Husaberg Enduro 2012
I colori della Svezia!
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L'enduro in Svezia è molto differente dall'enduro che pratichiamo noi in Italia. Già l'avevo intuito durante il viaggio dall'aeroporto di Stoccolma a Loka Brunn, location del test. Foreste, paesaggi naturali e natura incontaminata dominavano la scena. È stata scelta questa località perché a pochi chilometri di distanza da dove eravamo noi è nata la prima Husaberg. In queste zone è difficile trovare solo un tipo di terreno: sassi, radici, sabbia, duro e buche si alternano continuamente sullo stesso tracciato, rendendo le cose molto difficili!
Nel nostro paese non accade la stessa cosa, le diverse zone sono caratterizzate da un solo tipo di terreno o comunque il continuo alternarsi delle varie tipologie non è così evidente.
È inevitabile che risulti impegnativo per noi italiani affrontare al meglio i percorsi svedesi. La presentazione dei nuovi modelli Husaberg 2012 è stata diretta da Joachin Sauer, importante personaggio del mondo KTM-Husaberg nonché ex pilota di prestigio nell'enduro.
Arriva la 125
La novità principale è rappresentata dal lancio della nuova cilindrata di 125 cc: con essa si è completata la gamma, avendo già a disposizione le 250 cc 2 tempi, 300cc 2 tempi, 390cc 4 tempi, 450cc 4 tempi e 570cc 4 tempi.
Il particolare di questi nuovi modelli che attira immediatamente l'attenzione è il nuovo colore del telaio: il giallo, che insieme ai convogliatori blu richiama la livrea della bandiera svedese.
Le sospensioni sono sempre WP, sia per le forcelle sia per quanto riguarda il mono ammortizzatore. Le gomme non sono più Metzeler ma Michelin. Con una gamma così ampia, Husaberg sarà presente in maniera ancora più consistente sul mercato.
Svezia, alla scoperta di una nuova terra
Al termine della presentazione è incominciato il test vero e proprio. Abbiamo percorso una cinquantina di chilometri di trasferimento immersi nella natura svedese e ammirato paesaggi mozzafiato. Stradoni sterrati si alternano a sentieri strettissimi tra a rocce e radici. Ad accompagnare il paesaggio non mancano laghi di varie dimensioni. Arrivati alla zona dove hanno preparato i vari tracciati, abbiamo trovato ad aspettarci il bilico dell'hospitality Husaberg con vari meccanici e un team di cuochi per il pranzo. A nostra disposizione per i test avevamo un tracciato molto sabbioso della durata di circa due minuti, preparato a puntino dal moto club della zona.A seguire una prova in linea della durata di circa 15 minuti; è stato impossibile andare forte per noi tester: è la training area dove si allena Joakin Ljunggren, pilota svedese ufficiale Husaberg attualmente terzo al mondiale enduro dietro due fenomeni come Mika Ahola e Christoph Nambotin; non un metro senza buche, radici a non finire, sassi ovunque e tratti sabbiosi dove le moto faticavano a prendere i giri... un inferno!
Sulle orme del campione Ljunggren
Veder girare Ljunggren su questo tracciato mi ha sbalordito; sembrava andare su un'autostrada, gas spalancato ovunque e via. Che andare! Per finire poi c'era anche una piccola linea di circa due minuti, molto stretta, tutta in piano dove era necessario fare lo slalom tra i tronchi tagliati.In questi posti è possibile fare ciò che si vuole ,montagne di sabbia da scalare, discesoni in mezzo alle rocce e tratti “extreme”. Ce n'era davvero per tutti i gusti. Finiti i test siamo ripartiti per raggiunger il campo base dove avremmo passato la notte.
Notte in tenda e… idromassaggio all’aperto!
