BMW R 1200 C
Fa parlare di sèLa R 1200 C sulle prime ha fatto discutere, nel senso buono della parola, per quel mix veramente accattivante ottenuto miscelando i tratti tipici delle customs classiche, con le tecnologie, ma soprattutto le tendenze stilistiche dell’industrial design più attuale.
Il risultato finale è una moto dalla personalità scultorea, contrassegnata da un’estetica accattivante e soprattutto “emozionale”.
Se l’aspetto nel suo complesso è riuscito e decisamente fuori dagli schemi, un’altra raffinatezza è rappresentata dall’accuratezza realizzativa dei singoli particolari, piccoli o grandi che siano. A cominciare dalla chiave di accensione un vero e proprio oggetto di design, curato nell’aspetto e dal peso inaspettato (sembra ricavata dal pieno!). Difficile rimanere indifferenti davanti alla splendida fattura della sospensione Telelever anteriore, così come si fa apprezzare la grande pulizia del posteriore ottenuta con l’utilizzo del forcellone monobraccio in fusione di alluminio all’interno del quale è alloggiata la trasmissione ad albero cardanico. Grande attenzione riservata alla finitura dei blocchetti elettrici, che inglobano i serbatoi dell’olio frizione e freni, del tappo serbatoio e degli specchi retrovisori (la cui funzionalità però è discutibile).
La strumentazione, dall’aspetto curato e “solido”, non si distingue per completezza (mancano in particolare il contagiri ed un indicatore livello carburante) ma è ineccepibile per esecuzione.
Finiture, trattamenti superficiali e verniciatura, sono inattaccabili, così come gli accoppiamenti, ambito nel quale BMW ha poche rivali. Tutte le componenti sono “solide” al tatto e piacevoli alla vista. L’esborso economico necessario per venire in possesso di questo oggetto non è dei più trascurabili, 14.100 eurini senza optionals per essere precisi, ma i contenuti ci sono...
Il motore parte integrante di questo percorso estetico, è l’intramontabile Boxer bicilindrico otto valvole raffreddato ad aria-olio con cilindrata di 1.170 cc.
I 61 cv (45 Kw) erogati a 5.000 giri e la coppia pari a 98 Nm a soli 3.000 giri possono sembrare pochini visto che si devono portare a spasso 256 kg di moto, ma mettendo da parte i numeri, le sensazioni alla guida della R 1200 C dicono altro. Una delle caratteristiche di questa moto è sicuramente quella di mettere a proprio agio il guidatore, facendogli approcciare un viaggio o qualsiasi altra tipologia di spostamento in modo più disteso e rilassato che non con altre “cavalcature”. Ecco allora che la potenza a disposizione è più che sufficiente per muoversi agilmente e godersi quel che ci circonda senza fretta e tensione alcuna, mostrandosi appropriata anche “nel momento del bisogno”, come può essere un sorpasso.
Anche se dimensioni e peso non sono trascurabili, il baricentro basso del Boxer garantisce una discreta agilità. Viene incontro anche la limitata altezza da terra della sella che permette di poggiare saldamente i piedi a terra durante le manovre a bassa velocità.
La posizione di guida è custom al 100%, gambe avanti, braccia larghe, esposizione all’aria totale per il busto.
La piacevolezza di viaggiare a velocità moderata, sentendo il vento che accarezza il volto, con il motore che gira “basso” e che borbotta placidamente, si sposa perfettamente con la filosofia della R 1200 C, che oltretutto offre la possibilità di godere di tutti questi piaceri anche in coppia. Grazie alla sella posteriore versione “comfort”, dalle generose dimensioni e conformata in modo ottimale, anche il, anzi “la” (meglio no!?) passeggera, non avrà nulla da eccepire.
