Honda CBR125R – CBR250R
Primi passi!
La prova delle nuove Honda
In una fascia di cilindrata dove spopolano gli scooter, finalmente arriva qualche cosa di nuovo tra le moto. Honda CBR125R e CBR250R, moto che pur badando al sodo e soprattutto al soldo, 3.400 € f.c. la prima, 4.200 € la seconda, possono rappresentare una bella alternativa ai soliti scooter. Due moto che seppur pensate per poter sfondare in particolar modo in determinati mercati, quelli tanto per capirci dove le moto “leggere” spopolano (non per niente vengono prodotte in Thailandia), possono ricavarsi uno spazio tutto loro anche sul nostro mercato; la 125 nel resuscitato settore delle ottavo di litro sportive, la seconda come valida alternativa alla Kawasaki Ninja 250R.
CBR125R
Dimenticati i fasti e le follie delle 125 due tempi da trenta e oltre cavalli, Honda rilancia la piccola CBR125R. Nuovo look, più da grande rispetto alla precedente versione, con un family feeling che la lega alle sorelle maggiori e, finalmente, due pneumatici degni di questo nome, 110/80-17 e 130/70-17 (abbandonati i palmer da bicicletta 80/90-17 e 100/80-17).
Pur se completamente diversa dalla 250 nel comparto motore-telaio, la 125 ha le stesse vesti della sorella maggiore, stessa carena e medesima strumentazione. La prima ricalca per stile e filosofia quella della serie CBR. Moderna, slanciata e considerando il prezzo davvero allettante, anche ben rifinita e assemblata. Certo alcuni particolari tradiscono la fattura economica, come per esempio i blocchetti elettrici, e la sella con le cuciture a vista, ma il complesso “appaga”l'occhio e soprattutto il portafoglio. Tre le colorazioni disponibili, una classica Bianco-Rosso-Blu, una All Black più aggressiva ed una Grigio-Arancio-Nero.
Tecnicamente si è badato al sodo, sia per quanto riguarda il telaio a doppia trave in acciaio con sezione pentagonale, che per le sospensioni, con la forcella da 31 mm, naturalmente priva di regolazioni, e il mono anch'esso inviolabile se non nel precarico, escursioni rispettivamente di 120 e 126 mm.
Freni? Quanto basta e nulla più. Disco singolo da 276 mm con pinza a due pistoncini, e single posteriore da 220 mm con pinza mono pistoncino.
Interessante il propulsore, monocilindrico a 4 tempi, 2 valvole, con distribuzione monoalbero e alimentazione ad iniezione elettronica PGM-FI, che seppur non proprio portentoso dal punto di vista dei freddi numeri (13,1 cv a 10.000 giri; 10,4 Nm di coppia massima a 8.000 giri) si è dimostrato estremamente fruibile ma soprattutto parco nei consumi (e conoscendo i prodotti Honda ...probabilmente indistruttibile).
CBR250R
Come scritto sopra, la duemmezzo ha in comune con la 125 l'abito, ma ciò che questo va a coprire è ben diverso. A partire dal telaio, a doppio trave discendente, per poi continuare con la forcella telescopica da 37 mm (escursione 130 mm) e al mono Pro-Link (104 mm di escursione e regolazione del precarico). Naturalmente anche i freni differiscono, il disco da 276 lascia il posto ad uno da 296 mm con pinza sempre a due pistoncini, mentre dietro viene confermato quello da 220 mm con pinza a singolo pistoncino. Da notare che in Italia è disponibile la sola versione senza ABS, mentre sugli altri mercati è acquistabile con l'utile sistema antibloccaggio. Lo scarso interesse per tale accessorio da parte dei motociclisti nostrani ha portato la Honda a questa scelta. Tutti provetti “staccatori” i motociclisti italici...
Anche i cerchi in lega a 5 razze qui ospitano pneumatici più panciuti, 110/70-17 e 140/70-17, a garanzia di una maggiore impronta a terra.