Tende in mezzo alla foresta, idromassaggio immerso nel verde e un barbecue caldo ci attendevano. Arrivati al campeggio abbiamo scambiato due chiacchiere, ci siamo rilassati un po' e poi tutti in acqua a rinfrescarci. Alla sera abbiamo cenato in una grande tenda indiana con all'interno un fuoco che cuoceva carne di cinghiale, e intorno dei tavoloni con panche ricoperte da pellicce di renna. Veramente una cosa particolare e piacevole. Finito di cenare,circa alle 23.30 ,ci siamo spostati all'aperto dove incredibilmente c'era ancora il sole. Ci siamo radunati intorno ad un fuoco e Joachin Sauer ci ha dilettati suonando con la sua chitarra. Poi materassino e sacco a pelo e tutti i tenda a dormire. È stata una splendida giornata, diversa dal solito, che ci ha fatto scoprire aspetti della Svezia che non conoscevamo.HUSABERG TE125
Si tratta della novità 2012. La più piccola della famiglia ma anche la più maneggevole e meno faticosa. Nonostante la capienza del serbatoio, 11 litri, e i suoi 95 kg, sembra di guidare una bicicletta. Si presenta aggressiva nell'affrontare i tipici sabbioni svedesi e seppure spinta da un motore di piccola cilindrata, possiede una grande potenza ai bassi regimi che permette di percorrere le curve più sabbiose ad elevate velocità. Inoltre il motore presenta un ottimo allungo, che consente di godere al cento per cento questa moto in situazioni del genere. Anche per quanto riguarda i più tipici percorsi dell'enduro, come ad esempio sentieri stretti in mezzo ad alberi, in cui si trovano sassi, buche e radici, e in cui è indispensabile una moto maneggevole il più possibile per poter scegliere le traiettorie migliori, la piccola 125 non delude le aspettative.
C'è però da dire, che nella situazione sopra citata, il motore non risulta facilissimo per l'amatore: occorre tenerlo sempre su di giri, in modo tale da poterlo trovare pronto di fronte ad ostacoli imprevisti. D’altra parte la necessità di mantenere la moto ad alti giri è tipica delle piccole cilindrate.
Possiamo quindi dire che la novità di Husaberg è un ottimo compromesso sia per il ragazzino che si avvicina all'enduro, che per il pilota più esperto: ha un motore completo con un ottimo tiro e allungo uniti a una maneggevolezza invidiabile.
Come per tutti i modelli Husaberg, anche la moto presa in considerazione presenta un assetto di base perfettibile, in particolare per i piloti di un livello alto, perché possiede il monoammortizzatore con poco neutro e la forcella piuttosto morbida e sfilata dalle piastre di circa 6-7 millimetri: questo consente agli amatori di curvare più facilmente ma per i piloti più esperti rende le cose più complicate, perché il peso viene caricato quasi esclusivamente sull'avantreno e fa “chiudere” lo sterzo, rendendo difficile l'inserimento in curva; inoltre affrontando le buche abituali in staccata il posteriore resta troppo alto. Questo assetto risulta ancora meno adatto su questi terreni sabbiosi, dove la moto andrebbe preparata in maniera opposta: personalmente ho trovato il miglior compromesso portando il neutro del mono ammortizzatore a circa 3,5 centimetri, sfilando al massimo la forcella e indurendola di parecchi “clic”.
Prezzo TE 125: 7.100 euro
HUSABERG TE 250 - 300 2T
Le due tempi sono le moto con le quali mi sono trovato meglio, tenendo conto di tutte le situazioni in cui le ho provate perché
Il 450 l'ho trovato invece l'opposto del 570: piacevole nella parte più guidata, perché leggermente più maneggevole rispetto alla cilindrata più grossa ma comunque con un motore altrettanto potente da poterlo usare con marce grosse; resta troppo eccessiva e troppo potente nella parte sabbiosa: quando si apre il gas, scarica la potenza in maniera cattiva rendendo difficile il controllo, sopratutto in curva. Il motore allunga tanto ma mi è sembrato più “cattivello” rispetto al 570 cc; è meno potente per poterla usare come la sorella più grande e troppo potente per guidarla come un 390cc. E' una moto secondo me per piloti esperti o comunque allenati.
Prezzo FE 450: 9.050 euro
Prezzo FE 570: 9.100 euro
Andrea Balboni
anche i 2tempi costeranno...
e perchè allora il 2t i.e vi chiederete? perchè le future norme antinquinamento euro 5 anche per le moto, imporranno limiti di legge difficili da raggiungere on il carburatore! peccato che tutti noi togliamo marmitte e ricircoli di scarico vari, perchè la moto ha 10 cavalli meno con quei tappi...e nel 250st vi assicuro che si sente.
tutto questo ci impone una riflessione, sul ritorno del 2t...ossia che ora ci hanno lanciato l'esca e fra un anno ci faranno comprare i 2t ie dicendoci che non ci saranno più i problemi di carburazione in fondo alle discese a gas chiuso, dove smagrisce tanto e poi fra i dislivelli di alta quota e livello del mare(varie cavalcate)..e.cc... credo che mi terrò a vita la mia WRF250 del 2009
Stupendo il video!