- Il risultato finale è una moto dalla personalità scultorea, contrassegnata da un’estetica accattivante e soprattutto “emozionale”
Le borse laterali dalle forme rastremate, non sono mostri di capacità, ma permettono di stivare due caschi (meglio se piccoli) tute antipioggia e altri piccoli oggetti, senza per questo essere il mago Silvan.
La fluidità del motore, permette un uso limitato del cambio, che da parte sua ha mostrato una discreta manovrabilità ed una rapidità negli innesti apprezzabile.
La mancanza del contagiri non si sente più di tanto, anche perchè il bicilindrico ama girare basso e la coppia massima posizionata a 3.000 giri lo dimostra.
L’impianto frenante, reparto particolarmente caro alla casa di Monaco, è servoassistito e consta di due dischi flottanti da 305 mm anteriori, frenati da pinze a quattro pistoncini, e un singolo posteriore da 285 mm con pinza a doppio pistoncino. Su tutto veglia l’occhio vigile del sistema BMW Motorrad ABS (optional), che evita spiacevoli sorprese, nelle frenate improvvise e sui fondi viscidi, ma che come su altre moto della casa tedesca, mostra di essere troppo sensibile sulle pavimentazioni sconnesse, con la conseguenza di allungare notevolmente gli spazi di frenata.
La servoassistenza, se per un verso alleggerisce lo sforzo da applicare alle leve, dall’altro si dimostra poco modulabile nelle frenate a bassa velocità (bisogna dire che ci si abitua abbastanza facilmente).
Nel complesso la guidabilità della R 1200 C è più che apprezzabile. Stabile e fluida su percorsi ricchi di curve, la BMW maschera dimensioni e peso in maniera onorevole anche nel traffico cittadino, dove si ci si riesce a muovere senza particolare difficoltà, soprattutto grazie all’ampio manubrio che aiuta diminuendo lo sforzo da applicare durante le manovre in spazi ristretti.
Il baricentro basso del Boxer garantisce un ulteriore aiuto, ed abbinato alla limitata altezza da terra della sella, che permette di poggiare saldamente i piedi durante le manovre a bassa velocità, rende meno dura la vita agli urban bikers.
L’autostrada, come è facile intuire, è il posto meno indicato per la Cruiser BMW, che giustamente mal sopporta le alte velocità e soprattutto i paesaggi noiosi!
Alle andature più elevate si fanno sentire anche delle vibrazioni fastidiose, quasi che la C ci voglia ribadire il concetto.
Sono dunque consigliate le strade provinciali e statali, meglio se dotate di bei panorami e vedrete che la R 1200 C saprà ricambiarvi.
R 1200 Indipendent
Ho subito macinato 700 Km in una giornata ( con il parabrezza dedicato ).
Sono arrivato a destinazione senza un dolore e volendo qualche altro centinaio di km l'avrei volentieri fatto.
Forse con il mio vecchio 1100 Gs non ne avrei più avuto voglia.
Mi sembra che sia degna del nome che porta.
Brava BMW.
R 1200 c
La guida di questa moto si sposa male con eventuali orari ben prestabiliti di arrivo e partenza, o frenesie da vita moderna .
Meccanicamente un ottima moto. Un po' difficoltosa l'estrazione della batteria visto che bisogna sfilare il serbatoio e tenerlo sollevato nella parte anteriore .
Il sitema di confort garantito dalla generosa sella e ruota e dall'ammortizzatore tende ad entrare in crisi superati i 70-80 Km/h. Quindi su lughi percorsi a velocita' sostenuta e' un po' dura.
Esperienza personale, nell' inchiodare il freno posteriore la moto tende a ruotere attorno allo sterzo e a coricarsi e nel rilasciare il freno la moto ritorna in asse, il tutto in maniera un po' nervosetta.
Nonostante il peso ben posizionato in basso la moto e' agilissima alle basse velocita, e si sposta anche bene da ferma . Non ci sono neanche grosse difficolta a tirarla su' da coricata visto che la sua inclinazione non e' ecessiva .