QJ Motor SRT550SX, il nostro TEST della adventure entry-level ma super completa [VIDEO]
Partiamo innanzitutto dalle presentazioni. Se ad EICMA siete passati a scuoriosare lo stand QJ Motor probabilmente avrete notato che questa moto era presentata come SRT600SX e non più SRT550SX com'era per tutto il 2024 e com'è tutt'ora sul sito della Casa. Questo avviene in ragione delle nuove normative antiquinamento perché passa all’Euro5+ ma il modello è assolutamente identico, tant'è che QJ Motor ci ha affidato già la moto nuova benché abbia ancora l'adesivo 550 in quanto immatricolata prima di EICMA.
Passiamo perciò ai fatti che contano. 550 o 600 che dir si voglia, questa SRT è una moto entry level pensata per chi si avvicina al segmento adventure e in questa fascia è molto probabilmente la moto che offre di più a meno. Una moto con una dotazione completa e dedicata a chi vuole fare realmente turismo con ogni tipo di comfort spendendo poco più di cinquemila euro! Il prezzo di listino è infatti di 5.290 euro ed è il primo elemento di richiamo per questa bicilindrica. Ma il resto com'è?
Com'è fatta?
Tutto quello che vedete nella moto in prova è compreso nel prezzo ad eccezione del tris di valigie in alluminio, un set tra l’altro ben fatto con interni foderati e dotato di seconda chiave, che viene proposto con un extra di 900 euro. Per il resto, la moto è così di serie. Ma cos’è questo resto? Andiamolo a vedere.
Stiamo parlando di un bicilindrico in linea frontemarcia di 558 cc con misure quasi da super quadro (70.5 x 71 mm) ed una discreta compressione (11,5:1) che ha una potenza massima di 56 CV a 8.259 giri/min ed una coppia massima di 54 Nm a 5.500 giri/min. Ma la particolarità del motore è un manovellismo a 180 gradi che conferisce un bel caratterino soprattutto quando andiamo a prendere in mano il gas. Risulta pronto, reattivo, tanto che sembra ben più potente di quanto ci dica la scheda tecnica. In ogni caso è una potenza adeguata non solo al neofita ma anche a chi semplicemente voglia viaggiare anche con una certa dose di divertimento. Il cambio è a sei marce e la trasmissione finale naturalmente è a catena. Il telaio è un consueto traliccio in acciaio mentre più particolare da notare è la forcella USD Marzocchi con una escursione di 140 mm ma soprattutto regolabile sia in estensione sia in compressione. Le ruote sono a raggi di tipo tubeless con una gommatura di primo equipaggiamento 110/80-19 e 150/70-17 Metzler Tourance. La frenata è affidata ad un doppio disco da 320 mm all’avantreno e disco singolo da 260 mm al retrotreno e si possono notare sia la pinza sia la pompa ad attacco radiale. Tra l’altro entrambe le leve al manubrio, pur semplici nella fattura, sono regolabili. Nella dotazione di serie si notano poi le barre laterali e il paramotore in alluminio. Il serbatoio ha una capacità di ben 20,5 litri e la sella si trova soltanto a 805 millimetri dal suolo il che è un bene per chi ha le gambe corte ma è meno favorevole a chi è alto che si troverà poi con le ginocchia un po’ rannicchiate. In sella da fermo si nota poi subito come le pedane poste centralmente risultino un po’ d’impiccio per le gambe. Se la moto ha dimensioni tutto sommato contenute per essere una adventure, non manca di certo lo spazio per pilota e passeggero con due selle ampie e riscaldabili su tre livelli così come le manopole. E sempre nella dotazione di serie troviamo fanaleria full Led, presa a 12V sulla destra e doppia presa USB e USB-C sulla sinistra oltre naturalmente ad una strumentazione TFT a colori ampia e piena di informazioni che però soffre i riflessi del sole come abbiamo già notato su altri modelli della gamma nonostante passi da sfondo bianco a nero in automatico in base alle condizioni di luce. Il nostro consiglio è di lasciarlo sempre nero. Tra le numerose informazioni che offre la strumentazione ne sottolineiamo però due che non sono affatto banali o scontate e che anzi mancano su modelli che costano almeno il triplo di questa SRT. Sono la temperatura e la pressione di entrambi gli pneumatici!
Come va?
