Kawasaki Vulcan 70 Mr Martini
Kawasaki Italia, sulla spinta di quella che molti dichiarano essere una moda passeggera, ma che in termini di numeri e vendite ha il suo bel perché, ha visto nella collaborazione con Mr Martini un modo per entrare nel settore della customizzazione. L’esperienza del vulcanico preparatore di Verona, che abbiamo avuto modo di apprezzare ammirando le sue “creature”, esposte nello show-room, che comprende anche un bar e annesso ristorante, si è materializzata questa volta nella Vulcan 70. Il nome tradisce chiaramente la derivazione di questa special, che infatti è derivata dalla Kawasaki Vulcan S: una custom di media cilindrata, che con poche e sapienti modifiche si trasforma in una sorta di Mach III 500 H1/D odierna. Il look, infatti, ricorda la mitica "due tempi" a tre cilindri degli anni settanta, così come la verniciatura e le grafiche, questo grazie al kit che trasforma la pacifica Vulcan S in una moto dalla personalità e dalle prestazioni dinamiche ben differenti.
Cosa cambia
A Verona hanno approntato un kit, che senza il bisogno di saldare, tagliare o fresare alcunché, trasforma la moto di Akashi in qualcosa di diverso. Il look della Vulcan 70 prende forma grazie a un nuovo manubrio, montato su dei supporti specifici; il faro è inedito, così come i suoi attacchi e la piastra della strumentazione. Osservando la moto lateralmente si notano i nuovi fianchetti e le pedane, con relativi supporti, anch'esse di nuova fattura, con la sella - non più scavata, ma a sviluppo orizzontale - che termina con un codino molto seventies e relativo faro posteriore.
Non sfuggono allo sguardo gli indicatori di direzione molto vintage nelle forme, e il terminale di scarico, sviluppato da Zard, che dona alla Vulcan 70 una voce decisamente più appagante di quella che di solito esce dalla gola del bicilindrico giapponese. Per chi volesse continuare nella personalizzazione sono disponibili anche altri accessori: pregiati cerchi a raggi Kineo, borsa serbatoio, parafango e specchi retrovisori cromati.
Com'è fatta
La meccanica e la ciclistica, quindi, rimangono quelle della cruiser giapponese: il motore bicilindrico parallelo, che viene montato anche sulle sorelle Versys ed Er-6n, è un otto valvole raffreddato a liquido che eroga 61 cv a 7.000 giri, con una coppia di 63 Nm a 6.600 giri. Motore piacevole e molto affidabile, che oltretutto consuma anche poco (in questo la Vulcan 70 è agli antipodi rispetto alla Mach III, che consumava olio e benzina in quantità e necessitava di altrettanto abbondante manutenzione).
Anche il telaio perimetrale in acciaio non cambia, così come le misure dei cerchi, rispettivamente di 18 e 17 pollici, che calzano pneumatici 120/70 e 160/60. l’impianto frenante è dotato di ABS, e prevede un disco da 300 mm davanti e un altro da 250 montato dietro.
Come va
A guardarle vicine, le due Vulcan, S e 70, sembrano davvero lontane parenti, e una volta montati in sella, neanche quello! La nuova sella, e soprattutto il manubrio e le pedane arretrati, permettono al guidatore un miglior controllo della moto, che si dimostra agile e stabile anche nell’angusto centro cittadino di Verona, ma, al contempo, permettono uno stile di guida spigliato e quasi sportivo, una volta raggiunte le colline intorno alla città veneta. Il confort offerto dalla sella, ampia e ben imbottita, anche per l’eventuale passeggero, è buono, così come la risposta delle sospensioni. I comandi sono morbidi, mentre le leve al manubrio regolabili permettono di trovare la giusta distanza. Duretto il cambio, che però è stato vittima del nuovo leveraggio, che lavorando non proprio in asse ha reso l’innesto delle marce difficoltoso. La precisione del preparatore, per non tirare in ballo quella dei giapponesi, ha previsto il montaggio di un alberino del cambio modificato, che risolverà tale inconveniente.
Il temperamento del bicilindrico si sposa bene con le caratteristiche della Vulcan 70, sia grazie alla nuova “voce” che esce dal terminale Zard, sia per le caratteristiche di erogazione che vedono il motore giapponese girare basso e lineare, ma anche allungare con discreta personalità. La ciclistica sana e la buona resa dei freni chiudono il cerchio su una moto che di vintage, in effetti, ha solo l’estetica.
Disponibile nelle concessionarie Kawasaki, la Vulcan 70 è prevista in una tiratura in soli 100 esemplari a un prezzo che, fino all’inizio del mese di settembre, sarà di 10.990 euro f.c.
Sono stati utilizzati:
Giacca Hevik Londra
Pantaloni Hevik Indigo
Guanti Dainese
Casco Caberg Jet Free Ride Commander
Maggiori informazioni
Moto: Kawasaki Vulcan 70 Mr Martini
Data: Giugno 2016
Luogo: Verona
Meteo: Coperto 24°
Terreno: Città e strade statali
Foto: Michelangelo Agostinetto
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Carmine80, San Salvo (CH)...molti componenti diciamo originali sono opzional dovrebbero essere di serie anche i costosissimi cerchi a raggi Kineo(si parla di prezzi davvero alti...e poi perche impormi il marchio Kineo)proprio per compensare la scarsa qualita'
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Carmine80, San Salvo (CH)Salve a tutti...sono possessore di una vulcan martini da ottobre 2016,6400km motore vivace e tenuta di strada da nuda inoltre molto affidabile..pecca in qualita',mi sarei aspettato un sellino fatto a dovere,l'ho smontato e ho visto sbavature di colla(!)e copertura in ecopelle degna del made in china,legno compensato che sorregge il tutto...nemmeno una serratura per l'apertura.Qualche faretto a led non sarebbe stato male e plastiche meglio lavorate(codino posteriore in fibra di vetro..bo')...strumentazione economica e antiquata...assenza dei cerchi a raggi...insomma vedere TRIUMPH