e quando si va a riprendere in mano il gas fuori dai "Cimini". Oltre all"iniezione di cavalli, a rendere più reattiva la risposta e soprattutto più corposa la spinta, contribuisce sicuramente la maggiore leggerezza del cerchio posteriore in fibra di carbonio, che diminuisce l'effetto giroscopico, particolare che nel caso del cerchio anteriore, rende più rapida nei cambi di direzione e più propensa a chiudere le traiettorie, la M1000 RR rispetto alla S1000 RR.
Nonostante la temperatura torrida dell'aria e di conseguenza quella dell'asfalto vicina alla liquefazione, le Dunlop D213 GP Pro (MS1 anteriore e MS4 posteriore - pressioni 2.3 e 1.5), hanno retto alle bordate di cavalli e coppia generati dal quattro cilindri tedesco, dimostrando di poter reggere almeno cinque o sei turni prima di alzare bandiera bianca e ritrovarsi sullo smonta gomme (operazione che con i cerchi in carbonio richiede qualche accortezza in più).
Come scritto sopra, di chilometri in sella alla ''M'' ne servirebbero ben di più per avere un quadro completo, ciò che emerge è che questa nuova SBK tedesca è sicuramente un passo avanti alla sorella ''S'', della quale mantiene le ottime caratteristiche di guidabilità, ma che certamente offre una base di partenza evoluta per chi decidesse di svilupparla in ottica racing. In tutto questo dobbiamo poi aggiungere l'esclusività dell'oggetto in sé, e quest'ultimo aspetto ha un grande valore per tanti appassionati ... ricchi appassionati!
Maggiori Info
Moto: BMW M1000 RR
Meteo: Sole 32°
Luogo: Autodromo di Vallelunga (Roma)
Terreno: Pista
Foto:
Casco - X-LITE X 803 RS Ultra Carbon
Tuta - Alpinestars Racing Absolute
Guanti - Alpinestars Supertech Glove
Stivali - Alpinestars Supertech R
Purtroppo e' un dato di fatto ormai,che per raggiungere certe prestazioni,i motori ultima generazione debbano alleggerire tutto,per poi ovviamente sacrificare l'affidabilita' e la durata a favore delle prestazioni.
Chi corre ha soldi da buttare e anche se rifa' il motore spesso ,poco gli cambia.
Ma l'appassionato qwuesta cosa non la manda giu',anche se abbastanza facoltoso da potersi permettere una moto del genere.
Bellissima moto,ma appunto,da pista,su strada e' assolutamente sprecata e senza senso.
In quel caso molto meglio la s1000rr "base"