Naturalmente anche il propulsore differisce totalmente. Monocilindrico sì, ma bialbero 4 valvole. 26,4 i cavalli erogati a 8.500 giri, mentre la coppia massima si attesta sui 23,8 Nm a 7.000 giri.
La prova su strada
CBR125RIniziamo dalla 125, e la prima cosa che si apprezza è la buona ergonomia generale, con il manubrio e le pedane ben distanziati dalla sella, che oltre ad essere criticabile esteticamente per le cuciture, soffre anche di scarsa imbottitura.
Pochi chilometri di strada e già si possono tirare due conclusioni sul carattere della CBR125R, moto nel complesso onesta, ma poco emozionale. É soprattutto concreta questa ottavo di litro, il motore è fluido e vibra solo ai regimi più alti, è anche da sottolineare che a quelli bassi ed intermedi manca di spunto. Per affrontare un sorpasso o anche una semplice pendenza si è costretti a tirare il collo all'instancabile monocilindrico e a sfruttare i leggerissimi, e precisi, comandi di frizione e cambio, per scalare uno o meglio anche un paio di rapporti (il cambio ha 6 marce). Minimo il consumo di carburante, come ci si aspetta da un propulsore del genere, l'indicatore digitale del livello carburante, contenuto nella bella strumentazione, sembra finto, o almeno pare non funzionare. Chilometri e chilometri di prova e lui non si muove...anzi è sceso di una tacca. Allora funziona!
I 137 kg in ordine di marcia e le dimensioni contenute, rendono estremamente agile e facile da guidare la CBR125R, mentre l'assetto rigido delle sospensioni, se da una parte toglie comfort, dall'altra rende più precisa e divertente la guida. Affidabili e ben proporzionati i freni, che possono contare anche su una modulabilità più che buona.
CBR250R
In sella alla CBR250R ci si trova bene, la triangolatura sella-pedane-manubrio è ottimale e poco affaticante (se non fosse per la sella poco imbottita...).
Il propulsore più muscoloso e la ciclistica creano insieme un mix gradevole tra facilità di guida e prestazioni. A differenza della centoventicinque, qui non c'è bisogno di tirare il collo al propulsore per fare sorpassi e per guidare in maniera brillante. Il mono vibra poco e si fa sentire anche meno. Davvero un motore educato questo duemmezzo, con una trasmissione a sei marce precisa e una frizione molto leggera.
Anch'essa caratterizzata da un set up delle sospensioni tendente al rigido, paga qualche cosa in termini di comfort sullo sconnesso, ma per contro si dimostra efficace e divertente nel guidato. Sempre mantenendosi estremamente facile ed intuitiva da condurre, la CBR250R sa anche far divertire, mentre le discrete prestazioni velocistiche, ne consentono anche l'uso autostradale, magari per viaggi a breve e medio raggio. Ottimi i freni.
Pregi
125: Rapporto qualità prezzo | Facilità di guida | Economia di gestione
250: Prezzo | Facilità di guida
Difetti
125: Assetto e sella rigidi | Motore poco pronto ai regimi medio-bassi
250: Assetto e sella rigidi
cbr 250
La nuova normativa sulle patenti (prima la A2 era limitata a 25 kW/35 CV) sembra fatta apposta per ammazzare la categoria delle 250.
C'è solo un campo dove una 250 è giustificata: quello delle moto per principianti e donne, con pochi CV e soprattutto leggere.
Una CBR250 di 26 CV e pesante meno di 140 chili può essere interessante Ma dovrebbe adeguarsi: via la carenatura per ridurre il peso, sella bassa (meno di 800 mm) e comoda, assetto più rialzato, sospensioni soffici, coppia più in basso e consumi ridotti. Insomma dimentiarsi le prestazioni sportive.
Non farebbe più paura alle ragazzine e potrebbe diventare un commuter ideale per il percorso casa-ufficio e la giterella della domenica.
cbr 250