Honda CBR500R
Urban o pistaiola?Honda CBR500R. La piccola Fireblade
Pensata per chi è alle prime armi, guidabile con patente A2, ma performante al punto di far divertire anche il pilota più esperto. La nuova Honda sportiva di media cilindrata ci ha portato tra le belle curve delle strade spagnole, sino a quelle più impegnative del circuito catalano Parcmotor di Castelloli.
La linea della “piccola Fireblade” strizza l’occhio a quella della sorella maggiore da 1000 cc, ma con una guidabilità ovviamente alla portata di tutti, caratteristica che ormai sappiamo essere marchio di fabbrica della Casa dell’ala. Anche i colori sono quelli delle CBR di grossa cilindrata, ma la linea risulta ovviamente molto più leggera, così come lo è la moto stessa. La carenatura è attillata e il cupolino minimale, il serbatoio da 15,7 litri è piccolo, stretto ed ergonomico e permette di “sentire” bene la moto tra le gambe.
Partiamo subito da quella che nei commenti dei nostri lettori è emersa come maggiore critica riguardo questo nuovo modello: il peso. Ebbene, i 194 chili dichiarati col pieno di benzina (177 a secco) della CBR500R non solo non si sentono né in marcia né nelle manovre “piedi a terra”, ma la rendono stabile in curva anche alle alte velocità, comunicando sicurezza e la sensazione di guidare una moto più esuberante. La distribuzione delle masse, l’ergonomia in sella e la seduta bassa (790 mm da terra), fanno sì che il pilota non venga mai messo in crisi, né dalla moto né tantomeno dal suo peso, e questo grazie anche alla rimarchevole compattezza della moto.
La posizione in sella è ideale sia per l’utilizzo urbano che per le scorrazzate fuori porta, e con pochi accorgimenti ad hoc la mini CBR diventa una divertentissima compagna anche in circuito. Non a caso, nel 2013 la nuova bicilindrica Honda sarà la moto ufficiale dell' European Junior Cup: un trofeo che punta a far crescere nuovi talenti del motociclismo, e che si svolgerà su alcuni dei circuiti europei del Campionato Superbike, dando ai giovani piloti l'opportunità di correre nella categoria Stock in sella ad una CBR600RR del Team Honda, nel 2014.
Il motore
Il propulsore che spinge la CBR500R è un bicilindrico parallelo frontemarcia con raffreddamento a liquido e distribuzione bialbero a 4 valvole per cilindro, leggero (pesa 52,7 kg) e soprattutto parco nei consumi, caratteristica indispensabile soprattutto per moto come questa, che puntano al cuore di clienti molto giovani. Il consumo medio dichiarato è di 28,4 km/l, quindi, guidando tranquillamente, si dovrebbe poter contare su un'autonomia prossima ai 400 chilometri (riserva esclusa).
Le misure di alesaggio e corsa (67x66,8) possono tranquillamente definirsi superquadre, e garantiscono un’ottimale erogazione di coppia ed elevati regimi di rotazione. La fasatura dell’albero a gomiti è di 180° e un contralbero di bilanciamento primario è posizionato dietro ai cilindri, vicino al baricentro della moto.
Il motore, alimentato tramite iniezione elettronica Honda PGM-FI, vanta un picco di potenza pari a 48 cv (35 kW) a 8.500 giri, con una coppia massima di 43 Nm a 7.000 giri. Numeri che peraltro rispondono ai limiti imposti dalla nuova patente A2.
Telaio, ciclistica e dotazioni di bordo
Il telaio è in tubi di acciaio da 35 mm di diametro con struttura a diamante. Il motore contribuisce alla rigidità complessiva, perché ancorato sia posteriormente che con quattro supporti anteriori (due sulla testa e due sulla bancata cilindri). L'interasse è di 1.410 mm, l'inclinazione del cannotto di sterzo di 25,5° e l'avancorsa misura 101,9 mm.
Il comparto sospensioni consta di una forcella telescopica da 41 mm con escursione di 120 mm, e di un monoammortizzatore regolabile nel precarico su 9 posizioni, azionato tramite il classico leveraggio progressivo Pro-Link dal forcellone in acciaio scatolato, lungo 564 mm.
I cerchi da 17", in lega leggera a 6 razze sdoppiate, calzano coperture ribassate da 120/70 all’avantreno e 160/60 al posteriore. L‘impianto frenante si avvale all’anteriore di un disco wave da ben 320 mm con pinza a 2 pistoncini, abbinato al posteriore da 240 mm con pinza a pistoncino singolo. L’ABS a due canali è la ciliegina sulla torta della dotazione di serie.
Il cruscotto totalmente digitale mostra tachimetro, contagiri a barre, contachilometri con due parziali, orologio, indicatore livello carburante pure a barre e consumo istantaneo e medio. Visto l’indirizzo anche sportiveggiante del mezzo, un indicatore di marcia inserita sarebbe stato certamente ben accetto. Il sistema HISS (Honda Intelligent Security System) con chiave di contatto codificata, integrato nel sistema di alimentazione, è un'altra gradita peculiarità della nuova Hondina.
