Royal Enfield Bullet Trials 500, sei fuoristrada!
C'era una volta...
C'era una volta la Royal Enfield Bullet. Era il 1932 e lei già c'era: è il modello di motocicletta più longevo, perchè l'unico di quell'epoca ancora in produzione.
Nel 1948 poi, la Bullet debutta nella versione Trials 350, ed è la prima moto di serie dotata di sospensioni a braccio oscillante.
Ancroa due anni dopo John Victor Brittain ne diviene il pilota più famoso, e la porta ripetutamente al successo nei Six Days Trials.
La linea? Iconica ed elegante, rigorosamente monoposto e assolutamente Anni '50.
I dettagli salienti che la distinguono dalla Bullet e che la rendono unica saltano subito all'occhio e sono gli pneumatici tassellati per portare le ruote - a raggi - anche fuori dall'asfalto, il manubrio rialzato con traversino per guidare comodi anche in piedi, lo scarico alto, il portapacchi posteriore che può trasportare un carico di 15 chili.
Tutto sulla Trials strizza l'occhio all'off-road, anche la linea di accessori che Royal Enfield le ha dedicato, a partire dalla protezione per il motore, e poi la griglia per il faro, la tabella portanumero, il paracolpi in alluminio e l'immancabile protezione per il traversino del manubrio.
Il telaio monotrave è disponibile in due colorazioni, verde o rosso e la ciclistica della Bullet si completa con una forcella telescopica da 35 millimetri con una corsa di 130 e doppio ammortizzatore a gas con precarico della molla regolabile su cinque posizioni, corsa di 80 millimetri.
Dopo una prima occhiata passiamo come sempre alla "carta d'identità" della Bullet Trials e snoccioliamo un po' di numeri, partendo da quelli delle prestazioni: il monocilindrico da 499 cc, raffreddato ad aria, eroga una potenza di 27,2 cavalli a 5.250 giri e ha una coppia di 41,3 Nm a 4.000 giri.
Le ruote a raggi misurano 19 pollici all'anteriore e 18 al posteriore, con pneumatici rispettivamente da 90/90 e 110/80.
A fermare la Trials ci pensa l'impianto frenante composto da un disco singolo da 300 millimetri davanti e uno da 240 dietro, coadiuvati dall'ABS a due canali.
Metro alla mano prendiamo un po' di misure: la Bullet è lunga 2.080 millimetri con un interasse di 1.380; è larga 805, alta 1.123 e la seduta si trova a 800 millimetri da terra.
La capacità del serbatoio è di 13,5 litri e il tutto porta l'ago della bilancia a 192 chili di peso in ordine di marcia.
Ultima notizia importante prima di metterci in sella, il prezzo: la Royal Enfiled Bullet Trials, che da noi è già disponibile nella sola versione da 500 cc (ma c'è anche la 350), costa 5.400 euro, quindi 400 euro in più rispetto alla Bullet "base".
Ora però dobbiamo metterla alla prova, su strada e fuori!
Come va? Strada e fuoristrada
Prima di guidare diamo uno sguardo anche a com'è fatta: la prima cosa che viene da pensare è: "è fatta per durare!".
Esattamente come su tutte le moto del marchio indiano troviamo solo lo stretto necessario, ben fatto ma senza fronzoli e indiscutibilmente solido e longevo, visto l'animo giramondo delle Royal.
Minimal anche la strumentazione ma solo nella forma, c'è tutto quel che serve sapere.
Quest'aspetto un po' rude però non rende la Bullet poco accogliente e anzi, in sella si sta benone anche dopo diversi chilometri e si tocca facilmente con i piedi a terra, così le manovre risultano meno difficoltose nonostante il peso non esattamente piuma della moto.
Per assicurarsi il massimo del comfort a bordo poi è sufficiente non strapazzarla troppo e guidare dolcemente, senza tirare le marce così da risparmiarsi fastidiose vibrazioni, e senza impostare staccate da MotoGP in modo da non andare a mettere in crisi l'impianto frenante.
La Bullet Trials va guidata alla vecchia maniera: dosando gentilmente il gas per regolarne l'andatura, godendosi la strada, il cambio a cinque marce preciso e silenzioso e con il piacevole rombetto del monocilindrico nelle orecchie.
Anche la ciclistica e le sospensioni fanno decisamente un buon lavoro per mettere a proprio agio chi guida, azzardando qualche piega e incassando per bene le (tante) asperità della strada che ha fatto da scenario del nostro breve test.
Idem per quanto riguarda la nostra gita lungo il fiume, su un terreno di sassi, buche, a tratti fangoso: la Trials non si scompone e si lascia condurre, sempre a velocità ragionevole, sia da seduti che, come off-road comanda, in piedi.
In conclusione, che va bene l'abbiamo appurato, ma a chi si rivolge questa motoretta cromata dall'aria stilosa e retrò?
Sicuramente al motociclista navigato, a chi ama questo filone da ormai diversi anni in voga che va a ripescare miti e linee del passato, a chi ama viaggiare che sia in giro della domenica o il viaggio della vita, senza negarsi una bella strada bianca quando serve e indubbiamente senza passare inosservati!
Maggiori informazioni
Moto: Royal Enfield Bullet Trials 500
Meteo: Sole, 20 gradi
Location: Extraurbana, offroad
Tester: 1,65 cm
Foto di: Alberto Cervetti
Casco: Nolan
Giacca: Tucano Urbano
Guanti: Tucano Urbano
Stivali: TCX
non avete mai visto nè provato la Benelli Imperiale !
Mauro - Bologna
Ho notato dal video che sul blocchetto di sx c’è la vecchia levetta dell’aria che pensavo sparisse con l’elettronica...
...possibile che sia a carburatore? Con la normativa EURO4 tendente al 5?