Il bicilindrico colpisce subito per il sound. Dallo scarico esce una sonorità da terminale after-market quasi eccessiva, sicuramente presente e divertente. Il secondo aspetto che ci colpisce è la reattività del motore che risponde pronto alle sollecitazioni della manetta e mostra una certa grinta. Il nostro test inizia sullo sterrato e nella guida in piedi notiamo subito la posizione poco favorevole in particolare del pedale del freno posteriore. La sua escursione poi è eccessiva anche quando ci troviamo per strada senza offrire il giusto feeling. Al contrario la frenata anteriore è fin troppo repentina. Tra le gambe la moto risulta un po’ larga nella zona delle caviglie ma non risulta particolarmente pesante e in fondo i 220 kg in ordine di marcia non sono male considerando anche il grande serbatoio. Piuttosto è il bilanciamento che non ci convince al 100% con un carico maggiore al posteriore ed un avantreno un po’ troppo alleggerito. Va detto, però, che stiamo guidando la moto con il tris di valigie e che non abbiamo fatto alcuna regolazione delle sospensioni. A proposito di sospensioni, sullo sconnesso non sembrano affatto male e in particolare la forcella ci sembra promettente benché non sia il "suo mestiere" andare per buche: già nella regolazione standard reagisce bene e siamo persuasi che giocando un po’ con le regolazioni si possa trovare un punto soddisfacente. Chiaramente non è una moto pensata propriamente per un rally (abbiamo un’escursione di 140 mm e una ruota anteriore da 19”) ma possiamo affrontare con disinvoltura una bella strada bianca divertendoci anche a giocare con il gas grazie alle risposte pronte ma sempre ben gestibili del bicilindrico. Su strada il motore continua a mostrare una piacevole reattività ma anche un discreto allungo fino ai novemila giri, regime di intervento del limitatore. La “schiena” è buona, con buone doti di ripresa e non si mostra mai pigro nel prendere giri. Il cambio è rapportato un po’ corto con la sesta marcia che fa un po’ da over drive sulle lunghe distanze. A proposito, unica dotazione che manca è il cruise-control, sarebbe stata la ciliegina sulla torta, ma d’altronde l’acceleratore è a cavo. La protezione aerodinamica è giusto quella offerta da un piccolo windscreen che devia l’aria dal petto, ma braccia e soprattutto casco sono esposti. Il traction control non è particolarmente invasivo.
Passando a quella che è la triangolazione si nota tanto inserimento nel mezzo per via della seduta bassa. Il manubrio è fin troppo vicino per via dei lunghi risers ma è regolabile mentre le pedane sono molto centrali a differenza di altre QJ.
Su strada la ciclistica è decisamente più a proprio agio e la SRT550SX si conduce con piacere tra le curve di una strada di campagna benché si segnali a maggior ragione lo sbilanciamento verso il posteriore con la ruota davanti che tende ad alleggerirsi un po’ facilmente. Se il rumore è fin troppo presente, le vibrazioni per fortuna lo sono molto meno e si notano quando superiamo i cinquemila giri soprattutto su sella e pedane. Il comando del cambio offre un po’ di resistenza e richiede decisione ma soprattutto richiede il giusto regime di giri: cambiando “ad orecchio” e non “a caso” lo scoprirete decisamente più collaborativo tanto che ci si può dimenticare di usare la frizione.
Conclusione
Alla fine del nostro test non ci resta che cercare di dare una risposta alla nostra iniziale domanda: ma come fanno in QJ a proporre tutti questi contenuti su una entry-level a poco più di cinquemila euro? E soprattutto vale la pena spenderli? Se alla prima domanda possiamo soltanto fare ipotesi spiegando che QJ è arrivata in tempi recenti sul nostro mercato ed è quindi in una fase di conquista e cerca di accaparrarsi quote di mercato, alla seconda domanda possiamo rispondere tranquillamente di sì. Se cercate una moto da usare tutti i giorni senza troppi riguardi ma che sappia anche offrirvi una buona propensione turistica questa non è l’unica scelta ma è sicuramente una buona scelta soprattutto per due aspetti: il carattere divertente del motore e la dotazione di serie. Certo qualche piccolo compromesso è necessario e ci riferiamo soprattutto ad un’ergonomia ed un bilanciamento perfettibili, ma con un prezzo così non è il caso di andare troppo per il sottile. La SRT550SX è una moto pratica, funzionale, incredibilmente completa e non solo economica ma che con questo prezzo offre un pacchetto difficile da battere.
mi sembra strano che nel terreno di caccia preferito di nochinamunnezz lui non si sia espresso.
detto ciò per me:
- i Cinesi fanno Dumping perchè se non producono il sistema va in tilt
- noi come idioti abbiamo delocalizzato e gli abbiamo imparato a fare le moto
- i soldi non ci sono quindi chi vuole andare in moto si adatta ( o in auto)
- chi vince lo decide il mercato (quando esso non è in monopolio)
come diceva Keynes (uno dei più grandi economisti della storia)
"Puoi portare il cavallo alla biada ma non puoi costringerlo a mangiare"
in concorrenza è difficile far andare il mercato dove vuoi i consumatori comprano quello che preferiscono.
PS io questa moto non la comprerei mai (o solo se costretto)