Harley-Davidson Dyna Low Rider S
Siamo volati in Francia per provare sulle strade più belle della Provenza la nuova Harley-Davidson Dyna Low Rider S, dove la S sta ad indicare che siamo di fronte al terzo modello della Casa americana equipaggiato con motore Screamin' Eagle 110, di norma presente soltanto sui modelli top di gamma CVO, e che dallo scorso anno fa capolino anche sulla Fat Boy S e sulla Softail Slim S.
Dicono di lei
"Molti clienti ci hanno chiesto quando avremmo realizzato un'altra moto aggressiva e ad alte prestazioni come i leggendari modelli FXR" spiega Brad Richards, Styling Creative & Design Director "Questa è la risposta alla loro domanda. La Low Rider S è influenzata dalla tendenza delle custom attuali e dal nostro bagaglio stilistico, ma mira anche a ridefinire il concetto di prestazioni Harley-Davidson per una nuova generazione di motociclisti, con potenza pronta e una guida dinamica grazie ad una moto ridotta all'essenziale".
Com'è fatta?
La Low Rider, lì adagiata sul cavalletto, sembra una pantera. Il total black, la forcella lunga che termina nel ruotone da 19" alzando tutta la parte anteriore (il posteriore è da 17") come se fosse pronta al balzo. Sul lato destro troviamo un grande filtro dell'aria conico, elemento che più di tutti ne contraddistingue l'estetica e ne sottolinea la grinta. Il piccolo cupolino devia leggermente l'aria e abbraccia il classico faro tondo. La strumentazione è come di consueto sul serbatoio, analogica e minimal, bisogna distogliere lo sguardo dalla strada per buttarci l'occhio. Sul lato sinistro troviamo il livello di carburante, a destra il tappo per il rifornimento, senza chiave. C'è anche il cruise control di serie.
Il doppio scarico basso è rigorosamente nero opaco. Ai lati del grande serbatoio, il più classico dei bar and shield, identico a quello della XLCR Café Racer del 1977.
La sella monoposto, decisamente low (685 mm da terra), termina in un massiccio e morbido parafango posteriore. L'irruenza della Low è fermata da un disco al posteriore e due dischi di generose dimensioni all'anteriore. Nessun Harleysta potrà fare a meno di innamorarsene al primo sguardo. E' disponibile nell'unica livrea Vivid Black, con cerchi in lega di alluminio color oro.
Il propulsore
Da sotto il grande serbatoio della Low Rider fa capolino il propulsore da 1.801 cc: lo Screamin’ Eagle Twin Cam 110, il bicilindrico a V di cilindrata più alta montato da Harley-Davidson. Dotato di prese d'aria Heavy Breather e di scarico 2 in 2 in stile Fat Bob, eroga 156 Nm di coppia a 3.500 giri, il 23% in più rispetto alla Low Rider standard. Il gruppo motore trasmissione e lo scarico sono rifiniti con verniciatura a polvere di colore nero lucido e nero ad effetto raggrinzante. Come ormai ben sappiamo, Harley non dichiara la potenza in cavalli delle sue moto, ma possiamo assicurarvi che il dato di coppia parla chiaro e si traduce in una potenza scaricata a terra notevole.
Come va? La nostra prova su strada
Bella è bella, e pare avere anche tutte le carte in regola, ma come si comporta su strada, tra le curve? La prima impressione in sella è positiva, la seduta bassa agevola le manovre azzerando il peso di oltre 300 kg, al manubrio c'è tutto a portata di mano, i blocchetti sono di ottima fattura, così come tutta la motocicletta.
Mettiamo in moto e il bicilindrico borbotta cupo. Il bel manubrio drag bar, che ha le estremità leggermente ripiegate verso l'interno, è alto e largo, e regala una sensazione di controllo sul lontano gommone. Le sospensioni migliorate lasciano filare via le sconnessioni, e non spaccano la schiena come sulle Harley di vecchia generazione. Anche la forcella infinita incassa quasiasi colpo senza battere ciglio.
Nulla da obiettare anche per quanto riguarda l'impianto frenante: i grandi dischi anteriori assolvono il loro compito ingrato: fermare la mole e la potenza della Low Rider; la frenata posteriore è invece più blanda, utile per inserire la moto in curva e per tutte e correzioni del caso.
E a proposito di curve, come se la cava la cicciottella? Le strade della Francia sono per buona parte delle piste a porte aperte, per l'asfalto perfetto e le curve mozzafiato che disegnano. Tra le parentesi più ampie e veloci la Low Rider è perfettamente a suo agio e fa divertire un bel po', mentre quando le linee cominciano a stringersi il peso si fa sentire, e bisogna maltrattarla un po' per buttarla giù in piega. Non una moto da signorine di sicuro, anche perché la frizione non è esattamente di burro, e alla lunga potrebbe affaticare. Il cambio a 6 marce? Rumoroso, altrimenti non sarebbe un'Harley! E scordatevi della luce a terra: i piolini sotto alle pedane sono fatti apposta per essere piacevolmente limati sull'asfalto.
Nei lunghi tratti veloci il piccolo cupolino devia sufficientemente l'aria, unica pecca qualche vibrazione di troppo al manubrio.
Veloce va veloce, ma siamo comunque davanti ad una cruiser, cattivella, ma una cruiser, che va ad arricchire la gamma Dark Custom di Harley.
Piaciuta, promossa, ma quanto costa? Il motore Screamin' Eagle, gioiello della motocicletta, alza un po' il prezzo, che arriva a 19.900 Euro.
Sono stati utilizzati
Casco Caberg Doom
Jeans Alpinestars
Giacca Alpinestars Renee
Scarpe TCX Boulevard
Guanti Alpinestars
Maggiori info:
Moto: Harley-Davidson Dyna Low Rider S
Meteo: Sole, 20°
Luogo: Da Marsiglia a S. Tropez e ritorno
Terreno: Urbano, montagna, collina
Foto: Stefano Gadda
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marians8784, Montalcino (SI)comprata un mese fa. motore oltre qualsiasi aspettativa, aggiunta sella Badlander in pelle, Sissy bar e scarichi Supertrapp Smeg . unico neo è che ho dovuto comprare il cuscino airhawk per la zavorrina, che dopo 400 km iniziava a lamentarsi.in un mese gia percorsi 3500 km . non avevo mai avuto una HD, soltanto maxi enduro jap . non è fatta per correre, ma per è divertente come nessuna prima
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pietro200952, Bergamo (BG)assolutamente bella!!!!!!!