Honda CBR500R: la nostra prova su strada
Nei dintorni di Tarragona, in Spagna, abbiamo percorso svariati chilometri in sella alla CBR500R. Il clima non tipicamente iberico e alcuni tratti di manto stradale disastrati ci hanno consentito di metterla alla prova davvero in tutte le condizioni. Un 10 e lode in primis all’ABS, che ha aiutato non poco in alcuni punti bagnati e scivolosi (leggasi olio e brecciolino), correggendo frenate d’emergenza ed annessi rischi di capitomboli. Quante volte sentiamo di biker alle prime armi che cadono per una disattenzione di questo tipo? Ben venga quindi l’ABS di serie, soprattutto quando non invadente nella guida, e su moto pensate per i giovani con poca esperienza.
Altro punto a favore della piccola sportiva, ovviamente pensata anche il normale utilizzo urbano, è il posizionamento del motore, perfettamente calibrato per facilitare equilibrio anche nelle svolte più anguste.
Il lato più urban della CBR si evince anche dalla presenza di un'ampia sella per il passeggero, con pedane ben angolate e due maniglioni d'appiglio che, a ben guardare, conferiscono pure una bella linea filante al codino.
Questa non è certo, e non vuole essere, una moto che “strappa la visiera”, e comunque sia il motore ha un’erogazione fluida e molto dolce a tutti i regimi: dà il suo meglio oltre i 6.000 giri, dove sfodera un certo caratterino a beneficio anche del sound. Buoni comunque lo spunto e la ripresa: in condizioni di guida normali, anche puntando al divertimento puro, non si avverte il bisogno di chissà quanti cavalli in più. Ottimi anche i livelli di finiture e comfort: alle alte velocità (la CBR sfiora i 180 km/h indicati di punta massima) la protezione dall’aria è impeccabile anche nella zona delle gambe, le vibrazioni al manubrio quasi nulle, e completamente assenti sulle pedane, e quindi nessun fastidioso formicolio nemmeno dopo diverse ore in sella. Egregio anche il lavoro delle sospensioni, che ricalcano molto bene le asperità dell’asfalto.
Tra le sinuose curve delle alture spagnole la CBR se l’è cavata davvero alla grande sotto tutti gli aspetti: quindi è una bella sfida trovare un difetto a questa piccola sportiva tuttofare, e non vogliamo certo farlo a tutti costi. Però possiamo dirvi cosa ci ha convinto di meno di lei: l'azione della leva del freno anteriore risulta leggermente spugnosa, e la frenata in generale poco mordente in relazione al carattere della moto, soprattutto dietro; prendendoci un po’ la mano, però, si riesce a modularla e a capire quando sia necessaria una strizzatina più energica.
Honda CBR500R: la nostra prova in pista
Non nasce espressamente per la pista, ma ha già un trofeo tutto suo. E questo la dice lunga sul caratterino della CB500R, che molto volentieri abbiamo messo alla prova anche tra i cordoli al Parcmotor di Castelloli, così… per gioco. E il gioco si è inevitabilmente tradotto in divertimento! Certo, dipende da che uso se ne vuole fare, ma per chi è alle prime armi in pista e potrebbe avere problemi a gestire potenze maggiori, la piccola Honda non dà pensieri e non lascia spazio a errori, ma solo a tanto divertimento. Con una gommatura più sprint e qualche piccolo accorgimento, sono certa, non mancheremo di incrociarla frequentemente nei box dei nostri circuiti.
Prezzi e accessori
La Honda CBR500R sarà disponibile a marzo, nell’unica colorazione bianca (Pearl Himalayas White) a 6.200 euro, ABS compreso.
Tra gli accessori saranno disponibili portapacchi posteriore, bauletto, plexiglas maggiorato, codone monoposto, sottocodone in tinta, carter catena e le tanto apprezzate (durante il nostro freddo test…) manopole termiche, che ammetto di aver utilizzato anche in pista!
Pregi
Maneggevolezza | ABS di serie | Rapporto qualità prezzo
Difetti
Frenata poco mordente
ottima moto, ma...
Sono entrato molto scettico, ma quando l'ho vista già ho iniziato a cambiare idea. In foto rende poco e sembra plasticosa, dal vivo è un'altra storia.
Ho fatto un giretto di mezz'oretta, passando dalla città alla collina, e devo dire che mi sono trovato molto bene, a differenza di quanto mi sarei aspettato in precedenza.
Devo ammettere che è una moto maneggevole, scattante, agile, sa perdonare gli errori di guida, non molto potente e ha un abs per nulla invasivo, che interviene solo nelle frenate di emergenza. Quindi è davvero un'ottima moto per un neopatentato A2. Ma da questo punto di vista ha difetto: è vero che pesare quasi 200 kg la rende molto stabile in curva (verificato personalmente), ma è anche vero che se voglio guidare la mia prima moto con un po' di kw (e 35 vanno benissimo per cominciare), vorrei qualcosa di meno pesante di un 1000 cc....
Un altro pregio è la postura: è un po' scomoda per una guida sportiva, ma è una via di mezzo ottima per chi poi dovrà decidere se la sua prossima moto sarà una naked o una sportiva.
La sconsiglio vivamente per chi può guidare e acquistare qualcosa di più potente: 180 km/h (tirandola per il collo) sono davvero pochi per una sportiva e il notevole peso si ripercuote sull'accelerazione.
Bene cosi
Non si viaggia piu' se non abbiamo un mille.
Brava Honda
Dani 56